Si chiama Nomadic Angel Club, è il primo e unico club di business angel della Mongolia ed è l’ultima creatura di Francesco Cracolici, un giovane palermitano di 29 anni che ha però già un ricco track record di esperienza come talent scount di startup a livello internazionale e soprattutto nei mercati emergenti (si veda qui il comunicato stampa).
Dall’aprile 2020 è infatti partner del progetto StarVenture della European Bank for Reconstruction and Development (EBRD). La banca con StarVenture investe in fondi di venture e coiveste in startup insieme a fondi di venture e supporta, nel loro lavoro di scouting e sviluppo, acceleratori vari e mentor. Nell’ambito del programma, spiega Cracolici a BeBeez, “io sono la persona che si occupa del recruiting, selezione, supporto e mentoring delle startup dal giorno uno del programma. Connetto le startup con oltre 100 mentor. Per esempio, tra le tante attività, organizzo pitch event due volte al mese per le startup del programma che faccio incontrare con investitori da tutto il mondo”. A oggi il programma ha raggiunto 23 Paesi e ha fornito assistenza a oltre 600 startup, aiutandole a trovare i mentor e gli investitori giusti per la crescita e la raccolta di fondi per le loro aziende.
Peraltro l’attività di Cracolici in StarVenure è esattamente il lavoro che fa Nomadic Minds, la community di cui Cracolici è ceo e fondatore, che riunisce oltre 350 founder di scaleup di Silicon Valley e non solo, che dopo aver avuto successo con le loro aziende hanno deciso di mettere risorse e know how a servizio di altri startupper nei paesi emergenti.
“Con Nomadic Minds aiuto ecosistemi e banche di sviluppo a supportare le startup”, spiega ancora Cracolici a BeBeez e aggiunge: “Da anni organizzo club deal nel mondo. Se trovo una startup interessante la porto in giro e co-investo con gente che conosco. In due casi, Blisser in Svezia e Scotty in Turchia, gli investitori con me erano Justin Mateen (founder di Tinder, ndr) e Peter Thiel (cofounder di PayPal, ndr)”
E ancora: “Dopo aver visitato e supportato varie startup in Mongolia mi sono reso conto che non c’è un angel club, quindi ho invitato uno degli angel più forti al mondo, Zach Coelius (founder di Triggit, ndr) a spiegare ai mongoli come investire in startup. Ho creato l’angel club perché il paese cresce veloce e non c’è competizione”. Così, sulla falsariga di Nomadic Minds è nato Nomadic Angel Club, attorno al quale Cracolici ha già riunito oltre 150 founder e ceo di startup, di cui molti mongoli, ma un buon 40% internazionali e con interessi in Mongolia.
Lo scopo è individuare, investire e aiutare lo sviluppo di startup locali per far crescere un mercato dalle grandissime potenzialità. Il tutto coinvolgendo business angel, ma anche la EBRD e banche di sviluppo locali. “In questi mesi ho già individuato 12 startup su cui il club organizzerà dei deal di investimento nel corso dell’anno”, dice ancora Caracolici, che aggiunge. “Si tratta di un primo step. i prossimi saranno fare la stessa cosa in Georgia e Palestina”.