E’ nato il Technological Accelerator (TECHcelera scarl), joint venture controllata al 51% da Gruppo A2A Life Company spa e al 49% da Politecnico di Milano che sarà attivo nel campo della ricerca applicata della transizione energetica ed ecologica, con particolare riferimento ai settori della generazione di idrogeno e syngas, elettrificazione, cattura e utilizzo della CO2 e processi di economia circolare. Lo si legge tra gli avvisi dell’Authority Antitrust, che ha fissato il prossimo 3 giugno come data ultima per inviare eventuali osservazioni in tema di rischio di concentrazione.
A2A si è infatti aggiudicata lo scorso aprile la procedura di dialogo competitivo indetta da Politecnico con bando di gara pubblicato sulla GUUE 2023/S 057-169110 del 21/03/2023 per l’affidamento della realizzazione del progetto del valore di poco più di 10 milioni di euro, mediante un partenariato pubblico-privato, che prevede da parte di A2A un investimento di circa 5,1 milioni di euro e per il Politecnico un investimento di circa 4,9 milioni, che saranno versati grazie a un analogo contributo ottenuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca, attingendo alle risorse del PNRR (si veda qui il Decreto ministeriale).
Nel disciplinare di gara si legge che TECHcelera è un’infrastruttura innovativa finalizzata alla progettazione, costruzione e gestione di speciali mini impianti pilota presso il Politecnico di Milano, che consentiranno di testare ognuna tecnologie diverse, le quali avranno come obiettivo comune le transizioni energetiche ed ecologiche, coinvolgendo la generazione di idrogeno e syngas, l’elettrificazione, la cattura e l’utilizzo della CO2 e i processi di economia circolare con l’obiettivo principale di rendere più sostenibili le fasi di ricerca e sviluppo. Ogni anno Techcelera realizzerà fino a tre mini impianti pilota. Gli impianti verranno testati all’interno delle strutture del campus universitario e successivamente i mini impianti dovranno essere trasferiti presso un ambiente industriale pertinente al fine di collegarli ai flussi di un vero impianto industriale e compiere i passaggi di progresso tecnologico, senza necessità di ulteriori scaleup o investimenti.
La joint venture tra A2A e Politecnico di Milano segue una partnership siglata tra i due soggetti nel 2022 per lo sviluppo di iniziative di innovazione, ricerca e formazione nel settore Energy & Utility, che prevedeva investimenti complessivi per 8 milioni di euro e una durata di 5 anni (si veda qui il comunicato stampa di allora). Nel dettaglio erano stati stipulati due accordi: uno da 5 milioni per l’istituzione di un Joint Research Center nel quale vengono implementati progetti di sperimentazione multidisciplinari su temi specifici come la mobilità sostenibile, lo sviluppo delle energie rinnovabili e dell’idrogeno, il riciclo delle batterie, lo studio di nuove tecnologie per il trattamento dei rifiuti e il recupero di materia ed energia; e un altro accordo da 3 milioni per dare vita a un Centro Congiunto di Ricerca e Innovazione all’interno del progetto Innovation District che il Politecnico di Milano sta sviluppando presso l’ex parco dei Gasometri nell’area di Bovisa.
Per il gruppo energetico A2A, quotato a Piazza Affari e attivo nei settori della transizione energetica e dell’economia circolare, si tratta di iniziative che si collocano nell’ambito della strategia di open innovation che include, da un lato, la funzione di Innovazione, e dall’altro il veicolo di corporate venture capital (CVC).
La funzione di innovazione è gestita da un team di circa 30 professionisti divisi tra un’area che agisce come facilitatore trasversale per l’intero gruppo, e gli innovation managers che lavorano come punti di riferimento all’interno delle business unit per identificare esigenze e opportunità di innovazione.
Quanto al CVC, A2A ha lanciato il suo programma nel 2019 con l’obiettivo di sviluppare know-how, intercettare e investire in nuove tecnologie e soluzioni innovative a supporto della strategia del gruppo i cui pilastri sono la transizione energetica e l’economia circolare in linea con il piano industriale al 2035 (si veda altro articolo di BeBeez). Come spiegato da Sebastiano Silvestri, Corporate Venture Capital Lead di A2A, in un’intervista a BeBeez Magazine n. 21 dello scorso 25 maggio, il gruppo ha stanziato a questo scopo sinora circa 40 milioni di euro suddivisi fra un fondo dedicato, A2A 360LIFE, gestito in collaborazione con 360 Capital, che ha sinora investito in 8 aziende, e altre iniziative di investimento nei fondi di technology transfer Poli360, gestito sempre da 360 Capital; Tech4Planet, gestito da CDP Venture Capital sgr; ed Eureka! Fund I, gestito da Eureka! Ventures sgr.