A livello mondiale è avvenuta una crescita dirompente negli investimenti nell’insurtech, essendo passati da quasi un miliardo di dollari del 2013 fino a sfiorare i 7 miliardi nel 2019; dal 2010 al 2019 sono stati investiti a livello mondiale 18,2 miliardi di dollari su 894 startup. Usa e Asia sono i continenti dove si investe di più nel settore: rispettivamente, 11,4 miliardi di dollari e 3,6 miliardi. Segue l’Europa con 2,9 miliardi. La maggiore parte delle startup insurtech hanno sede in Usa (425, pari al 48% del totale), seguiti dall’Europa (369, pari al 30% del totale). A livello europeo, l’Italia è particolarmente indietro: tra il 2010 e il 2019 si sono investiti solamente l’equivalente di 100 milioni di dollari, mentre in Gran Bretagna e Germania si è investito 9 volte di più. In Italia, le insurtech censite sono 11, contro le 98 della Gran Bretagna.
Sono i dati presentati ieri da Simone Ranucci Brandimarte, presidente di Italian Insurtech Association (IIA), in occasione dell’annuncio delle 10 startup vincitrici della sua prima call for ideas di Vittoria Hub, incubatore insurtech basato sull’open innovation di Vittoria Assicurazioni (si veda qui il comunicato stampa). Alla conferenza stampa online hanno partecipato anche: Cesare Caldarelli, ad di Vittoria Assicurazioni; Fabrizio Sala, vicepresidente della Regione Lombardia e assessore per la ricerca, innovazione, università, export e internazionalizzazione; Gian Franco Baldinotti, ad di Vittoria Hub e CMO di Vittoria Assicurazioni; Fabrizio Cardinali, Chief Innovation Officer di Vittoria Hub; Nicolò Soresina, COO di Vittoria Hub; Alessandro Adamo, Partner di Lombardini22 e director di DEGW.
Ranucci Brandimarte ha spiegato poi che sta arrivando un consumatore nuovo e digitale per il comparto assicurativo, che costituirà l’81% dei consumatori nel 2030, contro il 27% del 2018. “I nuovi clienti digitali non sono solo Millennial, ma anche digital tester ed heavy digital spender. Questo porta nuove sfide su cui lavorare: nuovi prodotti, modelli relazionali, customer journey, strategie di vendita multi-canale. Inoltre sono cambiate le esigenze dei consumatori e gli attuali canali di distribuzione non sono più efficaci. Il nuovo cliente digitale dà maggiore importanza al livello di assistenza e alla UX ed è interessato a sperimentare nuovi prodotti assicurativi: assicurazioni on-demand (82%), fully-connected (77%), mai usate prima (74%), oltre che nuovi prodotti assicurativi da Google, Amazon e Facebook”, ha sottolineato il presidente di IIT.
Il coronavirus ha avuto un impatto su: bisogni diversi dei consumatori; prodotti assicurativi (aumento di assicurazioni vita, salute e protezione reddito) e digitalizzazione (in collaborazione con agenti e subagenti). Quest’ultima ha ripercussioni sull’intera catena del valore, non è solo un tema di tecnologia e distribuzione dei prodotti, ha chiarito Ranucci Brandimarte. Vittoria Assicurazioni dagli anni Novanta ha dedicato tempo e risorse per evolversi sotto il profilo digitale, ha raccontato l’ad Caldarelli, che si è detto soddisfatto dei frutti raccolti nel periodo del coronavirus, in cui la società non ha riscontrato problemi operativi. “Nei prossimi 2 anni Vittoria Assicurazioni si evolverà verso un modello organizzativo-gestionale che terrà conto dei passi avanti della società sotto il profilo tecnologico”, ha preannunciato l’ad della compagnia assicurativa.
Per quanto riguarda l’open innovation, la società si è ispirata al Rinascimento, precisamente alle botteghe fiorentine, ha affermato l’ad di Vittoria Hub Baldinotti. L’incubatore punta ad essere una bottega di contaminazione culturale, convergenza di discipline e trasferimento delle conoscenze tramite una API sandbox, volta a esporre i servizi delle startup da esso ospitate. Queste ultime sono valutate da Vittoria Hub con un’ottica da mecenate. “Non valuteremo gli investimenti in base all’Irr, bensì di valore, sotto forma di nuove value proposition e ritorno di immagine, in termine di nuovi posti di lavoro creati”, ha detto l’ad di Vittoria Hub.
Fabrizio Cardinali, Chief Innovation Officer di Vittoria Hub, ha dichiarato: “Il futuro assicurativo che vogliamo costruire assieme alle startup selezionate in Vittoria hub è un futuro che definirei E.X.TR.A. Un domani dove l’internet di ogni cosa (Internet of Everything) sia in grado di offrire sempre maggiori garanzie di sicurezza cyber e certificazione fiduciaria delle transazioni (TRusted certification) tra oggetti connessi in rete tramite contratti blockchain di nuova generazione abilitanti intelligenze artificiali (AI), in grado di far evolvere le polizze assicurative verso livelli di personalizzazione e adattabilità alle esigenze dell’utente finale a livelli fino ad oggi impensabili. Tutto questo sarà implementato al meglio su ecosistemi insurtech che siano veramente aperti e interoperabili (eXchangeable Insurtech Ecosystems), disponibili sulle nuove infrastrutture edge e cloud 5G entranti, consentendo all’utente di scambiare facilmente i propri partner e modelli assicurativi di riferimento, a seconda delle mutate esigenze e necessità operative che dovesse incontrare, per la piena e completa soddisfazione del cliente assicurativo Vittoria del futuro”. Alessandro Adamo, Director DEGW e Partner Lombardini22, ha aggiunto: “La mission di Vittoria hub è accompagnare le nuove imprese innovative nella loro crescita, offrendo accesso a conoscenza, capitali e servizi, al fine di sostenerle e promuoverle nel mercato assicurativo e dei servizi. Abbiamo affrontato una sfida così importante creando uno spazio che morfologicamente, insieme a un uso attento di materiali e colori, aiutasse la connessione, la creazione e lo scambio veloce di informazioni”. Fabrizio Sala, vicepresidente di Regione Lombardia e Assessore Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione delle imprese, ha commentato: “In un momento delicato e difficile come questo, occorre pensare a nuovi modelli di business e questo nuovo incubatore rappresenta un’opportunità per aziende che vogliono crescere con uno strumento potente per attivare il cambiamento e innescare un circolo virtuoso dell’innovazione”.
Fabrizio Cardinali ha specificato anche che la prima call for ideas dell’incubatore, lanciata nel novembre 2019 (si veda altro articolo di BeBeez), ha ricevuto 140 candidature. Dopo 2.000 interazioni con esse, Vittoria Hub ha scelto 10 startup partecipare al programma Via2 (Vittoria Incubation, Adoption & Acceleration), della durata di 9 mesi, strutturato in tre fasi, per un investimento totale di 60 mila euro. Le startup seguiranno un percorso di formazione del partner G2, in parte online e in parte face-to-face. Le vincitrici rispecchiano i valori di innovazione, co-creazione ed eccellenza di Vittoria Hub, ha precisato Soresina, COO di Vittoria Hub, e afferiscono a 4 ecosistemi: persona, casa, mobilità e azienda connessa. Le 10 startup scelte sono:
- Movalyse: startup slovena che ha lanciato in Slovenia VIGO, ossia un apparato IoT che propone una killer app antifurto per moto, assistenza per incidenti, mototurismo e community; ha raggiunto il 5% di quota di mercato a pochi mesi dal lancio, entrerà in Italia con Vittoria Hub e si espanderà anche in mercato europeo;
- SaveBiking: app italiana per ciclisti che registra i teagitti e genera punti in base ai km percorsi, convertibili in voucher e sconti; il ciclista riceve segnalazioni di opoortunità assicurative e promozioni collegate alla sua attività in bici;
- Maioun: startup innovativa italiana che ha realizzato un ecosisistema relativo alla mobilità urbana in bici, che usa un ledger blockchain per bici con rintraccio tramite IoT e un meccanismo di marchiatura; propone inoltre una soluzione di AI per riconoscere le foto delle bici sui siti di e-commerce;
- Ernesto: marketplace italiano dei professionisti per la casa (idraulici, elettricisti ecc), con oltre 50 mila professionisti registrati, che comprano crediti per posizionarsi sulla piattaforma e inviare i loro preventivi a clienti e prospect;
- MedicalBox: piattaforma italiana di interconnessione tra cittadini e strutture mediche ospedaliere per ricerca e acquisto di prestazioni sanitarie, in sinergia con le compagnie assicurative;
- VillageCare: startup già attiva in Lombardia che offre un servizio di supporto ai caregiver, proponendo servizi di assistenza e consulenza sia domiciliari che presso RSA;
- CyberAngels: startup italiana si propone di creare un network di professionisti IT specializzati in cybersecurity per micro e pmi;
- Lokky: broker assicurativo digitale focalizzato su pmi, artigiani, commercianti e professionisti, servito in modo tradizionale dalle compagnie assicurative; tramite il suo algoritmo di profilazione, fornisce un input di risk assessment per personalizzare un prodotto assicurativo e opererà su tutti e 4 gli ecosistemi dell’incubatore;
- Medea: startup che offre servizi di teleconsulto e telemedicina, che ha sviluppato un ecosistema di prestazioni polispecialistiche alla portata di operatori sanitari, aziende e pazienti;
- HLPY: società di servizi di assistenza in ambito motor.