L’italiana The Energy Audit, che ha sviluppato un algoritmo di predizione dei consumi e della produzione di energia, si è classificata tra le 40 aziende selezionate dal ministero dell’industria e innovazione della Corea del Sud nell’ambito del suo K-startup Grand Challenge, promosso per individuare startup in grado di accelerare lo sviluppo del Paese (si veda qui il comunicato stampa).
Per i 40 finalisti è stata organizzata un’intensa settimana di interviste con investitori, grossi conglomerati industriali ed esponenti delle più importanti associazioni scientifiche e industriali nella Pangyo Tech Valley, nuovissimo campus tecnologico a sud di Seoul.
Alle prime 20 startup classificate il governo garantirà inoltre la possibilità di creare un’azienda in Corea senza sottostare ai pesanti vincoli burocratici ora vigenti. Le domande pervenute a livello mondiale sono state 2400, con un picco di richieste dal SudEst Asiatico e dalla Silicon Valley. Tra le tematiche più proposte l’energia, l’intelligenza artificiale e la realtà aumentata.
Fondata dalla ceo Eleonora Carta, The Energy Audit è incubata da Mipu, acceleratore di imprese guidato da Giulia Baccarin, già fondatrice di I-care, ex-startup e ora azienda leader nella manutenzione predittiva.
Tra le varie applicazioni, con il software di Tea, è possibile prevedere la necessità di acqua per esempio di una città, studiando il pattern di consumo e di comportamento dei suo utilizzatori civili e industriali. E’ inoltre possibile intercettare gli sprechi e le perdite. “Il problema dell’acqua è molto sentito in Corea del Sud, ma troverebbe immediata applicazione anche in Italia, dove il 40% dell’acqua estratta non arriva all’utilizzatore finale”, ha spiegato Carta.