Tra il 2010 e il 2014 sono stati emanati 113 bandi regionali attivati da 19 Amministrazioni per un totale di 1,574 miliardi di euro di risorse stanziate. Le agevolazioni concesse sono state però solo dii 776 milioni di euro.
La maggior parte degli interventi prevede diverse forme giuridiche di aggregazione tra le quali anche il contrato di rete. Sono 18 gli interventi rivolti esclusivamente alle imprese aggregate tramite contratto di rete.
Lo ha calcolato Retimpresa, agenzia di Confindustria, in collaborazione con gFinance Gruppo Impresa e la Commissione Attività Produttive della Conferenza delle Regioni, che in occasione della “IV Giornata delle reti d’impresa” hanno presentato ieri a Milano l’aggiornamento dello studio “Le Regioni a favore delle Reti d’Impresa” (clicca qui per l’abstrasct) pubblicato per la prima volta nel marzo 2014 (si veda altro articolo di BeBeez), al fine di monitorare il quadro degli aiuti regionali a supporto della creazione e sviluppo delle reti di impresa.
L’importo delle agevolazioni concesse alle imprese in rete è stato di 122,6 milioni di euro da dividere per 648 contratti di rete finanziati. Complessivamente si può affermare che nel quinquennio considerato il 34% dei contratti di rete sottoscritti ha beneficato di un finanziamento.
Dal 2013 al 2014 il valore totale dei fondi concessi alle reti è passato da 25 a 27 milioni di euro e si alza il valore medio dell’agevolazione (meno polverizzazione di risorse). Le Amministrazioni regionali che hanno finanziato il maggior numero di progetti di rete sono la Lombardia, l’Emilia Romagna, l’Abruzzo. La Regione con il più alto volume di fondi concessi alle reti è la Lombardia con 33,7 milioni di euro, seguono il Lazio con 18,5 milioni e la Toscana con 14,8 milioni.
Quanto al trend, l’analisi dei fondi stanziati evidenzia già un trend in crescita per il 2015: si passa da 252 milioni stanziati nell’intero anno 2014 a 306 milioni di euro nel 1° semestre in corso. La Regione più attiva si è riconfermata la Toscana con la pubblicazione di 7 bandi, mentre la Regione che ha stanziato più fondi è la Puglia (146 milioni di euro).
La diffusione del contratto di rete non è quindi conseguenza immediata e diretta del finanziamento pubblico: le reti si costituiscono in quanto rappresentano un modello di aggregazione vincente per la competitività delle imprese. Tant’è che nel 2014 sempre più chiaramente si registra una maggiore indipendenza del fenomeno reti rispetto ai contributi pubblici.
Gli incentivi pubblici sono indirizzati verso obiettivi strategici ben definiti. Si registra infatti una maggiore focalizzazione dei bandi destinati alle reti per il sostegno ai progetti di ricerca e innovazione (40%), sviluppo aziendale (30%), internazionalizzazione (22%).
Infine, nonostante il carattere “multiregionale” del contratto di rete gli interventi regionali non prevedono tuttavia l’assegnazione di risorse alle imprese che hanno sede al di fuori dei confini della propria Regione. Il contratto di rete insiste su più Regioni ma gli incentivi no.