Cresce dell’8% il numero di incubatori in Italia: da 197 a 212. Lo calcola il rapporto 2020 (su dati 2019) sugli incubatori e acceleratori italiani, stilato dal Social Innovation Monitor del Politecnico di Torino, e presentato la scorsa settimana (si veda qui il report). Il 57% degli incubatori è ospitato dal nord Italia, in particolare in Lombardia (26% del totale), seguita dall’Emilia-Romagna, con il 13%. Nel Lazio è presente il 9% di essi. E come succede in diverse altre situazioni, il sud e le isole sono il fanalino di coda. La maggior parte degli incubatori sono privati (131); 44 sono realtà mmiste pubblico-private, e 32 sono interamente di emanazione pubblica. Il 48% degli incubatori sono di tipo business (cioè che accelerano organizzazioni che non hanno il positivo impatto sociale tra i loro obiettivi); il 41% sono misti e l’11% sono incubatori sociali (dove almeno il 50% delle organizzazioni incubate è ispirata in misura significativa dall’impatto sociale della propria attività).
Il Monitor stima per questi incubatori un fatturato complessivo di 373 milioni di euro nel 2019, quindi in leggero calo rispetto ai 391 milioni del 2018, a causa della diminuzione del fatturato medio che ha più che compensato l’aumento del loro numero. Gli incubatori hanno normalmente dimensioni piccole in termini di dipendenti (circa l’82% ne conta meno di 8). Rispetto all’anno scorso, si è riscontrata una leggera crescita della media di dipendenti (l’anno scorso pari a 5,6) ma la mediana è rimasta identica. Queste differenze non sono però significative. In totale, i dipendenti degli incubatori nel 2019 erano 1.219: in leggera crescita rispetto ai 1.094 del 2018.
Il 59% del campione (50 su 85) ha ricevuto nel 2019 al massimo 50 richieste di incubazione/accelerazione. Rispetto al 2018 (media di 113,3 e mediana di 27,5), si è verificato un leggero aumento del numero medio e della mediana di richieste di incubazione ricevute, probabilmente dovuto anche a una crescita del numero di team imprenditoriali e organizzazioni in Italia. Circa il 73% degli incubatori (62) ha supportato al massimo 25 team imprenditoriali e organizzazioni. Rispetto al 2018, si è riscontrato un aumento del numero medio ma una leggera diminuzione della mediana di team imprenditoriali e organizzazioni incubate (l’anno scorso la media era di 21,3 e la mediana di 13). La principale tipologia di organizzazioni incubate sono le imprese for-profit (80% in aggregato). Si evidenzia un significativo aumento sul 2018 della percentuale di imprese ibride (aziende imprese che, pur essendo for-profit, destinano parte degli utili a scopi sociali o hanno esplicitamente tra i propri fini degli obiettivi sociali) supportate dai social incubator: (dal 22,8% al 50%).
Il campione di 85 incubatori intervistati dal Social Innovation Monitor ha erogato in media 1,99 milioni di euro (in calo dai 3,3 milioni del 2018) e mediani in discesa da 400 mila a 200 mila euro. Dei 17 incubatori che hanno dichiarato che in totale le organizzazioni da essi incubate hanno ricevuto finanziamenti per più di 1 milione, 7 di essi (41%) hanno dichiarato che l’ammontare è minore o uguale a 2 milioni. Il 34% degli incubatori ha dichiarato di acquisire quote delle organizzazioni incubate, in aumento rispetto al 27% del 2018.
Le stime indicano come i team imprenditoriali incubati in Italia siano stati circa 2.366, mentre le startup incubate sono circa 3064, che hanno offerto lavoro a 6.128 dipendenti e che abbiamo un fatturato totale di circa 499 milioni. Quasi l’80% delle startup incubate si trova in Italia settentrionale. La Lombardia è la Regione in cui si è riscontrato il maggior numero di
startup incubate (il 30% del totale), seguita dal Veneto (18%) e dal Piemonte (16%). L’area meridionale e insulare rappresenta la zona in cui il numero di startup incubate è minore. A livello settoriale, circa il 40% delle startup incubate opera in servizi di informazione e comunicazione. Il secondo settore più rappresentato sono le attività professionali, scientifiche e tecniche (24%), seguito dalle attività manifatturiere (16%). Per quanto riguarda il fatturato, il 42% delle startup incubate non superava i 25 mila euro di ricavi.