Crippa spa, società specializzata in automazione industriale, controllata dal giugno 2020 da un club deal di investitori privati guidato da Astraco (si veda altro articolo di BeBeez), ha acquisito il 100% di SMI – Sistemi Meccanici Industriali srl, con sede a Varmo (Udine), rilevandola dalla famiglia del cofondatore Giuseppe Faurlin e dall’altro cofondatore Sergio Campeotto. L’operazione è stata finanziata da Illimity Bank.
Nella transazione Crippa è stata affiancata da Campa Avvocati, studio Palmieri e Associati e Osborne Clarke. Orrick ha assistito Illimity Bank nel finanziamento. Usoni & Partners e Risoluzioni hanno assistito i venditori. Deloitte ha curato la due diligence finanziaria e Porsche Consulting ha assistito Crippa nella due diligence di business
Crippa, da oltre 70 anni è all’avanguardia nella automazione industriale grazie a un’offerta fortemente orientata alla circular economy e alla sostenibilità ambientale, è oggi è uno dei leader nel mondo delle macchine curvatubi e sagomatubi elettriche. I suoi settori di riferimento sono l’automotive, l’aerospace, il condizionamento (HVACR), il settore navale, l’arredamento, il piping, il comparto medicale, le aziende di prodotti per la prima infanzia, per gli impianti alimentari o di realizzazione di macchinari e accessori per il movimento terra e l’agricoltura. La società, grazie a questa acquisizione punta ora a superare i 50 milioni di euro di ricavi e i 10 milioni di ebitda. Crippa ha chiuso il 2020 con 29,1 milioni di euro di ricavi, un ebitda di 5,2 milioni e liquidità netta per 10,9 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Quanto a SMI, società specializzata nel settore dell’HVACR, è stata fondata nel 1978 con il nome di FCF, specializzata allora nelle lavorazioni meccaniche di precisione per conto terzi. Successivamente, nel 1990, è stata costituita SMI, inizialmente come struttura commerciale per FCF ma poi trasformatasi in centro direzionale e produttivo per la realizzazione di macchine e attrezzature per la lavorazione di tubi in ogni tipo di metalli e leghe.
Ricordiamo che l’ingresso di Astraco nel capitale di Crippa era avvenuto in continuità manageriale e strategica e ha previsto un ulteriore coinvolgimento di Antonio Crippa, amministratore delegato della società, e un reinvestimento sostanziale da parte della famiglia fondatrice sottoforma di equity e di un vendor loan concesso all’acquirente. Equita Group e Banca Sella avevano a loro volta supportato l’acquisizione con due strumenti finanziari strutturati. Il fondatore Aurelio Crippa infine era rimasto presidente onorario della Crippa (si veda altro articolo di BeBeez).
Astraco è una società di advisory indipendente, attiva da gennaio 2018 sotto la guida di Nino Dell’Arte (amministratore delegato) e dei partner Bernardo Calculli, Laura Della Chiara e Gianni Dini.
Un club deal di investitori organizzato sempre da Astraco aveva rilevato nell’aprile 2019 il 60% di LB Invest, holding del gruppo LB, a cui fanno capo LB Officine Meccaniche, Sermat e Sitec e che opera nel campo dell’engineering, dell’installazione e manutenzione di impianti industriali tecnologici ad alte prestazioni per la filiera della ceramica (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso luglio 2021 LB ha ottenuto un finanziamento da 6 milioni di euro sempre da Illimity Bank (si veda altro articolo di BeBeez).
La prima operazione di Astraco risale invece al luglio 2018 quando ha organizzato il club deal di investitori che ha acquistato la maggioranza della catena milanese di lunch bar tavola fredda a marchio Panini Durini, acquisendo nel dettaglio oltre il 75% del capitale di Pancioc spa, la società che gestisce la catena (si veda altro articolo di BeBeez).