Azimut, il gruppo guidato da Pietro Giuliani, continua a scommettere in Alps Blockchain, l’azienda italiana di mining sostenibile, tanto da essere riuscito a raggiungere in 48 ore un committment per un club deal da ben 105 milioni di euro, cui hanno partecipato circa mille clienti della rete di Azimut (si veda qui il comunicato stampa).
Così l’azienda trentina che ha introdotto in Italia un innovativo sistema di installazione di data center all’interno di centrali idroelettriche per convertire la forza dell’acqua in potenza di calcolo, integrandosi in modo complementare al sistema di produzione di energia elettrica tradizionale, ha incassato un altro round di investimento, che segue quello da 40 milioni di euro di marzo 2023, che era stato interamente sottoscritto da un altro club deal sempre promosso dal gruppo Azimut, attraverso Azimut Enterprises srl e Azimut Direct Investment Alps Blockchain SCSp, veicolo lussemburghese dedicato (si veda altro articolo di BeBeez).
Questa volta l’investimento di Azimut è avvenuto tramite Azimut Direct Investment Alps Blockchain II SCSp, veicolo lussemburghese dedicato che ha investito in un bond garantito della durata di 5 anni con facoltà di rimborso anticipato da parte di Alps Blockchain.
A oggi il capitale della società fa capo per il 39,87% a Smart FF srl (controllata al 98% da Francesca Failoni e per il resto a Giuseppe Failoni), per il 22,47% a Azimut Direct Investment Alps Blockchain SCSp, per un altro 22,47% a Azimut Enterprises, per l’8,07% a Skiarea Miara srl, (società di Bolzano che occupa della gestione di funivie, impianti di risalita, impianti sportivi, trasporti su fune di passeggeri e della gestione di stazioni invernali sportive) e per il resto a soci minori.
Giorgio Medda, ceo e Global Head of Asset Management & Fintech del gruppo Azimut, ha affermato: “Bene rafforzare il legame con Alps Blockchain, il cui obiettivo è rendere il mining più sostenibile, e offrire ai nostri clienti la possibilità di partecipare alla crescita di un’eccellenza tutta italiana che si sta velocemente affermando nel mondo. Questa nuova operazione si inserisce nel più ampio impegno di Azimut nel promuovere una transizione energetica globale e sostenibile attraverso soluzioni d’investimento innovative nei mercati privati. Un impegno che dal 2022 a oggi conta investimenti per oltre 350 milioni di euro”.
Francesco Buffa, ceo di Alps Blockchain, ha commentato: “In Alps Blockchain ci impegniamo a dare forma a progetti che favoriscano la sinergia tra le nuove tecnologie e il mondo dell’energia, generando un impatto positivo in entrambi i settori. Questo nuovo investimento rappresenta una conferma della fiducia nel nostro lavoro e un supporto essenziale per il futuro. Proprio in concomitanza con il sesto anniversario dalla costituzione della società, che è stato il 20 luglio, inauguriamo un nuovo capitolo della sua storia dedicato al perseguimento di ambiziosi obiettivi di crescita”.
E ha concluso Francesca Failoni, cfo di Alps Blockchain, ha aggiunto: “L’aumento di risorse ci permetterà di contribuire in maniera ancora più sostanziale all’ecosistema blockchain, favorendo lo sviluppo di progetti solidi e sostenibili nel tempo. Grazie a questa operazione finanziaria, potremo non solo incrementare ed efficientare i nostri siti esistenti ma anche investire nella realizzazione di nuovi impianti, puntando a quadruplicare la capacità di produzione di potenza di calcolo al servizio di questa tecnologia entro il primo trimestre del 2025”.
Alps Blockchain è un’azienda fondata nel 2018 che realizza e gestisce mining farm con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo delle nuove tecnologie e di sostenere l’evoluzione del settore energetico. Grazie a un percorso di sviluppo continuo, negli ultimi tre anni l’impresa ha quintuplicato il numero di macchinari per il mining installati nei siti progettati a livello globale, passando da 2.500 a oltre 15.000 unità. Questo incremento ha consentito di raggiungere, a giugno 2024, una capacità energetica complessiva di 50 MW e oltre 2 EH/s (exahash per secondo) di potenza computazionale prodotta.
I fondi raccolti da Azimut saranno destinati a sostenere il percorso di crescita e internazionalizzazione di Alps, che valuterà anche l’espansione in nuovi mercati per rafforzare ulteriormente la sua posizione globale. Dall’Italia, l’impresa ha già fatto tappa in paesi come il Paraguay e l’Ecuador, dove le mining farm realizzate utilizzano energia idroelettrica. Tra i paesi chiave per la crescita futura emerge l’Oman, dove l’azienda è già presente con una mining farm all’interno dell’hub tecnologico Green Data City. Il focus strategico è inoltre rivolto al Nord America.
La società ha chiuso il bilancio 2022 (ultimo dato disponibile) con 17,3 milioni di euro di ricavi, un ebitda di 797 mila euro e un debito netto di 9,8 milioni. Risultati peggiorativi rispetto al 2021 che si era chiuso con lo stesso ammontare di ricavi ma con un ebitda di 2,2 milioni e un debito finanziario netto di 2,8 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). Ma, si legge in una nota, “nel 2023, grazie anche al primo round di investimento di Azimut, i ricavi hanno raggiunto i 43,6 milioni di euro, con un incremento di circa il 140% rispetto all’anno precedente, che con un margine operativo lordo positivo confermano la solida capacità di sviluppo dell’azienda”.
.