Alps Blockchain, azienda trentina che ha introdotto in Italia un innovativo sistema di installazione di data center all’interno di centrali idroelettriche per convertire la forza dell’acqua in potenza di calcolo, integrandosi in modo complementare al sistema di produzione di energia elettrica tradizionale, ha chiuso un round di investimento da 40 milioni di euro, interamente sottoscritto da un club deal promosso dal gruppo Azimut, attraverso Azimut Enterprises srl e Azimut Direct Investment Alps Blockchain SCSp, veicolo lussemburghese dedicato, che ha permesso a circa 600 clienti serviti dalla rete di consulenti finanziari e wealth manager del gruppo Azimut in Italia, di prendere esposizione alla crescita del settore della blockchain sostenibile (si veda qui il comunicato stampa).
Nel dettaglio, l’operazione prevede una componente di equity, tramite l’acquisto di una quota di circa il 45% del capitale, e una parte obbligazionaria con un prestito convertibile. Azimut è stata assistita dallo studio legale Gianni &Origoni, Alps Blockchain è stata assistita da Deloitte STS quale advisor fiscale e Deloitte Legal quale advisor legale.
La società ha chiuso il bilancio 2021 con 17 milioni di euro di ricavi, un ebitda di 2,2 milioni e un debito finanziario netto di 2,8 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
A oggi il capitale della società fa capo per il 56% a Smart FF srl (controllata al 98% da Francesca Failoni e per il resto a Giuseppe Failoni), per il 22,67% a Eisackwerk srl (società di Bolzano attiva dal 2005 nello sviluppo, realizzazione e gestione di centrali idroelettriche), per l’11,33% a Skiarea Miara srl, (società di Bolzano che occupa della gestione di funivie, impianti di risalita, impianti sportivi, trasporti su fune di passeggeri e della gestione di stazioni invernali sportive) e per il resto a soci minori.
Fondata nel 2018, a oggi Alps Blockchain ha realizzato oltre 20 data center che ospitano complessivamente circa 3.950 miner, hardware dedicati all’attività di mining. Ai data center situati all’interno delle centrali idroelettriche italiane e coordinati come provider, si aggiungono quelli gestiti direttamente e dislocati all’estero, sia in via di realizzazione sia già operativi. In poco più di quattro anni la società ha conosciuto una crescita esponenziale e ora mira a consolidare e implementare il proprio modello di business.
I nuovi capitali, infatti, permetteranno all’azienda di investire in progetti di ampliamento e internazionalizzazione, con l’obiettivo di incrementare entro il 2023 l’attuale parco di miner fino a circa 12 mila dispositivi di ultima generazione, pari a 1.5 exahash di capacità.
L’operazione intende inoltre promuovere lo sviluppo di servizi volti a diffondere una cultura sostenibile legata alla blockchain e all’attività di mining. La blockchain è infatti una tecnologia ad alta intensità energetica, in quanto richiede un’elevata capacità di calcolo per validare le transazioni. Secondo il Cambridge Bitcoin Electricity Consumption Index (Cbeci) la blockchain Bitcoin utilizza 14 gigawatt di energia elettrica, che corrisponde a un consumo totale annuo di elettricità di 122 terawatt-ore.
Francesco Buffa, ceo di Alps Blockchain, ha commentato: “In Alps Blockchain, crediamo fermamente nel potenziale di questa tecnologia e nella necessità di sviluppare approcci sempre più efficienti e sostenibili. Così abbiamo intrapreso l’iniziativa di unire il mondo della blockchain e del mining con quello delle rinnovabili, sviluppando in Italia una soluzione mirata a sostenere il comparto idroelettrico e offrire una nuova opportunità di business ai produttori di energia che contribuisca a mantenere redditizi i loro impianti storici una volta terminati gli incentivi statali. La nuova sinergia con Azimut rappresenta un traguardo significativo che ci consentirà di proseguire il percorso strategico intrapreso, consolidando la nostra presenza a livello nazionale e accelerando la crescita nei mercati internazionali, come in Sud America”.
Francesca Failoni, cfo Alps Blockchain, ha aggiunto: “L’aumento di risorse ci permetterà di partecipare e contribuire in maniera più sostanziale al funzionamento della rete blockchain, favorendo lo sviluppo di progetti solidi e sostenibili nel tempo. Grazie a questa operazione finanziaria, potremo non solo incrementare ed efficientare i nostri data center esistenti, ma anche investire nella realizzazione di nuovi impianti, puntando a quadruplicare la capacità di produzione di potenza di calcolo al servizio di questa tecnologia entro la fine dell’anno”.
Giorgio Medda, ceo e Global Head of Asset Management & Fintech del gruppo Azimut, ha concluso: “Siamo entusiasti di aver realizzato quest’operazione attraverso la quale Azimut investe direttamente e con i nostri clienti non solo in un’eccellenza tutta italiana dello sviluppo tecnologico sostenibile ma anche sul futuro digitale e sui giovani talenti del nostro Paese. Con Alps Blockchain rafforziamo ulteriormente il nostro posizionamento e la nostra view su blockchain, digital assets e finanza decentralizzata quali nuove frontiere di investimento e di funzionalità operative verso cui la trasformazione digitale sta spingendo l’industria dell’asset management” (sull’impegno di Azimut nel fintech, si legga questo altro articolo di BeBeez).