di Luigi Frascino
Presidente di Credit Network & Finance
Nonostante un evidente rallentamento delle transazioni sul mercato primario dei crediti deteriorati, l’attività sul mercato secondario è più che mai vivace, a riprova di un mercato che sta giungendo a una piena maturità. Tuttavia, in questo contesto, ci aspettiamo una maggiore attenzione alla performance dei servicers da parte degli investitori.
L’underperformance di alcune cartolarizzazioni, insieme con alcuni problemi più operativi emersi nel contesto pandemico, hanno posto infatti la questione dell’asset management in primo piano nell’ottica degli investimenti in NPL e in special situations. Notiamo una crescente attenzione al monitoraggio delle performance in tempo reale grazie all’ausilio di nuove tecnologie, un focus maggiore sugli aspetti operativi e sullo staff dedicato ai singoli investimenti e soprattutto una forte pressione sui servicers ad innovare i propri sistemi informatici che troppo spesso si sono rivelati inadeguati sia per garantire presidio agli investitori, sia nella gestione operativa. Proprio per questi motivi, ci aspettiamo che i servicer con modelli più integrati verticalmente siano coloro che riusciranno a essere più rapidi nel rispondere alle mutate esigenze dei clienti in un contesto che richiede sia adeguata specializzazione che flessibilità.
Rischio ed opportunità nel campo degli investimenti finanziari sono due facce della medesima medaglia (non a caso in cinese sia usa lo stesso ideogramma) ed il mercato degli NPL in Italia non fa eccezione. È quindi evidente che se da un lato alcuni operatori stanno subendo flessioni dovute al rallentamento delle transazioni, dall’altro lato sempre più players sono in grado di cogliere nuove opportunità in un mercato che sta offrendo operazioni più complesse e meno standardizzate. In un contesto di questo tipo, dal lato degli investitori, saranno proprio gli operatori più flessibili coloro che riusciranno a trovare maggiori opportunità. Lato servicers saranno invece appunto premiati coloro che più hanno investito in infrastrutture operative ed informatiche.
Il 2021 è stato un anno interlocutorio con transazioni che dovrebbero assestarsi a fine anno tra 10 e 15 miliardi di euro di valore nominale, ben al di sotto degli 84 miliardi del 2018. Tuttavia, partendo da questo dato di fatto è interessante scomporre le dinamiche sottostanti. Se da un lato la riduzione è evidente, una volta eliminato il flusso cartolarizzazioni con garanzia pubblica (GACS), il fenomeno viene decisamente ridimensionato. Va ricordato infatti che nel 2018 ci furono ben 46 miliardi di euro di cartolarizzazioni GACS, transazioni con dinamiche ben diverse rispetto alla vendita ad investitori istituzionali. Ciò premesso, va considerato che il 2021 segue un anno, il 2020, caratterizzato da una fortissima volatilità che ha portato ad un riassetto di molti equilibri nel panorama finanziario nazionale ed internazionale nonché nelle politiche monetarie di tutte le principali banche centrali e, da ultimo, nel panorama politico/fiscale con importanti programmi espansionistici tra cui il Next Generation EU che in Italia troverà applicazione con il PPNR. È quindi evidente che, considerato il contesto in cui operiamo, il mercato è apparso comunque dinamico, flessibile (soprattutto sul secondario) e maturo.
Il mercato è in una fase molto dinamica grazie ad alcuni fattori i) rinnovata credibilità delle politiche nazionali ii) resilienza del settore creditizio, iii) stabilizzazione della performance degli investimenti passati, iv) nuove opportunità grazie al PPNR v) alle politiche ultra-espansive delle banche centrale che hanno aumentato gli aggregati monetari. A ciò naturalmente si contrappongono rischi globali come l’inflazione, la volatilità nelle materie prime e nei semilavorati ed il prezzo dell’energia. Non dobbiamo infatti dimenticare che il mercato NPL rimane profondamente legato al costo ed alla disponibilità di liquidità da parte sia dei venditori (banche) sia dei compratori (fondi e operatori specializzati).
Possiamo dunque ragionevolmente aspettarci nei prossimi 18 mesi una ripresa delle cartolarizzazioni GACS (dopo il via libera del governo a continuare nel supporto al sistema), una ripresa di transazioni sul mercato primario ed un’accelerazione sul mercato secondario. In questo contesto i players più attivi saranno necessariamente quelli più strutturati con piattaforme locali e capitali flessibili pronti a cogliere le opportunità che arriveranno sul mercato con nuove dinamiche caratterizzate dalla multicanalità: dalle classiche operazioni bancarie fino ai market place di recente costituzione. E i servicer con modelli più integrati verticalmente saranno appunto quelli che saranno premiati.