Il fondo Idea Corporate Credit Recovery I, gestito da Idea Capital Funds sgr e finanziato da Bayside Capital (gruppo Hig), ha annunciato ieri l’acquisto del 51% del capitale delle Cartiere Paolo Pigna. Il restante 49% resta invece detenuto da società del gruppo Jannone (scarica qui il comunicato stampa).
A guidare il rilancio della società sarà Alberto De Matthaeis, nominato presidente e amministratore delegato della società. Il nuovo consiglio di amministrazione si completa con Vincenzo Manganelli (managing director del Fondo Idea Ccr I) e con l’imprenditore Giorgio Jannone.
Nell’operazione sono intervenuti con il ruolo di advisor legali gli studi Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners e lo Studio Legale Associato Dmc.
Per la storica azienda bergamasca attiva nel settore della cartotecnica, il Tribunale di Bergamo ha emesso lo scorso marzo il decreto di omologa del concordato (si veda altro articolo di BeBeez). Il fondo Idea Ccr aveva acquistato tempo fa 10 milioni di euro di crediti dai principali istituti finanziatori di Pigna (Bpm, Bnl, Mps e Unicredit ) e aveva poi depositato l’offerta irrevocabile per convertirli in capitale. Nel corso della procedura è stato inoltre raggiunto un accordo transattivo con Siram per la cessione del 49% della società collegata Irene (proprietaria della centrale di cogenerazione elettrica di Alzano Lombardo) per un prezzo vicino ai 4 milioni di euro.
Pigna ha chiuso il 2016 con 28 milioni di ricavi e con un risultato netto positivo dopo le perdite accumulate negli ultimi anni. La società aveva chiuso il 2014 con ricavi consolidati per 56,2 milioni (38,8 milioni la spa), un ebitda negativo di 576 mila euro (-1,73 la spa) e una perdita di 3,3 milioni (-2,8 milioni la spa dopo i 3,6 milioni di perdita del 2013), a fronte di un debito finanziario netto di 28,8 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus.dopo essersi registrati gratuitamente).
Per il Fondo Idea Ccr I si tratta della terza operazione di investimento in equity conclusa, dopo quelle su Targetti (si veda altro articolo di BeBeez) e di Util Industries (si veda altro articolo di BeBeez).
Il fondo è partito l’anno scorso (si veda altro articolo di BeBeez) con una dotazione di 262,8 milioni di euro, di cui 180 milioni di crediti deteriorati nei confronti di otto pmi rilevati da sette banche (Unicredit, Bnl, BnpParibas, Banca Popolare di Vicenza, Montepaschi, Banca Popolare di Milano e Biverbanca). Quanto agli 80 milioni di nuova finanza, questa era stata messa a disposizione da parte di investitori italiani e internazionali. In particolare, Bayside Capital (gruppo Hig Capital) ha contribuito per 40 milioni, mentre una quota significativa è stata messa a disposizione da Dea Capital, con il resto che è arrivato da family office.
Le altre pmi di cui il fondo ha acquistato crediti sono Dynamic Technologies (società di Udine, produttrice di tubazioni per il settore automotive partecipata al 27% da MP Venture, al 23% da Palladio Finanziaria e al 21% da Friulia), Sinterama (società del biellese leader nella produzione di filati di poliestere), Scandolara (gruppo milanese specializzato in packaging), Prime holding Tecnica (società di Treviso, leader nelle calzature ed articoli sportivi, che da capo alla famiglia Zanatta ) e Clerprem (società del vicentino specializzata nella produzione di sedili e imbottiture per interni auto).