Il fondo Hig Capital sta lavorando al salvataggio di Interporto Regionale della Puglia spa, che ha chiesto e ottenuto dal Tribunale di Bari l’ammissione alla procedura di concordato in bianco perché gravato da 114 milioni di euro di debiti. Lo ha scritto La Gazzetta del Mezzogiorno nelle scorse settimane, precisando che Hig sarebbe disposto a mettere sul tavolo 40 milioni di euro per riequilibrare la situazione finanziaria della società, esposta soprattutto verso il gruppo Montapaschi e Veneto Banca.
A inizio giugno la Procura di Bari, con il procuratore aggiunto Lino Giorgio Bruno e i pm Savina Toscani e Ignazio Francesco Abbadessa, aveva chiesto il fallimento sia di Interporto sia della controllante Italfinance, la cassaforte della famiglia Degennaro, ma il Tribunale fallimentare aveva accolto la richiesta di concordato in bianco presentato da Interporto, nominando commissari giudiziali Giuseppe Pepe e Antonio Campobasso. In precedenza, il Tribunale aveva accolto anche l’analogo ricorso di Italfinance, per la quale ha nominato commissari Michele Castellano e Vito Lisi.
Sempre secondo quanto riferito dalla Gazzetta del Mezzogiorno, a inizio anno Interporto aveva affidato allo studio Gianni, Origoni e Grippo la predisposizione del piano di risanamento e a inizio luglio la società ha depositato in Tribunale una lettera in cui Hig Capital mette a disposizione il finanziamento, prevedendo comunque un accordo a saldo e stralcio con le banche finanziatrici.
L’Interporto costituisce uno dei sistemi intermodali d’avanguardia del Sud Italia. La superficie interessata è di circa 50 ettari di cui 90 mila mq di superficie coperta, per magazzini logistici ed edifici direzionali. Per il suo posizionamento strategico l’Interporto Regionale della Puglia può essere considerato l’unica infrastruttura logistica nel mediterraneo orientale in grado di intercettare il traffico merci proveniente e diretto verso l’area balcanica anche in relazione all’attuazione del Corridoio VIII transeuropeo Bari-Varna.