Il Tribunale di Ancona ha ammesso alla procedura di concordato preventivo con riserva l’azienda vitivinicola Terre Cortesi – Moncaro Società Cooperativa Agricola, la maggiore realtà marchigiana nel settore con sede a Montecarotto (Ancona). I giudici hanno concesso un termine di soli 30 giorni, in luogo dei 60 giorni chiesti da debitore, per elaborare un piano di risanamento in continuità per risanare e soddisfare le richieste dei creditori, a fronte di una situazione debitoria tra i 40 e 50 milioni di euro (si veda qui l’ANSA)
Sono stati imposti due commissari giudiziali (Fabio Pettinato e Salvatore Sanzo) ed è stata confermata la nomina del custode e amministratore giudiziario, Marcello Pollio, Quest’ultimo, ricorda l’ANSA, è persona esperta in salvataggi eccellenti. Presidente della Commissione Nazionale Crisi e Risanamento d’Impresa del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili, si è occupato degli aspetti contabili nel processo del Ponte Morandi per conto della Procura di Genova, è stato presidente del collegio sindacale della UC Sampdoria nel periodo di composizione della crisi. Si è inoltre occupato di attestare i piani di concordato preventivo che hanno salvato Moby e Tirrenia, e il Sugherificio Ganau produttore dei tappi delle più famose champagnerie.
Quanto al termine ristretto a 30 giorni, il Tribunale lo giustifica con riferimento alla “pendenza di ben due istanze di liquidazione per somme rilevanti” per complessivi 1,3 milioni di euro e alle “difficoltà nel funzionamento del cda, riconosciute anche in sede di ispezione ministeriale” ma anche con il fatto che Moncaro aveva già conferito l’incarico ad “un pool di cinque professionisti per predisporre un piano di risanamento”.
A proposito di debito, ricordiamo che questo include un minibond emesso nell’estate 2019 da 5 milioni di euro a scadenza il 30 settembre 2028 con cedola variabile, garantito dal suo stock di vino, che era stato sottoscritto da Amundi sgr (gruppo Crédit Agricole)(si veda altro articolo di BeBeez). Quel minibond è stato poi acquisito da Agricole Basket Bond 2022 srl, Il veicolo di cartolarizzazione del basket bond di Crédit Agricole, lanciato a marzo 2022 per supportare i progetti di crescita di pmi e small-mid cap del settore agroalimentare (si veda altro articolo di BeBeez).
In precedenza la società aveva già fatto ricorso al mercato dei capitali. Nel luglio 2013 aveva emesso un minibond da 4,9 milioni di euro a cedola 5,25% e scadenza 1 luglio 2018. Successivamente, nel maggio 2015, ne aveva emesso un altro, da 5 milioni di euro, a scadenza 29 maggio 2021 e cedola 6,375%, che era stato quotato all’ExtraMot Pro (si veda altro articolo di BeBeez). Quel prestito obbligazionario era stato allora sottoscritto dal fondo Pioneer Progetto Italia, gestito allora da Pioneer Investment Management sgr (oggi Amundi sgr, dopo che nel dicembre 2016 Amundi ha acquisito l’intero capitale di Pioneer, si veda altro articolo di BeBeez).
Fondata nel 1964, Moncaro è nata nel cuore dei Castelli di Jesi, area di produzione del Verdicchio, e ha successivamente acquisito due ulteriori cantine, una nell’area di produzione del Rosso Conero, a Camerano, e una in quella del Rosso Piceno, ad Acquaviva Picena. La società ha chiuso il bilancio al 31 luglio 2023 con 32,7 milioni di euro di ricavi netti, un ebitda di 1,1 milioni e un debito finanziario netto di 21,3 milioni, a fronte di un patrimonio netto di 25,1 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
All’arrivo di Pollio come custode e amministratore giudiziario, dalla Moncaro erano usciti in massa numerosissimi soci (nella cooperativa sono circa 600), erano fuoriusciti dipendenti in disaccordo con il cda o per arretrati non pagati, erano state depositate come detto istanze di pignoramento, era stata staccata addirittura la luce elettrica staccata. Una paralisi operativa seguita alla defenestrazione dello storico presidente Doriano Marchetti, lo scorso 27 febbraio, e che dall’insediamento del nuovo consiglio di amministrazione presieduto da Donatella Manetti ha vissuto numerosi colpi di scena tra cui, a inizio agosto, l’invio di una ispezione da parte del ministero delle imprese e del Made in Italy: i tre ispettori in azienda hanno evidenziato diverse irregolarità.