Il fondo di turnaround QuattroR ha acquisito la quota di maggioranza di Burgo Group, storico gruppo cartario di Altavilla Vicentina (si veda qui il comunicato stampa). La notizia era attesa, dal momento che lo scorso marzo il fondo aveva ottenuto l’esclusiva per trattare l’ingresso nel capitale dell’azienda (si veda altro articolo di BeBeez).
L’operazione, il cui perfezionamento è previsto nelle prossime settimane, è soggetta all’approvazione da parte dell’autorità antitrust europea. Nell’acquisizione, QuattroR è stata assistita dallo studio legale Gatti Pavesi Bianchi per la negoziazione degli accordi e da KPMG, New Deal Advisors e Willis per la due diligence; HGM è stata assistita dagli avvocati di GLG & Partners, mentre gli azionisti di minoranza dallo studio legale Chiomenti. Burgo si è avvalsa della consulenza di Boston Consulting Group ed è stata assistita da Houlihan Lokey e dallo studio legale Giliberti, Triscornia e Associati per la negoziazione del rifinanziamento del debito con gli istituti di credito, a loro volta assistiti dagli avvocati di White & Case.
A oggi Burgo è controllata al 50,59% dalla famiglia Marchi tramite Holding Gruppo Marchi spa (direttamente e tramite Palladio Group spa) e partecipata da Mediobanca (22,12%), Unicredit (3,83%) e da Allegro (Generali Financial Holdings) e Italmobiliare con l’11,68% ciascuno.
L’investimento di QuattroR sarà realizzato attraverso la creazione di una newco, partecipata pariteticamente dal fondo e dalla Holding Gruppo Marchi spa, di proprietà della omonima famiglia, che verrà a detenere il 91% di Burgo Group a seguito di un aumento di capitale da 70 milioni di euro interamente finanziato da QuattroR. L’operazione avviene d’intesa anche con Mediobanca, Generali e Italmobiliare, che continueranno a partecipare il capitale di Burgo Group, e con gli istituti bancari finanziatori storici nonché due nuovi istituti che metteranno a disposizione del guppo un nuovo pacchetto di finanziamento.
Come parte dell’operazione QuattroR ha inoltre rilevato parte degli strumenti partecipativi sottoscritti dagli istituti finanziari in occasione del piano di risanamento ex art. 67 della Legge Fallimentare sottoscritto nel 2015 (si veda altro articolo di BeBeez). Allora erano stati convertiti in strumenti finanziari partecipativi 200 milioni euro di debiti a medio e lungo termine. Gli strumenti finanziari partecipativi erano stati sottoscritti da Mediobanca, Unicredit, Intesa Sanpaolo e l’allora Banco Popolare. A seguito della conversione, Burgo aveva ridotto il suo indebitamento da circa 900 milioni di euro a 690 milioni. Pillarstone Italy a fine 2015 aveva rilevato da Unicredit e Intesa Sanpaolo i loro strumenti partecipativi nel capitale di Burgo insieme ai crediti verso Orsero, Cuki, Lediberg, Manucor e Alfa Park, per un monte crediti complessivo di un miliardo di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
L’aumento di capitale finanziato da QuattroR consente una significativa riduzione dell’indebitamento esistente con la conseguente uscita del Gruppo dal piano di risanamento ex art. 67. Il bilancio 2018 di Burgo si era chiuso con ricavi e proventi operativi per 1,883 miliardi di euro, in calo dai 2 miliardi del 2017, perché in quell’anno il gruppo aveva ceduto il ramo d’azienda di Burgo Energia relativo alle attività di vendita di energia e gas, in quanto considerato non più strategico. L’ebitda 2018 era stato di 137 milioni (+3,8% da 132 milioni del 2017) e l’indebitamento finanziario netto era sceso a 487 milioni dai 535 milioni di euro di fine 2017. A proposito di debito, la nota diffusa nel maggio 2019 da Burgo sui dati di bilancio ricordava che il 12 marzo 2019 il gruppo ha sottoscritto un aggiornamento degli accordi in essere con gli istituti di credito relativamente alle linee di breve termine. Il nuovo accordo prevedeva linee di credito a breve per totali 200 milioni a scadenza 31 marzo 2022.
Il supporto di QuattroR a Burgo consentirà di completare il riposizionamento strategico di Burgo Group in nuovi segmenti con elevate potenzialità di crescita, come quello della produzione di carta per imballaggi, e consolidare la propria leadership nei tradizionali segmenti delle carte grafiche e speciali. Il nuovo corso del Gruppo continuerà ad essere gestito dall’attuale management team guidato dall’amministratore delegato Ignazio Capuano.
Quest’ultimo ha dichiarato: “L’investimento di QuattroR è per Burgo Group un passaggio fondamentale che ci consentirà di completare il piano di riposizionamento in segmenti ad elevate potenzialità di crescita, come quello della produzione di carta per imballaggi oltre a consolidare la nostra leadership nei settori tradizionali delle carte grafiche e speciali. Inoltre usciremo dal piano di risanamento ex art. 67, circostanza che ci permetterà di gestire lo sviluppo futuro con una governance più adeguata a questi nuovi traguardi. Siamo molto soddisfatti del totale sostegno all’attuale management da parte di un fondo prestigioso quale QuattroR che ci supporterà nello sviluppo di soluzioni innovative per la sostenibilità ambientale, tema sempre più centrale per il nostro Gruppo”.
Francesco Conte, amministratore delegato di QuattroR sgr, ha commentato: “Siamo molto soddisfatti di aver concluso tutte le negoziazioni relative all’investimento Burgo, così consentendo ed accelerando il rilancio di un’azienda strategica per il paese. Un’operazione molto articolata, portata avanti in piena sintonia con gli attuali azionisti, il management e con tutti gli istituti finanziatori. Siamo certi che il nuovo riassetto societario permetterà a Burgo Group di percorrere più velocemente il percorso già intrapreso di riposizionamento del Gruppo in segmenti di business con maggiori prospettive di crescita. La diversificazione del fatturato sarà anche accompagnata da una crescente attenzione alla sostenibilità ed al rispetto per l’ambiente”.
Fondata nel 1905, Burgo Group è uno dei principali produttori e distributori europei di carte grafiche e speciali e partner di riferimento nei settori della grafica, della stampa, dell’editoria e dell’imballaggio. Con un network composto da 11 stabilimenti in Italia, 1 in Belgio e un organico complessivo di circa 3.400 persone (di cui 2.800 in Italia). Nel 2019 Burgo Group ha registrato un fatturato consolidato di 1,7 miliardi, un ebitda di 134 milioni, un utile netto di 10 milioni e una produzione pari a circa 2 milioni di tonnellate di carta.