L’illimity Credit & Corporate Turnaround Fund, gestito da Illimity sgr, si prepara a entrare nel capitale di Zerbinati srl, azienda leader in Italia nella produzione di insalate e verdure fresche pronte al consumo e di piatti pronti freschi, al fianco dell’imprenditore Giorgio Enrico Zerbinati.
E’ infatti scaduto ieri il termine per l’invio delle osservazioni all’Antitrust in merito all’operazione che porterà il fondo al controllo congiunto sulla società, appunto insieme all’imprenditore (si veda qui il Bollettino settimanale dell’AGCM), nel contesto di una procedura di composizione negoziata della crisi. Si tratterebbe del secondo deal concluso in poche settimane per il fondo, dopo il closing dell’investimento per il rilancio di Noberasco (si veda altro articolo di BeBeez).
A oggi Zerbinati è controllata al 75,5% da Giorgio Enrico Zerbinati, mentre il restante 24,5% fa capo a Maria Luisa Rossi. Qualche giorno fa l’azienda aveva confermato a Distribuzione Moderna il dialogo in corso tra le parti e la volontà di portare avanti un iter di sviluppo condiviso, confermando che l’operazione non era in alcun modo conclusa, né tanto meno ufficiale.
Il gruppo Zerbinati, specializzato nei prodotti di quarta e quinta gamma e nei piatti pronti freschi a base vegetale, è stato fondato più di 50 anni fa da Ferdinando Zerbinati arrivando ad affermarsi negli anni Novanta come una delle aziende leader e di riferimento del mercato nazionale dei prodotti ortofrutticoli lavati, tagliati, confezionati e pronti al consumo. A partire dal 2007 il gruppo ha iniziato a produrre zuppe e minestre di sole verdure fresche, e oggi offre una vasta gamma di prodotti vendendo decine di milioni di confezioni ogni anno.
La società, però, è in difficoltà finanziaria: nel 2022 il fatturato era stato di 42,4 milioni, con un ebitda negativo per 3,5 milioni e una perdita netta di 8,2 milioni , a fronte di un debito finanziario netto di 24,5 milioni e di un patrimonio netto di soli 167 mila euro (si veda qui il report di Leanus dopo essersi registrati gratuitamente). Da qui la necessità di un intervento sulla struttura del capitale e l’ingresso del fondo ICCT, sulla falsariga di altre situazioni in cui è intervenuto,
Come appunto è accadauto a inizio giugno come si diceva con Noberasco. Il fondo ha infatti acquisito in quel caso una quota di minoranza del 10% nel capitale della società, concedendo nuova finanza e ridefinendo l’indebitamento finanziario complessivo del gruppo che secondo quanto si legge nel Ricorso per l’omologazione dell’accordo di ristrutturazione dei debiti presentato lo scorso gennaio al Tribunale di Savona (disponibile per gli abbonati a BeBeez News Premium e BeBeez Private Data) era di oltre 117,6 milioni di euro, di cui il debito nei confronti dei finanziatori era di quasi 85,4 milioni, pari al 73% del totale.