L’azienda olearia laziale di Priverno (Latina) Verdeoro srl ha ottenuto l’omologazione dell’accordo di ristrutturazione dei debiti ad efficacia estesa pronunciata, ai sensi degli artt. 57 e 61 del Codice della Crisi d’Impresa, dal Tribunale di Latina con sentenza n. 14 del 19 marzo 2024 (si veda qui il comunicato stampa). Ad assistere Verderoro nell’operazione è stato lo Studio Porcaro Commercialisti e Avvocati.
Secondo quanto risulta a BeBeez, il totale dei debiti è pari a 11 milioni di euro e sarà ristrutturato con il ricavato di circa 3 milioni di euro derivanti dalla cessione dell’azienda in esercizio. Con questa somma sarà possibile soddisfare integralmente i creditori prededucibili, prelatizi e i creditori estranei all’accordo, mentre i chirografari beneficeranno di un riparto del 20,99%.
Verderoro aveva chiesto l’ammissione alla procedura di composizione negoziata della crisi nel maggio 2022 (si veda qui il testo del ricorso). Nel testo del ricorso viene spiegato che “la crisi di Verdeoro è sostanzialmente riconducibile alla forte contrazione della produzione di olio d’oliva in Italia nel 2018/2019 che, tra l’altro, ha determinato nuovi assetti sul mercato dei prezzi della materia prima, e di conseguenza sui prezzi al pubblico del prodotto finito. Il delta sui prezzi d’acquisto e di vendita tra il 2017/2018 e il 2018/2019 hanno avuto ripercussioni per la Verdeoro srl non tanto sui volumi di scambio, bensì sui corrispondenti valori di fatturato, che è passato dai quasi 24 milioni del 2017 ai poco più di 16 del 2018, fino agli attuali 9,5 milioni del 2021. Tale contrazione, pari pressoché ad 1/3, corrisponde allo stesso trend osservato sul mercato dei prezzi, e trova un’ulteriore ratio nella risoluzione di un importante contratto di distribuzione con un grande interlocutore tedesco, HMF, con cui nel 2017 sono stati generati volumi per oltre 5 milioni e nel 2018 per poco più di un milione”.
L’azienda, di proprietà di Linda Di Palma (50%) e Maurizio Mantuano (50%), ha poi chiuso il 2022 con 9,4 milioni di ricavi, un ebitda negativo di 762 mila euro e una perdita di 868 mila euro, a fronte di un indebitamento finanziario netto di 7,8 milioni e un patrimonio netto negativo per quasi 6 milioni, (si vede qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).