Il Tribunale di Milano ha omologato il concordato preventivo con continuità aziendale ex art. 186-bis della Legge Fallimentare con assuntore proposto da Byblos, la società titolare dell’omonimo marchio di moda. Il concordato prevede che l’assuntore Supernova spa subentri nella titolarità dell’attivo e del passivo di Byblos, rimodulato secondo la proposta concordataria omologata.
Come si legge nella Relazione dei Commissari giudiziali ex art. 172 della Legge Fallimentare, Supernova è pressoché integralmente posseduta da Manuel Facchini, socio unico di Zero srl, che a sua volta possiede l’intero capitale sociale di Byblos srl ed è il legale rappresentante di tutte e tre le società.
Carnelutti Law Firm e studio legale Scatena-Ratti di La Spezia hanno assistito Byblos nel giudizio di omologazione della procedura di concordato preventivo. Il marchio di moda era stato ammesso al concordato preventivo con continuità aziendale dal Tribunale di Milano nell’aprile 2020 (si veda altro articolo di BeBeez).
Byblos srl aveva presentato nell’ottobre 2019 un piano di ristrutturazione e nel novembre dello stesso anno domanda di concordato. Il tribunale di Milano aveva concesso tempo fino a metà dicembre 2019 per presentare la proposta concordataria o una domanda di omologa di accordi di ristrutturazione del debiti (si veda qui il decreto di apertura del concordato).
La proposta concordataria prevede il pagamento in misura integrale dei creditori prededucibili e privilegiati e in misura del 20% dei creditori chirografari, o comunque divenuti tali per incapienza dei beni gravati da privilegio speciale (per rivalsa iva e locatizio). Per far fronte a queste spese, la proposta prevede, tra l’altro, la messa a disposizione da parte dell’assuntore, a fondo perduto e quindi senza obbligo di restituzione, dell’importo di 5 milioni di euro per l’ adempimento degli obblighi concordatari. A tale offerta, del marzo 2020, si è aggiunta poi la garanzia fornita personalmente da Manuel Facchini, e successivamente anche l’impegno personale di Dino Facchini, padre di Manuel, ad apportare all’ assuntore e/o a Byblos, l’eventuale ulteriore importo necessario a coprire il fabbisogno concordatario (nella misura indicativa di 1,6 milioni.
Manuel Facchini, amministratore unico della società e direttore creativo, nel novembre 2019 aveva spiegato a MF Fashion: “Le cause che hanno portato a questa situazione sono attribuite alle condotte del vecchio management, che gestiva l’operatività dell’azienda, e attualmente sono sotto indagine dell’autorità giudiziaria. Una volta avuto contezza, in via per altro casuale, delle perdite che la società aveva registrato nell’esercizio 2018, tenutemi del tutto all’oscuro dai miei manager abbiamo attivato le azioni necessarie per tutelare la mia immagine e quella della società”.
Byblos srl, con sede a Milano, è un marchio storico del made in Italy, nato negli anni Ottanta e rilanciato nel 2018 dall’imprenditore-stilista Manuel Facchini, dopo essere uscito dall’azienda di famiglia, Swinger International, guidata da suo fratello Mathias Facchini, a cui fa capo il marchio Genny. Byblos aveva ritirato le licenze e scelto di produrre internamente, nello stabilimento di Carpi, scarpe e borse. Era stata annunciata anche una collaborazione con Nike. Byblos aveva saltato le passerelle nel febbraio del 2018, era tornata alla Milano Fashion Week nelle due stagioni successive, ma aveva di nuovo dato forfait con la Spring-Summer 2020. L’ultima passerella per il marchio Manuel Facchini era stata quella della primavera-estate 2019.
Sempre nella Relazione dei Commissari giudiziali ex art. 172 della Legge Fallimentare, si legge che nel bilancio all’aprile 2018, Byblos riferiva ricavi praticamente nulli e un ebitda negativo per 1,5 milioni, mentre a fine 2019 i ricavi netti erano tornati a 3,4 milioni, ma l’ebitda era negativo per 16,9 milioni e il patrimonio netto era negativo per 17,3 milioni.