A poco più di due mesi da quando il Tribunale di Padova ha omologato il concordato preventivo di Pittarosso (catena retail di calzature) in seguito all’approvazione da parte del 93% dei creditori del piano di concordato presentato dalla società col supporto del fondo RSCT Fund (Responsible & Sustainable Corporate Turnaround Fund), gestito da IQ EQ Fund Management con l’advisory esclusiva di Pillarstone (si veda altro articolo di BeBeez), l’Antitrust ha dato il via libera all’operazione, che prevede l’acquisizione da parte di RSCT Fund del controllo della società, il cui capitale sociale era interamente detenuto dalla società di diritto inglese Lion Shoes Midco Limited.
Come riporta il Provvedimento n. 31312 dell’Agcm (si veda qui il documento), che arricchisce di dettagli la notizia gìà pubblicata da BeBeez a metà giugno, IQ EQ acquisirà il controllo esclusivo della target attraverso Newco, di cui deterrà il 75%, mentre il 25% farà capo a Lion. Nel caso di quest’ultima si tratta però, specifica l’Agcm, di una partecipazione priva di diritti di governance significativi ai fini Antitrust, per cui al completamento della ricapitalizzazione IQ EQ acquisirà il controllo esclusivo del veicolo e, di conseguenza, di PittaRosso.
L’operazione si inserisce nel contesto di un procedimento di concordato preventivo pendente presso il Tribunale di Padova promosso dalla società che, in seguito all’omologa della proposta concordataria, si trova ora in fase di esecuzione.
Nonostante l’operazione crei alcune sovrapposizioni orizzontali fra l’’ambito di operatività di Pittarosso e quello di un’altra controllata del fondo acquirente (RSCT Fund), Scarpe&Scarpe spa (distribuzione al dettaglio di calzature, abbigliamento e accessori non di lusso), visto che le quote complessive post merger saranno inferiori a una quota compresa fra il 30 e il 35%, in un mercato caratterizzato da concorrenti che sono ritenuti in grado di condizionare l’entità scaturente, l’Autorità ha ritenuto che l’accordo non ostacoli in misura significativa la concorrenza determinando una posizione dominante.
Dinanzi all’Agcm, IQ-EQ e Pillarstone sono stati assistiti da Legance e da Giliberti Triscornia e Associati, mentre per Pillarstone il procedimento è stato seguito dal General Counsel Silvio Cavallo.
Ricordiamo che il fondo RSCT nella prima parte del 2020 era diventato il maggiore creditore di Pittarosso, dopo aver acquisito la posizione creditoria di Unicredit e di altri istituti di credito (si veda altro articolo di BeBeez). L’ultima versione del piano concordatario era stato depositato in Tribunale da Pittarosso nel novembre 2022 (si veda altro articolo di BeBeez) e prevede che Pillarstone converta interamente capitale tutti i crediti bancari acquistati due anni fa, circa 80 milioni di euro, equivalenti al 30% dei chirografari, aggiungendo 5 milioni di nuova finanza. Il Tribunale aveva ammesso Pittarosso alla procedura di concordato preventivo con riserva a fine giugno 2022 (si veda qui il decreto), dopo che la catena di negozi di scarpe padovana, sotto il controllo di Lion Capital, aveva depositato la domanda all’inizio del mese (si veda qui la domanda). La giudice Caterina Santinello del Tribunale veneto aveva nominato quindi commissari Giovanni Bottecchia, Claudio Ferrario e Roberto Artusi, dando tempo alla società padovana fino al 5 settembre per presentare il la proposta definitiva di concordato preventivo e il piano concordatario (si veda altro articolo di BeBeez). La proposta concordataria offre ai creditori chirografari il 25% di quanto dovuto, mettendo sul piatto 5 milioni in più rispetto allo schema precedente. In totale i debiti da gestire sono 335 milioni di euro, di cui oltre 250 milioni di debiti chirografari.
Le difficoltà di Pittarosso sono state acuite dalle conseguenze della pandemia da Covid-19, anche se già nell’aprile 2019 Lion Capital aveva avviato un percorso di ristrutturazione del debito della controllata e aveva chiesto uno standstill alle banche creditrici esposte allora per 200 milioni di euro: tra queste Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, e con una piccola quota Banco BPM, Sparkasse- Cassa di Risparmio di Bolzano e Bnl (si veda altro articolo di BeBeez). Il debito è eredità del buyout con cui Lion Capital ha comprato Pittarosso nel 2014 da 21 Investimenti e Quadrivio sgr (si veda altro articolo di BeBeez). Allora la società era stata valutata circa 280 milioni di euro, cioé più di una volta il fatturato consolidato atteso per il 2014 e circa 10 volte l’ebitda (visto sui 28 milioni).
Pittarosso ha chiuso il 2023 con 277,8 milioni di euro di ricavi, 12,5 milioni di ebitda, 258,2 milioni di debiti netti e un patrimonio negativo per 166,5 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).