
Sansedoni Siena spa, storica società immobiliare senese partecipata dalla Fondazione Mps (67%), Banca Mps (21,8%) e dalla cooperativa emiliana Unieco (11,2%), è stata ammessa lo scorso 12 dicembre dal Tribunale di Siena alla procedura di concordato in bianco (si veda qui il Decreto del Tribunale). Il Tribunale ha dato 120 giorni di tempo per depositare la domanda definitiva.
L’obiettivo sarebbe quello di trovare un accordo con i creditori per la ristrutturazione dei circa 165 milioni di debiti, sulla base di un piano che prevede la dismissione del patrimonio immobiliare, una volta oppportunamente valorizzato, e la separazione della piattaforma operativa per i servizi immobiliari, considerata ad alto valore aggiunto, il tutto grazie al supporto di un nuovo investitore (si veda qui La Nazione).
Gli immobili del portafoglio sono quelli del pacchetto messo sul mercato dal gruppo Montepaschi la scorsa primavera sotto la regia dell’advisor Duff & Phelps Reag (si veda altro articolo di BeBeez), per i quali si parla di un valore complessivo di circa un miliardo di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Sansedoni aveva chiuso il bilancio 2017 con 91,3 milioni euro di perdite, un patrimonio netto negativo per 83,3 milioni e appunto 165 milioni di debiti, di cui 162 milioni verso le banche (90 milioni verso Mps e il resto verso altre banche tra cui le più esposte sono Banco Bpm e Ubi Banca).