Seci Real Estate (Seci RE), società immobiliare controllata al 100% da Seci, che a sua volta è la holding del Gruppo Maccaferri, che sta passando guai economici e giudiziari (si veda altro articolo di BeBeez), punta a risanare il suo bilancio tramite “la valorizzazione e la dismissione di gran parte del portafoglio immobiliare”. Lo prevede la bozza del piano di risanamento 2020-2025, visionata da BeBeez.
La bozza del piano ipotizza il “mantenimento della sola partecipazione in Maestrale srl“. L’attivo di quest’ultima consiste unicamente in una iniziativa immobiliare a reddito (un centro commerciale ad Olbia), di cui però la società Maestrale stessa detiene solamente una quota di minoranza.
Le dismissioni prevedono la vendita dell’immobile o della partecipazione. La bozza del piano stima entro il 2025 un valore netto di realizzo pari a 58,68 milioni di euro circa. A oggi, 22 potenziali investitori hanno avuto accesso alla data room sugli immobili e 4 hanno presentato proposte preliminari, tra cui Techbau e Gruppo Dipierri spa.
Il piano si pone come obiettivo il rimborso integrale dei debiti finanziari verso gli istituti di credito (Credit Agricole, Banco Bpm e Carira), verso le società del gruppo (Sapaba, Sacofin) e verso Felsinea Factor entro il 2022.
Per quanto concerne il debito finanziario dell’immobiliare verso Seci, la bozza del piano prevede il pagamento del debito residuo, post conversione di parte del credito in capitale per 32,1 milioni di euro, entro l’esercizio 2024.
Seci RE è la holding di un gruppo attivo dal 1996 nella riqualificazione urbanistica di grandi insediamenti industriali e nell’acquisizione e valorizzazione di aree e immobili a destinazione prevalentemente commerciale, direzionale e logistico-produttivo e in misura minore residenziale.
La società detiene numerose partecipazioni in società immobiliari di scopo, tra cui Immobiliare ed Edilizia La Maglianella e Parco Industriale della Sabina, che possiedono le iniziative di sviluppo più rilevanti. Seci RE detiene anche una partecipazione in Sapaba, società di costruzioni che nel gennaio 2020 ha depositato il ricorso per l’ammissione a un concordato preventivo in continuità indiretta (si veda altro articolo di BeBeez).
Seci RE era finita in crisi nel 2007-2012 per le conseguenze della grande recessione, poi con la crisi della capogruppo Seci ha modificato il suo ruolo, rivestendo quello di consulente tecnico per le società di scopo controllate e quelle del gruppo Seci in funzione del programma di dismissione immobiliare.
Nonostante l’impatto sull’economia dell’emergenza coronavirus, Seci RE ritiene che le assunzioni della bozza del suo piano e le relative minusvalenze previste in fase di dismissione degli asset siano abbastanza prudenti da non implicarne la ridefinizione.
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