Unieco, uno dei principali general contractor edilizi italiani, controllato da Legacoop, è stata ammessa nei giorni scorsi al concordato con riserva (o in bianco) dal tribunale di Reggio Emilia, che ha nominato come commissari Bruno Bartoli, dello studio Baldi&Partner, e Maurizio Bergomi, dello studio Bergomi&Associati (si veda ReggioSera).
Unieco ha ora 120 giorni di tempo per presentare al tribunale il piano industriale e finanziario che porti a un accordo di ristrutturazione dei 300 milioni di euro di debiti sulla base dell’art. 182-bis della Legge Fallimentare, grazie all’intervento dei fondi Oxy Capital e Attestor Capital (si veda altro articolo di BeBeez).
Il piano proposto dai due fondi prevederebbe la cessione di una parte del patrimonio immobiliare di Unieco consentendo la continuazione dell’attività corrente e in prospettiva il rimborso di parte dei debiti delle banche. Contestualmente i due fondi inietterebbero 25 milioni di euro di nuova finanza per supportare il rilancio e per rilevare una quota dei debiti verso le banche.
Il punto cruciale per quadrare il cerchio è ovviamente la quota di credito alla quale le banche dovranno rinunciare e per questo potrebbe entrare in gioco Demostene, una newco di Legacoop che potrebbe colmare il divario tra l’offerta dei fondi e quella delle banche e in particolare di Mps (esposta da sola per 100 milioni).