Rizzani de Eccher, storico gruppo di costruzioni friulano, ha ottenuto dal Tribunale di Udine il via libera all’accordo raggiunto con le banche e gli altri creditori per il piano di rifinanziamento da 4 anni di uscita dalla crisi in cui era finito nell’estate 2023. A riportare la notizia nei giorni scorsi sono stati alcuni quotidiani del gruppo Nem (si vedano qui questi due articoli di Nord Est Economia, 1 e 2), che hanno consultato il testo dell’Accordo di ristrutturazione del debito (disponibile qui agli abbonati a BeBeez News Premium e BeBeez Private Data).
Il passivo accumulato stimato verso i creditori supera i 900 milioni di euro e i due fratelli Claudio e Marco de Eccher passeranno in minoranza nel capitale sociale, arrivando a detenere il 33% delle azioni di una holding di nuova costituzione. Il restante 67% sarà invece detenuto da UTP Restructuring Corporate, fondo dedicato all’acquisto di crediti corporate Stage 2, UTP e scaduti, lanciato lo scorso febbraio da Sagitta sgr (si veda altro articolo di BeBeez) e che ha annunciato a fine luglio il primo closing della raccolta a quota 300 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez), con la collaborazione di Europa Investimenti che ha agito da advisor, entrambe controllate da gruppo Arrow Global.
La svolta è arrivata, come detto, grazie alla decisione del Tribunale di Udine di dare l’assenso alla richiesta depositata ad inizio agosto della società, insieme alla proroga per altri 120 giorni delle misure di protezione nei confronti dei creditori per riuscire ad ottenere l’omologa e mettere in atto il salvataggio.
La maggioranza di questi creditori, per un ammontare complessivo di 665 milioni, hanno sottoscritto con Rizzani de Eccher degli accordi che permetteranno al gruppo friulano di mettere in atto il piano e superare le difficoltà. Altri creditori, per un’esposizione complessiva di 248 milioni, non hanno invece ancora aderito al piano, e dovranno dunque eventualmente essere ripagati in altro modo rispetto ai primi.
Il fondo UTP Restructuring Corporate di Sagitta e che in precedenza aveva comprato crediti verso Rizzani da Illimity e BNL, sarà dunque il perno finanziario dell’operazione di risanamento investendo nel gruppo quasi 146 milioni di euro in aumento di capitale. Sempre secondo quanto si apprende da Nordest Economia, Il fondo ha già rilevato per 111 milioni una parte dei crediti vantati dalle banche – da Intesa Sanpaolo, Illimity e Bnl – e, una volta ottenuta l’omologa del tribunale, investirà ulteriori 35 milioni per sottoscrivere l’aumento di capitale della nuova holding. Nel 2022 Rizzani ha fatturato 538,4 milioni di euro, l’ebitda è stato negativo per 35,2 milioni, il debito netto pari a 139,6 milioni e il patrimonio netto di 25 milioni (si veda qui il report di Leanus dopo essersi registrati gratuitamente).
Tra i nomi prestigiosi dei creditori di Rizzani de Eccher figurano anche quelli ad esempio di Cassa Depositi e Prestiti (si veda qui accordo di ristrutturazione del debito), che era titolare di un prestito obbligazionario da 30 milioni sottoscritto da de Eccher attraverso il Fondo Patrimonio Rilancio, Intesa Sanpaolo, SACE, UniCredit e la compagnia di assicurazioni Zurich, che aveva concesso al gruppo un performance bond da 55 milioni di dollari a garanzia del contratto di subappalto per la costruzione del ponte Signature di Miami. Il gruppo friulano era entrato nell’operazione come sub-appaltatore del costruttore, che nel maggio 2023 ha contestato i lavori fatti da de Eccher e cercato di escutere la garanzia dal gruppo svizzero. Di qui ne è nato un contenzioso, con Zurich che non ha disposto il pagamento ma, nel frattempo, ha maturato il diritto di esigere da de Eccher un deposito cauzionale, sempre da 55 milioni di dollari. Con la crisi dell’azienda friulana, anche Zurich ha però preferito aderire all’accordo del piano di salvataggio, rinunciando al deposito cauzionale.
Nell’ambito del piano di salvataggio, Rizzani de Eccher ha anche raggiunto un accordo con Amplia, società di costruzioni partecipata da Autostrade per l’Italia, per la cessione del 60% del ramo d’azienda della controllata Deal, attivo nella progettazione di soluzioni ingegneristiche per la costruzione di ponti e viadotti. Dalla cessione si parla di un incasso derivante di 12,5 milioni, incrementabili di un altro 20% nel caso di un’ulteriore vendita a favore di un investitore istituzionale (al momento individuato in Friulia FVG).
Ricordiamo che Rizzani de Eccher dall’inizio del 2020 è divenuto socio di minoranza del complesso turistico di Portopiccolo (Trieste), dopo averne venduto attraverso la sua controllata Rilke srl una quota di maggioranza per 150 milioni di euro a HIG Realty Partners, la divisione dedicata agli investimenti real estate del fondo d’investimento internazionale HIG Capital (si veda altro articolo di BeBeez).