E’ già partito molto bene il 2018 dell’equity crowdfunding italiano, con tre campagne concluse in netto overfunding, dopo un 2017 che si è confermato come l’anno della svolta (si veda altro articolo di BeBeez): nei 12 mesi, 50 imprese, di cui 41 startup innovative, 8 pmi e un veicolo di investimento, si sono finanziate sulle piattaforme. La raccolta complessiva è stata di 11,75 milioni di euro, grazie a 3.240 investitori. Il calcolo è di CrowdfundingBuzz (come BeBeez edito da EdiBeez srl), che ricorda che invece nel 2016 la raccolta sulle piattaforme era stata solo di 4,36 milioni di euro, spalmati su 18 società e provenienti da 750 investitori.
La campagna “tipo” del 2017 ha raccolto 235 mila euro, a fronte di un obiettivo medio iniziale di 125 mila, dunque quasi il doppio rispetto a quanto le imprese si aspettavano al lancio del proprio round. Il tutto con un numero di investitori crescente: gli investitori per campagna sono stati infatti 65 contro i 39 del 2016, anche se, come naturale conseguenza, il loro investimento medio è stato più limitato (3.600 euro contro 5.800 euro nel 2016).
Le piattaforme che hanno maggiormente contribuito sono Mamacrowd (4,7 milioni), CrowdFundMe (2,6 milioni) e Opstart (1,4 milioni), la cui raccolta complessiva nel 2017 costituisce il 75% del mercato. Altre 7 piattaforme hanno raccolto ciascuna meno di un milione (200Crowd, Starsup, Walliance, Equinvest, Cofyp, WeAreStarting e MuumLab).
Quanto al 2018, si diceva, è partito molto bene. Ieri è stata annunciata la chiusura in anticipo della campagna del sito di ecommercde dedicato al vino Winelivery su CrowdFundMe, che raggiunto il target massimo di 400 mila euro rispetto al minimo di 150 mila (si veda altro articolo di BeBeez).
Sempre su CrowdFundMe nei giorni scorsi si è chiusa la raccolta della pmi innovativa MAIN per 294 mila euro, a sua volta ben oltre l’obiettivo minimo di 100 mila euro, grazie al contributo di 140 investitori che hanno voluto sostenere il progetto. Fondata all’inizio del 2008, MAIN in questi primi dieci anni di vita si è prima dedicata alla consulenza sui temi dell’innovazione (innovation consulting), per poi ampliare la propria attività con la formulazione e gestione di progetti di innovazione, lo scouting di tecnologie innovative, la docenza universitaria e aziendale sui temi della gestione dell’innovazione. La campagna di equity crowdfunding era stata lanciata per acquisire un fondo da destinare al seed-capital di imprese innovative.