CaSRevolution, startup innovativa fondata da Mario Pellegatti e Gabriele Grecchi, focalizzata nella ricerca per le nuove terapie per il trattamento della malattia dell’Alzheimecher, ha chiuso la sua campagna di crowdfunding sulla piattaforma CrowdFundMe superando l’obiettivo minimo di 1,2 milioni di euro che si era prefissata (quello massimo era di 2,5 milioni) e arrivando a raccogliere 1,3 milioni (pari al 18,1% equity), sulla base di una valutazione pre-money di 6 milioni.
Come già annunciato a fine novembre 2023, alla campagna ha partecipato con un investimento di 800 mila euro anche Utopia SIS, società di investimento specializzata in healthcare e biomedicale, promossa e partecipata dalla Fondazione Golinelli, dalla Fondazione di Sardegna e dal vice presidente esecutivo Antonio Falcone (si veda altro articolo di BeBeez).
Utopia era già un investitore di CaSRevolution. Aveva già infatti investito 700 mila euro nel precedente round del maggio 2023 da 1,8 milioni di euro complessivi, che aveva visto la partecipazione anche di Italian Angels for Biotech e in particolare del presidente Luca Benatti (ex ceo di Erydel, acquisita recentemente da Quince Therapeutics; membro del board di Intercept, quotata al Nasdaq; co-founder di Newron Pharmaceuticals, oggi quotata a Zurigo; e membro dell’advisory board del fondo Sofinnova Telethon e di Zambon), oltre a un gruppo di altri business angel tra cui Enrico Pandian, Andrea Dusi e Stefano Bernardi (si veda altro articolo di BeBeez).
CaSRevolution sta sviluppando un trattamento per la malattia d’Alzheimer sfruttando un approccio innovativo con l’obiettivo di arrestare o almeno rallentare la neurodegenerazione, sfruttando un nuovo meccanismo d’azione su base recettoriale, che spiega le manifestazioni cliniche della patologia. A oggi, non sono presenti sul mercato trattamenti efficaci, per questo l’emittente sta puntando su un approccio innovativo che ha l’ambizione di realizzare non un mero palliativo, bensì una terapia con elevata efficacia.
Nel dettaglio, il team aziendale è capitanato dal ceo Gabriele Grecchi (ex Credit Suisse, Zambon, KLISBio), dall’head of drug development Mario Pellegatti (ex GSK), e dall’head of drug discovery Mario Varasi (ex Genextra). E il consiglio d’amministrazione si è poi arricchito di competenze fondamentali grazie all’ingresso di Luca Benatti di ItalianAngels for Biotech, Antonio Falcone di Utopia SiS e di Andrea Pellacani, capo dell’R&D di Alfasigma ed ex-responsabile della ricerca di Menarini, ha già lavorato negli Stati Uniti allo sviluppo di trattamenti terapeutici contro l’Alzheimer.
Per conseguire questo obiettivo, CaSRevolution può contare su un team d’eccellenza, che ha elaborato un piano sostenibile che consentirà all’azienda di definire nuovi composti farmaceutici da testare sull’uomo entro 4 anni. L’obiettivo del fundraising è di supportare quest’attività fino al deposito brevettuale della prima serie di molecole.
L’obiettivo è di particolare rilevanza, in quanto l’Alzheimer è una malattia neurodegenerativa progressiva che causa la forma più comune di demenza umana. Solo negli Stati Uniti ci sono oltre 6 milioni di persone affette da questa patologia e 7,5 milioni in Europa (fonte: Alz Journals), e i numeri globalmente sono destinati a crescere per via dell’invecchiamento della popolazione.
Negli ultimi anni ci sono state importanti operazioni di M&A e di licensing nel settore della lotta all’Alzheimer, come ad esempio la partnership tra Allergan e Heptares Therapeutics nel 2016 (per un controvalore stimato di oltre 3 miliardi di dollari) oppure quella tra Biogen ed Eisai nel 2014 (oltre un miliardo). Tuttavia, queste operazioni non hanno portato i risultati sperati. “La previsione aziendale è che CaSRevolution possa già in fase di late discovery (ovvero prima dell’ingresso in clinica) ottenere un interesse concreto dalle big pharma, che sono alla ricerca costante di nuovi asset da aggiungere alle proprie pipeline”, fanno sapere i fondatori.
Quanto a Utopia Sis oltre a CasRevolution ha in portafoglio altre cinque partecipazioni. L’ultimo investimento precedente risale al novembre 2022, quando ha investito 1,5 milioni di euro in Drug Discovery & Clinic srl (DDC), spinoff dell’Università di Torino, per sostenere lo sviluppo di una piattaforma tecnologica per la cura di leucemie e carcinomi della mammella (si veda altro articolo di BeBeez). Nel 2022 Utopia aveva anche investito 2,5 milioni di euro in T One Therapeutics, spin off dell’INGM, l’Istituto Nazionale di Genetica Molecolare, per sostenere la fase early stage di sviluppo preclinico della ricerca (si veda altro articolo di BeBeez) e in PerFormS srl, dedita alla ricerca per la cura della malattia cronica della psoriasi, altro spinoff, questa volta dell’Università di Modena e Reggio Emilia (si veda altro articolo di BeBeez). In precedenza, nel 2021, Utopia SiS avevainvestito in Lighthouse Biotech, spinoff dell’Università di Udine dedicato alla ricerca sule cellule tumorali, con il supporto del Centro Oncologico di Aviano e dell’ateneo olandese Stichting KatholiekeUniversiteit di Nijmegendel (si veda altro articolo di BeBeez). La prima operazione dii Utopia era stata effettuata nel giugno del 2021, quando insieme alla società farmaceutica italiana Alfasigma, all’Istituto David Chiossone (centro di eccellenza a livello nazionale nel campo della riabilitazione visiva) e a Club2021 (società che fa capo alla famiglia Taini). aveva investito 6 milioni in Novavido, startup che sviluppa protesi retiniche polimeriche accelerata da G-Factor, incubatore e acceleratore della Fondazione Golinelli (si veda altro articolo di BeBeez).
Tutte le operazioni condotte da Utopia SiS, eccetto la prima, godono della garanzia del Medio Credito Centrale per 80% dell’importo investito. “A ben vedere non si tratta di un’innovazione, visto che lo statuto di MCC prevede la garanzia su investimenti in equity. Solo che nessuno finora le aveva richieste” aveva dichiarato il vicepresidente Antonio Falcone a BeBeez in occasione dell’ingresso in Lighthouse e del primo utilizzo di questo strumento da parte di Utopia SiS. Falcone aveva aggiunto: “Certo una garanzia del genere non si può richiedere per qualsiasi investimento azionario. Occorre rispettare certe condizioni perché si tratta comunque di uno strumento di politica economica a sostegno dell’innovazione tecnologica made in Italy”. Quali sono queste condizioni? “Anzitutto devono essere investimenti in quote di minoranza di aziende realmente innovative, a fronte di aumenti di capitale e comunque da mantenere in portafoglio per periodi abbastanza lunghi, in genere almeno due anni”.
Per parlare piùù diffusamente di questi temi, BeBeez vi aspetta il prossimo martedì 5 marzo
al suo primo BeBeez Networking Cocktail dove si discuterà
di Investimenti nell’healthcare: trend di ricerca e attese del mercato.
Il cocktail è offerto da Utopia SiS
Per informazioni clicca qui