Oggi solo il 40,7% delle imprese italiane è puntuale nei pagamenti, sebbene il dato sia in linea con quello del secondo trimestre del 2022 (40,6%) e ancora in recupero sul 2020 (35,7%, anno tuttavia condizionato dalla pandemia). Le maggiori criticità sono state registrate nuovamente nel Mezzogiorno. I dati sono quelli dello Studio Pagamenti, aggiornato al 30 settembre e realizzato da Cribis, la società del gruppo Crif specializzata nella gestione end-to-end del credito problematico e anomalo (si veda qui il comunicato stampa). Si ricorda che in tutto il 2021, la percentuale dei pagamenti effettuati dalle imprese alla scadenza era stato pari al 38,5%, in miglioramento dell’11% rispetto all’anno pre-Covid 2019 (si veda qui il comunicato stampa di allora).
In miglioramento anche l’incidenza dei pagamenti in grave ritardo (oltre i 30 giorni dalla scadenza) sul totale, che nel terzo trimestre è scesa a quota 9,1% battendo il risultato record degli ultimi quattro anni, pari al 9,5%, raggiunto nel secondo trimestre (si veda qui il comunicato stampa di allora)
Sempre nel terzo trimestre di quest’anno, si è registrata una maggiore qualità dei pagamenti sia rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, che rispetto al primo trimestre del 2019, anno pre-covid. I pagamenti puntuali sono infatti cresciuti del 7,1% rispetto al terzo trimestre del 2021 e del 16,6% rispetto al 2019, a fronte di una crescita del 10,1% nel secondo trimestre di quest’anno contro l’analogo periodo 2021.
Nel periodo luglio-settembre, hanno concorso a formare la media imprese di diverse dimensioni, con ritardi gravi che variano a seconda della grandezza dell’azienda, arrivando ad attestarsi al 4,0% nel caso delle grandi imprese (oltre i 250 dipendenti).
A livello geografico, il Nord Est si è confermata come l’area più affidabile con il 47,8% di pagamenti puntuali, stessa incidenza del trimestre precedente, e il 6,1% di ritardi gravi (era il 6,4% nel trimestre precedente). Tra le regioni più virtuose spiccano, decisamente sopra alla media nazionale, la Lombardia (50,6% di imprese puntuali), l’Emilia-Romagna (48,0%), il Veneto (48,0%), il Friuli Venezia-Giulia (47,1%).
Sud e Isole continuano a mostrare le maggiori criticità, con il 28,1% di pagamenti regolari e il 14,6% di ritardi gravi, tuttavia in lieve miglioramento rispetto al trimestre precedente (quando i pagamenti puntuali e i ritardi gravi si attestavano rispettivamente a 27,6% e 15,2%). Sicilia e Calabria, con il 24,2%, Campania, con il 28,6% e Sardegna con il 29,4% sono le regioni in cui si paga meno puntualmente.
Spostando l’attenzione alle province, lo Studio pagamenti di CRIBIS ha mostrato che la provincia di Sondrio si è confermata al primo posto (63,1% pagamenti puntuali, molto sopra la media nazionale) seguita da Brescia (59,4% pagamenti puntuali). In fondo alla classifica si sono posizionate la provincia siciliana di Trapani (21,1% di pagamenti puntuali) e la calabrese Vibo Valentia (20,5%).
A livello settoriale, invece, lo Studio di CRIBIS ha indicato fra i più virtuosi nei pagamenti i servizi finanziari con una percentuale del 53,5% dei pagamenti puntuali a fronte del 6,9% dei ritardi gravi (nel precedente trimestre lo stesso dato era pari al 59,4% a fronte del 6,9% dei ritardi gravi); bene anche il settore manufatturiero (44,8% dei pagamenti puntuali, in linea con il 45% del precedente trimestre) e quello delle costruzioni (45,8% dei pagamenti puntuali, sempre costante rispetto al 45% di fine giugno), con ritardi gravi rispettivamente del 6,4% e 6,9% dei casi.
Agricoltura e commercio al dettaglio sono migliorati lievemente rispetto al trimestre precedente, continuando tuttavia a risentire degli effetti dell’inflazione, degli aumenti dei prezzi delle materie prime, delle tensioni macroeconomiche e geopolitiche. In questi ambiti troviamo infatti la concentrazione più bassa di pagamenti puntuali (38,1% e 30,8%, anche in questo caso si tratta di numeri simili a quelli del precedente trimestre) e la maggior incidenza di ritardi gravi (11,2% e 13,2%, a fronte di un precedente valore trimestrale dell’11,7% e del 14,1%) sul totale.
Alla luce della complessa situazione macroeconomica e geopolitica attuale, lo Studio Pagamenti di Cribis ha evidenziato come sia ragionevole aspettarsi un’influenza avversa sui termini di pagamento delle imprese nei mesi finali dell’anno.