di Alessandro Albano
Uno studio dell’osservatorio di Cherry Brick, soluzione nata lo scorso gennaio dall’universo tecnologico di Cherry Srl, a sua volta startup fintech di cui l’ex ad di Banca Ifis Giovanni Bossi è cofondatore, ha evidenziato che nei primi quattro mesi del 2022 in Italia sono stati venduti circa 69.000 immobili tramite asta giudiziaria, oltre il 13% in più dello stesso periodo del 2021, per un valore complessivo dell’offerta minima di partenza pari a 11,5 miliardi di euro. La Lombardia, secondo lo studio, è la regione italiana con il maggior numero di lotti messi all’asta, 9640, mentre Roma, con 1547, è la prima città: nella capitale i beni in vendita sono tre volte quelli di Palermo e quasi quattro volte quelli offerti a Milano (si veda qui il comunicato stampa).
Numeri in crescita che trovano riscontro in altra ricerca redatta da Reviva, prima startup in Italia specializzata nella vivacizzazione delle aste immobiliari, fondata da Ivano De Natale e Giulio Licenza, la quale ha segnalato come nel primo semestre 2022 ci siano state 108.137 aste in tutta in Italia, in aumento del 16,1% rispetto allo stesso periodo del 2021, anche se ancora in flessione del 17,5% rispetto al 2019. Un andamento che ricorda da vicino quello del primo trimestre dell’anno, ma che denota anche un pur lieve rallentamento rispetto ai primi tre mesi del 2022, periodo in cui le aste sono state 52.627, con una crescita del 17,7% rispetto al primo trimestre 2021, e in flessione del 10% , quindi meno marcata, rispetto allo stesso periodo del 2019 (si veda altro articolo di BeBeez)
Tornando all’osservatorio di Cherry Brick, i lotti messi all’asta tra gennaio e aprile di quest’anno fanno riferimento, per quasi il 58%, a immobili di tipo residenziale e per circa il 19% commerciale, mentre il 3% appartiene alla tipologia industriale e il restante 20% ad altre categorie. A livello regionale, in Lombardia è concentrato il 14% degli immobili, 9640, seguita da Sicilia (7923) e Lazio (7136). A livello macro-territoriale, invece, il 26% è localizzato in Centro Italia, il 22% nel Nord Ovest e nel Sud, il 17% nelle Isole e il 13% nel Nord Est. Tra le città, Roma è la prima per numero di beni andati all’asta, 1547, valore pari al triplo della seconda, Palermo (550), e a quasi quattro volte quello di Milano (434), che si posiziona al quinto posto.
Guardando le base d’asta, il prezzo medio calcolato tra gennaio e aprile ammonta a 166.000 euro, mentre per gli immobili residenziali, in particolare, racconto valore è pari a 141.000 euro, a 173.000 per gli immobili commerciali, 636.000 per gli immobili industriali e 638.000 per gli impianti sportivi. A livello regionale, nel Lazio sono localizzati i lotti con valore minimo d’asta più elevato, pari a 277.000 euro, seguita da Sardegna (228.000) e Trentino – Alto Adige (213.000). Tra le prime dieci città per numero di lotti all’asta, il valore di partenza mediamente più alto è a Roma, pari a 740.000 euro, seguita da Sassari (590.000 euro) e da Milano (320.000 euro).
Per quanto riguarda le nuove aste, nei primi quattro mesi 2022 sono stati pubblicati nel Portale Vendite Pubbliche nuovi avvisi d’asta per oltre 72.000 lotti, costituiti, per circa il 58%, da immobili residenziali, per quasi il 19% da immobili commerciali; appena il 3% è riferibile alla tipologia immobili industriali, mentre il restante 20% afferisce ad altra categoria. Il 14% degli immobili è localizzato in Lombardia, il 12% in Sicilia e circa il 10% nel Lazio, mentre a livello territoriale la maggior concentrazione è nel Centro Italia (25%), seguito da Nord Ovest e Sud (23%), Isole (17%) e Nordest (12%). Tra le città, invece, Roma è la prima in Italia per numero di immobili oggetto di nuovo avviso d’asta, 1580, il 250% in più rispetto alla seconda, Napoli (632), e più del 300% in più di Milano (456).
Cherry Brick, acronimo di Bright RealEstate Investment Credit KnowHow, è nata nel gennaio 2022 da un’idea dell’omonina startup Cherry Srl, startup fintech che supporta gli operatori del mercato del credito attraverso soluzioni di intelligenza artificiale, in grado di analizzare in pochi secondi portafogli di crediti deteriorati e raccordare tutte le informazioni utili a valorizzarne al meglio le posizioni. “Partendo dalla nostra esperienza nel settore del credito, in particolare di quello distressed, maturata in due anni di attività, abbiamo sviluppato una soluzione, Cherry Brick appunto, che consente di monitorare gli immobili all’asta di maggior interesse secondo specifici parametri indicati dall’investitore”, ha spiegato lo scorso gennaio Antonello Fodde, Tech Lead di Cherry (si veda qui il comunicato stampa di allora)
Ma Brick non è l’unica soluzione offerta dalla startup. Cherry Sea è l’osservatorio sulla giusitizia fallimentare che lo scorso febbraio ha pubblicato uno studio sulle pratiche aperte nei tribunali fallimentari italiani nel 2021, aumentate dell’8% rispetto al 2020, mentre è diminuito del 6% il volume delle procedure arretrate rispetto all’anno precedente. L’anno scorso sono state aperte 8.124 pratiche, un dato ancora al di sotto dei valori pre-Covid: nel 2019 le nuove procedure erano state 11 mila. Lo stock in tutta Italia ammonta invece a 72.566 procedimenti, in diminuzione del 6% rispetto all’anno precedente, variazione in linea con quelle registrate negli ultimi anni (si veda altro articolo di BeBeez).