Il 17 luglio scorso in Italia sono partiti i lavori del comitato fintech e la sandbox regolamentare per il settore, ossia uno spazio protetto dedicato alla sperimentazione digitale nei settori bancario, finanziario e assicurativo (si veda qui il comunicato stampa).
La sperimentazione consentirà agli operatori del fintech di testare soluzioni innovative, potendo beneficiare di un regime semplificato transitorio e in costante dialogo con le autorità di vigilanza, cioè Banca d’Italia, Consob e IVASS. Allo stesso tempo, le autorità responsabili per la regolamentazione potranno osservare le dinamiche dello sviluppo tecnologico e individuare gli interventi normativi più opportuni ed efficaci per agevolare lo sviluppo del fintech.
La notizia era attesa. A inizio luglio è infatti stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto attuativo della legge sulla sandbox fintech (Regolamento recante attuazione dell’articolo 36, commi 2-bis e seguenti, del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58, sulla disciplina del Comitato e della sperimentazione FinTech), che attua appunto la delega contenuta nel DL 34/2019 (Decreto Crescita, si veda altro articolo di BeBeez), che all’art. 36 (commi da 2-bis a 2-decies) prevedeva appunto la “creazione di uno spazio tecniconormativo sperimentale e temporaneo per le imprese del settore finanziario che operano attraverso la tecnologia (cd. fintech), con una regolamentazione semplificata, assicurando un livello di protezione adeguata per gli investitori” (si veda altro articolo di BeBeez).
Per accedere alla sperimentazione, gli operatori dovranno presentare all’Autorità di vigilanza competente per materia progetti relativi a servizi, prodotti o processi innovativi nel settore bancario, finanziario o assicurativo e che arrecano benefici per gli utenti finali o contribuiscono all’efficienza del mercato. I progetti dovranno essere in uno stato sufficientemente avanzato per la sperimentazione e sostenibili da un punto di vista economico e finanziario. Le autorità di vigilanza forniranno indicazioni sui criteri di ammissione alla sperimentazione stabiliti dal decreto. Le autorità di vigilanza entro il prossimo settembre determineranno la finestra temporale per l’invio delle richieste di ammissione alla sandbox. Terminata la fase istruttoria delle domande, il registro ufficiale degli operatori ammessi alla sperimentazione sarà pubblicato sul sito del Dipartimento del Tesoro. Il progetto si inserisce in una cornice di assiduo dialogo tra istituzioni e operatori del settore, facilitato dai lavori del comitato di coordinamento per il fintech, istituito nel 2018 presso il Dipartimento del Tesoro e formalizzato con il Decreto Crescita.