Sebbene la Commissione Ue abbia esteso di un anno, rispetto alla data iniziale fissata per il prossimo 10 novembre, il periodo transitorio del nuovo Regolamento Europeo in materia di crowdfunding per i fornitori di servizi già attivi che operano secondo le regole nazionali e quindi per tutte le piattaforme fintech di equity e di lending (si veda altro articolo di BeBeez), il rischio che il mercato si blocchi non è stato ancora del tutto scongiurato, soprattutto in Italia, tanto che ieri l’AIEC, l’Associazione Italiana delle piattaforme di Equity Crowdfunding ha inviato una lettera aperta a Commissione Ue, ESMA, EBA, Presidenza del Consiglio dei ministri, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Consob e Banca d’Italia, a firma del presidente Alessandro Lerro, che è anche presidente del comitato scientifico di Assofintech (si veda qui il testo della lettera).
Nel dettaglio, l’AIEC sottolinea il fatto che, in base alla normativa, affinchè la proroga deliberata dalla Commissione sia efficace da subito, è necessario che il Parlamento Ue e il Consiglio Ue comunichino urgentemente la non opposizione al provvedimento di proroga della Commissione, che altrimenti entrerà in vigore solo decorsi 90 giorni dalla sua pubblicazione, cioè in pericolosa prossimità dell’attuale scadenza del 10 novembre 2022. Inoltre, affinché le autorità competenti possano legittimamente concedere le autorizzazioni europee e quindi le piattaforme di equity crowdfunding e di lending possano predisporre adeguatamente le relative domande, è necessario che la Commissione Ue adotti al più presto le norme tecniche di regolamentazione (RTS o sub-regolamenti) elaborate dall’ESMA e dall’EBA e che Parlamento e Consiglio comunichino la loro non opposizione.
Non solo. Sul fronte italiano, poi, visto che come noto non è ancora stata designata l’Authority che avrà il compito di concedere le autorizzazioni europee alle piattaforme, è necessario che si proceda quanto prima alla designazione dell’Autorità competente, dato che dovrà analizzare decine di richieste di autorizzazioni, con tempi tecnici prevedibilmente ben superiori ai 120 giorni previsti dal Regolamento, considerata anche l’esperienza degli altri Stati Membri, nei quali risulta essere stata concessa a oggi una sola autorizzazione europea.
Proprio in considerazione dei ritardi accumulati in tutta Europa, il 19 maggio scorso l’ESMA ha rilasciato un Technical Advice, raccomandando una soluzione di compromesso: appunto la proroga di un anno del regime transitorio per le piattaforme che abbiano presentato l’application entro il 1° ottobre 2022. Ed è infatti proprio questa la soluzione che propone AIEC: l’Autorità potrebbe adottare un meccanismo di “provisional authorization”, cioè una autorizzazione provvisoria che verrebbe concessa al momento della verifica della completezza del dossier contenente la domanda di autorizzazione europea e poi confermata entro un periodo (che potrebbe essere di 12 mesi) nel quale l’autorità competente potrà analizzare il dossier e verificare anche in concreto l’operatività della piattaforma e la rispondenza alle procedure rappresentate nel dossier.
Sicuramente di tutto questo si discuterà domani, in occasione della presentazione del 7° Report sul Crowdinvesting dell’Osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano (si veda altro articolo di BeBeez).