Banca Ifis e la Bei (Banca europea degli investimenti) hanno stanziato un plafond da 100 milioni di euro teso a consentire alle pmi di accedere a finanziamenti “green”, il cui costo è legato al rispetto di una serie di indicatori di impatto ambientale (si veda qui il comunicato stampa). L’accordo, destinato quindi a finanziare progetti dal positivo impatto in termini di sostenibilità ambientale, è il terzo finalizzato dalla banca con la Bei nell’ultimo triennio. Il nuovo plafond, sommando i finanziamenti dell’ultimo triennio (50 milioni nel 2019 e altri 50 nel 2020), porterà la complessiva erogazione a 200 milioni di euro, rafforzando ulteriormente, anche in termini prospettici, questo canale di approvvigionamento per Banca Ifis. I contratti di finanziamento sono rivolti ad aziende che contano fino a 249 dipendenti. Banca Ifis metterà a disposizione di queste aziende finanziamenti e leasing a tassi di interesse più vantaggiosi. In dettaglio:
- una prima linea di credito del valore di 50 milioni di euro sarà dedicata alla promozione di iniziative e progetti finalizzati alla lotta al cambiamento climatico, posti in essere da pmi, che riguardano prevalentemente l’acquisto in leasing di veicoli ibridi ed elettrici;
- una seconda linea di credito del valore di 50 milioni di euro sarà invece riservata per il 60% a finanziamenti leasing per investimenti nell’innovazione o progetti promossi da società innovative nell’ambito del piano industria 4.0 e, per il rimanente 40%, in continuità con le precedenti operazioni finalizzate con Bei, al finanziamento di pmi in ambito commercial lending, a sostegno di nuovi investimenti o del capitale circolante.
L’iniziativa rafforza l’impegno sul fronte ambientale di Banca Ifis, prima challenger bank italiana ad aderire alla Net-Zero Banking Alliance promossa dalle Nazioni Unite, e si inserisce nella strategia ESG della banca nella quale la sostenibilità e lo sviluppo del business sono pienamente integrati e complementari.
Gelsomina Vigliotti, vicepresidente della Bei, ha commentato: “Questo accordo rispecchia la solida relazione fra la Bei e Banca Ifis e l’obiettivo comune di finanziare progetti e imprese che contribuiscano alla lotta contro i cambiamenti climatici e allo sviluppo di progetti sostenibili. La ripresa economica deve essere verde e operazioni come queste, volte a sostenere i progetti green di piccole e medie imprese, ricoprono un ruolo fondamentale per il raggiungimento della neutralità”.
Frederik Geertman, amministratore delegato di Banca Ifis, ha aggiunto: “L’innovazione e la sostenibilità ambientale sono priorità sempre più urgenti e anche il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza mette in primo piano le tematiche green. Come banca specializzata nei servizi alle PMI e parte attiva nella transizione ambientale dei propri clienti, sappiamo che questi investimenti sono determinanti per lo sviluppo del Paese e per la costruzione di un futuro più sostenibile. Questa rinnovata partnership con la Bei conferma, dunque, il nostro sostegno alla spina dorsale del tessuto economico italiano e il nostro impegno, sempre più inclusivo dei criteri ESG, in questa complessa fase di ripresa”.
Ricordiamo che alla fine dello scorso settembre Banca Ifis aveva finanziato il provate equity italiano Aksia Capital nell’acquisizione del controllo del produttore di gnocchi Master (si veda altro articolo di BeBeez)
Nei 9 mesi del 2021 i recuperi di cassa sui portafogli Npl acquistati da Banca Ifis hanno raggiunto il massimo storico, attestandosi a 252 milioni di euro (+38% rispetto ai 183 milioni di euro dello stesso periodo del 2020) a conferma della insensibilità del portafoglio alla crisi (si veda altro articolo di BeBeez). La banca, il cui piano industriale è atteso per l’inizio del 2022, nei primi tre trimestri del 2021 ha conseguito un margine di intermediazione in crescita a 449,2 milioni di euro (+39,6% rispetto ai 321,7 milioni di euro dello stesso periodo del 2020) grazie anche alla dinamicità del Settore Commercial & Corporate Banking (il cui margine è aumentato del 202%). Anche i costi operativi crescono, ma molto più lentamente, a 267,6 milioni di euro (+16,6% rispetto ai 229,4 milioni di euro al 30.09.2020), soprattutto per le maggiori spese legali legate all’attività del Settore Npl. Dinamiche che hanno consentito all’utile netto di pertinenza della capogruppo di crescere a doppia cifra (+53,2%) a 80,2 milioni di euro rispetto ai 52,3 milioni dello stesso periodo del 2020. Escludendo la plusvalenza straordinaria di 24,2 milioni di euro di cui beneficiava il 2020 per la cessione dell’immobile di Corso Venezia a Milano, il risultato è quintuplicato rispetto al 2020. Migliorata anche la solidità patrimoniale: il CET1 ratio si è attestato al 16,2% (15,5% a fine 2020), mentre il Total Capital Ratio è al 20,% (19,9% a fine 2020). senza tenere conto degli effetti del consolidamento nella holding del gruppo, La Scogliera e senza includere gli utili generati dal gruppo bancario nei primi nove mesi del 2021. Infine, il management ha rivisto al rialzo la guidance per il 2021, stimando un margine di intermediazione tra 570 e 590 milioni di euro e un utile di esercizio tra 90 e 100 milioni, assumendo uno scenario in progressivo miglioramento, nessuno shock macroeconomico o pandemico e il continuativo supporto dei governi e delle banche centrali alla ripresa economica.