![](https://bebeez.it/wp-content/uploads/2023/10/Claudio-Nardone.jpg)
E’ ora ufficialmente coerente con i migliori standard ESG il fondo Obton Italy, specializzato in investimenti in impianti fotovoltaici, gestito da Sagitta sgr (gruppo Arrow Global). Il fondo, che è interamente sottoscritto da Obton, il gruppo danese leader negli investimenti in tecnologie sostenibili e il più grande investitore di parchi solari nel Nord Europa, è stato infatti riclassificato da coerente con gli standard richiesti dall’art. 6 delRegolamento UE 2019/2088 Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR) a quelli più severi richiesti dall‘art.8 SFDR (si veda qui il comunicato stampa).
Obton Italy è un fondo immobiliare multi-comparto chiuso riservato ad investitori professionali che comprende due comparti per un totale di 94 impianti fotovoltaici e 80 MW di capacità. Si tratta del primo fondo ESG compliant di Sagitta, a dimostrazione dell’impegno della società di gestione italiana verso le tematiche ESG.
Inoltre, Sagitta ha voluto rimarcare il suo impegno in termini di sostenibilità, in qualità di firmatario del UN-supported PRI (Principles for Responsible Investment), un network internazionale di investitori supportato dalle Nazioni Unite, nato per comprendere gli effetti delle tematiche ESG sugli investimenti e per supportarli nell’integrare tali aspetti nelle decisioni di investimento.
L’annuncio va in controtendenza rispetto a un trend che negli ultimi mesi ha visto per contro decine di fondi internazionali, alternativi e non, lanciati inizialmente fregiandosi dell’etichetta più virtuosa possibile (quelli classificati come compatibili con i criteri richiesti dall’art. 9 SFDR), per un patrimonio in gestione complessivo di 175 miliardi di dollari, che hanno dovuto fare marcia indietro e alla fine del 2022 sono stati declassificati dagli stessi gestori come compatibili solo con i criteri dell’art. 8, così come riportato lo corso febbraio dalla rivista Morningstar (di questi temi si è occupata l‘inchiesta di copertina di BeBeez Magazine n.12 del 9 settembre 2023)
L’iniziativa rappresenta un eccellente traguardo rispetto agli obiettivi di sostenibilità di Sagitta sgr, che va ad aggiungersi agli ottimi risultati di business ottenuti nei primi nove mesi del 2023, in cui la società ha segnato un aumento degli asset in gestione di oltre il 50% rispetto alla fine del 2022.
Claudio Nardone, ceo di Sagitta sgr, ha dichiarato: “Grazie al primo fondo ESG compliant e con l’adesione al UN-supported PRI, il percorso di Sagitta in ambito ESG ha aggiunto due tasselli fondamentali. Tutto questo dimostra il nostro impegno in tema di sostenibilità, ma conferma anche che il rispetto di questi principi è parte integrante del nostro business”. E ha aggiunto: “In questi termini, stiamo lavorando a un ulteriore traguardo importante: definire i KPI di sostenibilità per i fondi che investono in crediti UTP e NPL e dei fondi di lending che investono nelle special situations, ambiti che, a differenza dei fondi immobiliari e infrastrutturali, non hanno ancora dei criteri formalmente riconosciuti per essere definiti ESG compliant”.
Ricordiamo che Sagitta sgr è la società di gestione del risparmio del gruppo Arrow Global specializzata nella gestione di asset alternativi illiquidi, mobiliari (NPL&UTP), immobiliari e di credito. I fondi di Sagitta sgr sono rivolti a investitori istituzionali e sono caratterizzati da profili di rischio/rendimento particolarmente interessanti. A oggi gestisce asset per oltre 2,1 miliardi di euro (incluso i commitment di capitale) con specifico focus sul settore dei distressed assets, dei crediti non performanti, nel settore immobiliare e nel direct lending.
La sgr chiuso il 2022 con un utile di un milione di euro, a fronte di ricavi in crescita del 75% a 4,7 milioni, con un incremento del 303% dell’ebitda, grazie a un aumento del 75% delle commissioni attive relative ai fondi in gestione, che hanno raggiunto quota 1,4 miliardi di asset under management, di cui 872 milioni investiti, in netto aumento dai 693 milioni di fine 20221 e soprattutto da soli 170 milioni al 31 dicembre 2020. Il tutto con un patrimonio netto di 6,5 milioni (da 5,5 milioni di euro), a fronte di un requisito di vigilanza pari a un milione (si veda altro articolo di BeBeez). Si è dunque definitivamente conclusa la storia di crisi della ex Vegagest sgr, società di gestione di fondi mobiliari e immobiliari, passata sotto il controllo di Europa Investimentia fine 2017 (si veda altro articolo di BeBeez), che a sua volta nel marzo 2018 è passata sotto il controllo di Arrow Global Group plc (si veda altro articolo di BeBeez), uno dei principali investitori e gestori di debito in Europa, fondato dal ceo Zach Lewy, quotato fino al 2021 al London Stock Exchange e poi delistato a seguito di un’opa lanciata da Sherwood Acquisitions Limited, veicolo che fa capo al colosso del private equity TDR (si veda qui i comunicato stampa di allora). Vegagest sgr è stata ribattezzata appunto Sagitta sgr nel 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo infine che la società danese Obton ha oltre 2,57 miliardi di euro di asset in gestione e impianti di capacità superiore a 1,535 MWp, e dal dicembre 2020 è partecipata al 45% dal private equity nordico, Fsn Capital (si veda qui il comunicato stampa di allora). L’Italia è il primo paese per valore degli asset gestiti dal gruppo precedendo, in Europa, Germania, Olanda e Francia (si veda qui l’ultima versione disponibile dell’Annual Magazine della società). La società ha chiuso il bilancio 2022, che é stato comunicato ad agosto, con un utile al netto delle imposte sceso a 20,65 milioni di euro (22,84 milioni di dollari) rispetto ai 28,34 milioni di euro del 2021. Il fatturato è aumentato del 73% a 149,95 milioni di euro e l’ebit è salito a 43,1 milioni di euro da 39,62 milioni di euro.