La londinese Nexta Capital Partners (NCP), holding d’investimento che opera nello sviluppo, finanziamento, costruzione ed esercizio d’impianti per la produzione di energia alternativa, che detiene attualmente un portafoglio di circa 3 GW di progetti, continua a rafforzare la sua posizione nel fotovoltaico in Italia. Così, attraverso la controllata Nexta Infrastructure Holdco, acquisisce un portafoglio di progetti fotovoltaici ready-to-build dislocati in diverse regioni italiane, che possiedono una capacità di picco complessiva di 8,03 MW e sono aggiudicatari di una tariffa incentivante ai sensi del DM 4 luglio 2019 (cd Decreto FER 1), (si veda qui il comunicato stampa).
Nexta Capital Partners ha affidato la conduzione dell’operazione a un team composto da Guy Laufer (Head of M&A), Alessandra Palladini (Head of Legal) e Antonio Cagnazzi (a capo del team tecnico Solar). NCP è stata assistita nell’operazione da Legance.
L’operazione appena conclusa rientra nella strategia di sviluppo di NCP, volta a consolidare il gruppo quale operatore primario nella transizione energetica in Italia nel settore delle infrastrutture energetiche. Fa infatti seguito all’acquisizione di un portafoglio di progetti fotovoltaici di ottobre scorso quando, sempre attraverso la controllata Nexta Infrastructure Holdco, NCP ha acquisito da R.Power Group, società attiva in vari paesi europei nella progettazione e sviluppo d’impianti per la produzione di energia fotovoltaica, un portafoglio di nove progetti fotovoltaici in Italia, con una capacità di picco complessiva di 26,5 MW (si veda altro articolo di BeBeez)
“La nuova acquisizione di progetti fotovoltaici ready-to-build testimonia l’impegno costante di Nexta nel promuovere lo sviluppo di fonti energetiche sostenibili in Italia e permetterà al gruppo di consolidarsi come punto di riferimento nel settore delle infrastrutture energetiche del Paese”, ha dichiarato Michele Mettola, co-fondatore e amministratore di Nexta Capital Partners.
Ricordiamo che NCP, insieme a Octopus Energy Development Partnership, fondo gestito da Octopus Energy, a sua volta uno dei maggiori investitori europei nel settore della produzione di energia rinnovabile in Europa con oltre 5 miliardi di euro di asset in gestione, ha appena costituito una joint venture per lo sviluppo di sistemi di stoccaggio dell’energia con l’obiettivo di creare una capacità fino a 1,5 GW attraverso lo sviluppo di più progetti nel Sud Italia che, una volta operativi, saranno in grado d’immagazzinare e immettere nuovamente in rete una quantità di elettricità sufficiente ad alimentare un numero stimato di 600 mila abitazioni al giorno (si veda altro articolo di BeBeez). Quella era la seconda operazione realizzata congiuntamente da Nexta Capital Partners e dall’Octopus Energy Development Partnership in Italia, dopo quella annunciata nell’ottobre 2022, relativa a un progetto che prevede l’installazione di 1,1 GW di nuovi impianti rinnovabili eolici, solari e di stoccaggio onshore nel Sud Italia entro il 2025. Questo progetto potrà garantire energia pulita a oltre 1,2 milioni di abitazioni e abbatterà l’emissione di CO2 di 950 mila tonnellate all’anno, che, in termini di impatto ambientale, equivalgono a rimuovere oltre 500 mila auto a benzina e piantare più di 4,6 milioni di alberi (si veda qui il comunicato stampa di allora).
Nexta Capital Partners è una società di investimento londinese specializzata nelle infrastrutture energetiche sostenibili dal forte contenuto innovativo. In Italia ha in fase di sviluppo progetti per oltre 5 GW, di cui il 60% nel fotovoltaico e il resto nell’eolico, cui vanno aggiunti progetti per circa 800 MW nello storage. Oltre ai cofondatori e managing partner, Fabrizio Caputo e Michele Mettola, il top management di Nexta Capital Partners comprende anche Gary Neville, terzo partner (non fondatore) già direttore investimenti del fondo Inframed Infrastructure.
Lo scorso aprile Nereus srl, società che fa capo al Nexta Renewable Fund Sicav RAIF, veicolo di diritto lussemburghese, a sua volta gestito dalla britannica Nexta Investment Management, asset manager di NCP, ha depositato presso il Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica (MASE) l’istanza per la definizione dei contenuti dello studio di impatto ambientale relativa al parco eolico marino offshore che costruisce in Puglia, a sud del Gargano (si veda altro articolo di BeBeez). Il deposito della documentazione MASE fa seguito alla procedibilità dell’istanza di concessione demaniale marittima e al ricevimento della soluzione generale di connessione da parte di Terna, a dimostrazione del rispetto delle tempistiche pianificate per lo sviluppo del Parco, dello scorso ottobre (si veda altro articolo di BeBeez). Il Nexta Renewable Fund ha un target di raccolta di 500 milioni di euro e sviluppa e investe in impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili sia di nuova costruzione sia già operativi in Italia, Spagna, Grecia e Portogallo.
Ricordiamo infine che nel novembre 2022 Nexta Capital Partners aveva annunciato un accordo per produrre idrogeno verde in Italia insieme a Siirtec Nigi, società d’ingegneria e costruzione specializzata nel trattamento del gas, con l’obiettivo di sviluppare. Più nello specifico, la collaborazione tra le due aziende prevede che la produzione di energia venga destinata ai settori industriali hard-to-abate (per esempio, produzione di carta, ceramica e vetro) e ai segmenti industriali in cui l’idrogeno può essere utilizzato in processi di combustione ad alte temperature, riducendo le emissioni di CO2 e i costi a esse associate (si veda altro articolo di BeBeez).