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Gruppo Banca Finint ha chiuso il bilancio consolidato 2023 con ricavi e utili in crescita a doppia cifra, con il margine di intermediazione che ha raggiunto i 126 milioni di euro (+43%), di cui margine finanziario e da servizi a 115,8 milioni (+36%) e con ricavi da commissioni che ammontano a 95,4 milioni (+36%). Il tutto ha portato quindi a un utile lordo consolidato di 26,8 milioni (+16%) e a un utile netto di 18,9 milioni (+17%) (si veda qui il comunicato stampa). Risultati che arrivano peraltro dopo un 2022 che a sua volta aveva fatto registrare un boom di performance, grazie all’ampliamento del perimetro del gruppo, dopo le acquisizioni di Banca Consulia (oggi Finint Private Bank) e di Finint Revalue (si veda altro articolo di BeBeez).
Il 2023 ha infatti rappresentato l’anno del pieno consolidamento e integrazione dell’area private banking (Finint Private Bank) e gestione NPE (Finint Revalue), che ha permesso al gruppo bancario di presentarsi sul mercato con un’offerta integrata di servizi e prodotti specialistici ad alto valore aggiunto nei settori del corporate&investment banking, asset management, private banking&wealth management e credit management. In particolare, i ricavi da commissioni, pari al 76% del margine di intermediazione, hanno registrato contributi crescenti da parte di tutti i principali business del gruppo: l’asset management segna una crescita del 23%, l’investment banking del 24% trainato dall’ottima performance dell’attività di corporate finance, e l’area di gestione cartolarizzazioni contribuisce con un +11% di ricavi. Il contributo delle commissioni nette risulta inoltre ben diversificato in quanto il contributo dei servizi da gestione cartolarizzazioni è pari al 40%, quello dell’asset management del 23%, quello del private banking del 17% e quello dell’attività sugli NPE del 10%. Il peso per queste aree che genera principalmente commissioni ricorrenti è quindi pari al 90%; l’attività di m&a e strutturazione contribuisce per il 9%.
Il Gruppo Banca Finint, che è attivo con Banca Finint, Finint Investments sgr e appunto con Finint Private Bank e Finint Revalue, e a fine 2023 gestiva o forniva consulenza a 12,4 miliardi di attivi, dei quali 5 miliardi nell’asset management, 3,5 miliardi nel private banking, 1,7 miliardi nei servizi di consulenza alla clientela istituzionale, e 2,2 miliardi nel segmento NPE. La solidità del gruppo è attestata da un Total Capital Ratio (TCR) che ha raggiunto il 17,06% a livello consolidato.
La crescita del business è ovviamente andata di pari passo con un aumento dei costi operativi, che si sono attestati a 100,3 milioni, e con un potenziamento dell’organico di oltre il 13% a 670 dipendenti (590 del 2022). Inoltre, Finint Private Bank conta 180 consulenti finanziari di cui 30 banker, che operano su 62 uffici tra sedi territoriali e filiali di Milano, Roma e Torino.
Questo percorso di crescita e consolidamento del business continuerà e sarà ulteriormente rafforzato dal nuovo piano strategico 2024-2026 che sarà presentato a inizio estate. Peraltro già a fine 2021 il gruppo bancario aveva battuto gli obiettivi fissati dal Piano strategico triennale 2021-2023 (si veda altro articolo di BeBeez)
“I risultati del 2023 hanno confermato e superato le aspettative”, ha dichiarato Enrico Marchi, presidente del Gruppo Banca Finint, che ha sottolneato: “Pur in uno scenario macroeconomico complesso, siamo stati capaci di raggiungere i migliori risultati di bilancio di sempre grazie alla competenza delle nostre persone e dei professionisti delle nostre reti. Con l’integrazione dell’area private banking e gestione NPE si è rafforzato il nostro perimetro d’azione e siamo così diventati una banca d’affari integrata e specializzata, ancor più capace di servire la propria clientela istituzionale, professionale e retail con un’ampia gamma di servizi e prodotti specialistici ad alto valore aggiunto. Da oltre 40 anni ci impegniamo a essere promotori di innovazione e di soluzioni su misura e questi risultati confermano il nostro lavoro e ci permettono di guardare con fiducia le sfide e le opportunità che ci attendono. Questi risultati sono la base solida da cui partire per essere sempre più protagonisti sul mercato e, a tal proposito, a inizio estate presenteremo il nuovo piano industriale”.
E Fabio Innocenzi, amministratore delegato del Gruppo Banca Finint, ha aggiunto: “Gli ottimi risultati 2023 riflettono il grande lavoro svolto in questi anni da tutta la squadra di Finint e testimoniano la forte crescita dimensionale di un gruppo sempre più focalizzato su un’offerta completa e integrata rivolta a imprese, famiglie imprenditoriali e clientela istituzionale. L’ampliamento del perimetro del gruppo ci rende ora una banca d’affari completa che, accanto alle tradizionali attività di corporate e investment banking e di asset management, offre anche private banking e attività sugli NPE. Questo ha consentito una diversificazione dei ricavi e sinergie tra i diversi business. Le masse in gestione sono aumentate a 12,4 miliardi e in particolare gli AuM di Finint Investments e di Finint Private Bank sono saliti a 8,5 miliardi euro rispetto ai 6,8 miliardi del 2022. Le commissioni nette, che continuano a essere la componente più significativa del margine di intermediazione, sono aumentate del 36% con contributi crescenti e ben diversificati. L’aumento a doppia cifra della redditività riflette la crescita del gruppo ed è ben supportato da requisiti patrimoniali solidi, con un Total Capital Ratio pari al 17,06% a livello consolidato, e da indicatori equilibrati di liquidità”.
Tutti numeri che sono un ottimo biglietto da visita nella prospettiva della quotazione a Piazza Affari, un progetto che il presidente Enrico Marchi ha nel cassetto ormai da qualche anno (si veda altro articolo di BeBeez).
Andando più nel dettaglio dei vari business, Banca Finint al 31 dicembre gestiva oltre 330 società di cartolarizzazione e si è collocata nel 2023 ancora una volta nella parte alta della classifica degli arranger bancari di minibond stilata dall’Osservatorio sui Minibond del Politecnico di Milano, confermandosi anche leader di mercato sull’arco degli ultimi 10 anni, cioé dalla nascita del mercato stesso, avendo strutturato complessivamente dal 2014 a oggi circa 270 operazioni per un valore complessivo superiore a 1,7 miliardi di euro, di cui 28 emissioni strutturate nel 2023 per 78 milioni complessivi, che le hanno fruttato il secondo posto sul podio (si veda altro articolo di BeBeez). A proposito di minibond, poi, Finint è arranger della seconda edizione del Garanzia Campania Bond, arrivata già alla terza tranche, con l’ultima emissione dello scorso dicembre (si veda altro articolo di BeBeez), e del Basket Bond Sistema Confindustria che vede l’utilizzo della garanzia erogata dal Fondo Centrale di Garanzia pmi, nel contesto di operazioni realizzate nell’ambito della legge 130/99 (si vedano altro articolo di BeBeez e qui le slide di presentazione). Quest’ultimo programma era stato presentato nel maggio 2023 e poi avviato con una prima tranche da 6 milioni di euro a fine dicembre, a fronte della cartolarizzazione di tre minibond.
La controllata Finint Investments sgr, che con un team di 80 professionisti a fine 2023 gestiva 37 fondi mobiliari e immobiliari, ha chiuso il 2023 con una crescita dell’utile netto del 78% a quota 6,8 milioni grazie alla forte crescita delle masse e al consolidamento dei fondi in tutte le divisioni di business, in particolar modo nel real estate, nel private capital e nelle NPEs. Hanno contribuito all’incremento della redditività rispetto agli anni precedenti sia i fondi mobiliari sia quelli immobiliari e in particolar modo quelli a supporto dell’economia reale e del fabbisogno abitativo della popolazione (social e student housing), oltre che alla green economy. Anche gli asset under management sono aumentati rispetto al 2022, come detto a quota 5 miliardi (+ 28%), con circa il 50% delle masse gestite in accordo con i principi ESG sanciti dagli UN PRI. Tra le novità dell’anno, c’è stato l’avvio del primo ELTIF di Finint Investments dedicato al venture capital, e in particolare all’investimento nel capitale di startup e pmi innovative, mentre in questi primi mesi del 2024 sono stati avviati i terzi vintage delle strategie di senior private debt e NPLs oltre al nuovo Finint Special Credit Opportunity Fund, FIA di private debt dedicato alle aziende sub performing.
Sempre Finint Investment sgr è stata anche coinvolta insieme a Sinloc spa nella gestione dei fondi del PNRR nell’ambito del Fondo Tematico Turismo Sostenibile (si veda altro articolo di BeBeez). Il Gruppo Finint, unitamente a Sinloc Spa, è stato selezionato a seguito di un bando di gara tra i tre intermediari finanziari a cui la BEI ha assegnato la gestione dei fondi del PNRR ed è stato incaricato della gestione di un importo pari a €165,55 milioni del Fondo Tematico per il Turismo Sostenibile da €500 milioni (lanciato dalla BEI e dal Ministero del Turismo) e della gestione di €102,9 milioni del Fondo Tematico per i Piani Urbani Integrati da €272 milioni (lanciato dal Ministero dell’Interno e dalla BEI).
Sul fronte del private banking, Finint Private Bank registra una raccolta netta complessiva a 402 milioni, rispetto ai 185 milioni del 2022 a cui si aggiungono, sempre nel 2022, ulteriori 286 milioni di raccolta derivante dall’acquisto di una rete di consulenti finanziari, portando il valore degli AuM come detto a 3,5 miliardi (+19,1%). Il buon andamento delle gestioni patrimoniali ha fatto registrare performance fee su quasi tutti i profili, così come si è distinta l’attività di collocamento il cui contributo è stato pari a tre volte quello dell’anno precedente superando i 100 milioni (+286%). L’altro segmento importante dell’offerta di Finint Private Bank, il rapporto con la clientela istituzionale che offre consulenza alle tesorerie di banche e di società e si pone anche come intermediario su tutto il mondo titoli obbligazionari, ha registrato volumi mensili pari a 12 miliardi (+150%) e 1,7 miliardi di masse nei servizi di consulenza. Il contributo all’utile consolidato è pari a 3,3 milioni.
Nel settore degli asset distressed, costituita da Finint Revalue e dalle sue partecipate, l’area Credit Management ha registrato ricavi per oltre 5,8 milioni, dei quali il 17% derivante da mandati diretti da originator, l’82% da mandati da cessionari di portafogli NPL e da un residuale 1% da portafoglio di crediti deteriorati detenuti direttamente. Il totale delle masse gestite in questo comparto si è attestato a 2,2 miliardi lordi, di cui 1,7 miliardi relativi a NPL e 500 milioni di UTP sia secured sia unsecured. L’area dei servizi correlati al settore immobiliare ha generato ricavi per circa 4,6 milioni, pari al 45% del fatturato totale fornendo servizi property management, gestione tributaria, gestione condominiale e altri servizi correlati al settore immobiliare. Complessivamente la società gestisce circa 9000 asset immobiliari, di cui il 6,5% appartenenti a portafogli NPL, mentre il 93,5% appartenenti a portafogli perfroming. In relazione alle attività di remarketing sono state perfezionate 38 operazioni, per un controvalore complessivo pari a circa 6,3 milioni di valore intermediato.