Prima operazione di m&a per Brugola OEB Industriale da quando la società è tornata interamente di proprietà della famiglia fondatrice lo scorso aprile, a seguito della seconda operazione di riacquisto quote portata a termine in sette anni dalla famiglia del presidente Egidio Stefano Brugola, detto Jody (si veda altro articolo di BeBeez). Brugola OEB Industriale è stata fondata nel 1926 a Lissone, produce viti critiche nel comparto automobilistico e, a detta dei media di settore, è leader mondiale per la produzione di viti a testa esagonale.
In quest’ultima occasione l’azienda ha siglato un pre accordo per acquisire il 30% di Fimeur srl, società bresciana specializzata nei trattamenti di fosfatazione, da oltre 30 anni partner strategico dell’acquirente cui fornisce rivestimenti superficiali di alta qualità per le viti e i suoi prodotti speciali (si veda qui il comunicato stampa).
L’acquisizione sarà completata entro la fine di settembre, hanno detto le aziende, spiegando che quest’operazione dà via ad una nuova fase di crescita e innovazione per entrambe.
A vendere è stata la famiglia Ambrosini che prima della transazione deteneva il capitale suddiviso nelle tre quote paritetiche (33,33%) di Federico, Gian Pietro e Gianluca Ambrosini.
Fimeur è nata nel 1996 in seguito all’acquisizione del marchio TSM, che già nel 1979 occupava una posizione preminente nel mercato della lavorazione dei metalli. Successivamente è stata sviluppata l’attività di fosfatazione e di di trattamenti chimici superficiali che oggi caratterizzano Fimeur, che lavora circa 2.500 quintali di metallo al giorno.
Nel 2023 l’azienda ha chiuso il bilancio con 8 milioni di euro di ricavi, 672mila euro di ebitda e 6, milioni di debiti netti (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
“Siamo estremamente orgogliosi di aver siglato questo pre-accordo per l’acquisizione del 30% di Fimeur srl, un partner con cui condividiamo una solida collaborazione da oltre tre decenni” ha dichiarato Jody Brugola, presidente della società. “Questa operazione rappresenta non solo un passo strategico per entrambe le aziende, ma è anche particolarmente significativa per noi, essendo la prima dopo il riacquisto del 100% delle quote di Brugola OEB, ritornate interamente alla nostra famiglia. Il nostro impegno è di investire nel futuro, rafforzando il posizionamento competitivo attraverso l’espansione del business e l’adozione di tecnologie all’avanguardia”.
Brugola OEB è stata fondata nel 1926 da Egidio Brugola, che nel 1945 ha brevettato la Vite Cava Esagonale. La società attualmente produce oltre 800 tipi differenti di viti, vanta più di 500 dipendenti tra Italia e USA ed è presente in oltre 200 stabilimenti produttivi di auto in tutto il mondo.
Come accennato, la famiglia ne ha riacquisito l’intera proprietà ad aprile 2024 nell’ambito della seconda operazione di acquisto quote che aveva seguito la prima del 2018, quando Brugola aveva rilevato da Neuberger Bergman AIFM Limited (si veda altro articolo di BeBeez) il 15,8% del capitale che il private equity aveva in carico dopo aver rilevato le partecipazioni dirette detenute dal Fondo Italiano d’Investimento. Questo era entrato nel capitale della società nel 2015 sottoscrivendo una prima tranche da 7,5 milioni di un aumento di capitale ad esso riservato, deliberato fino a 20 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che all’inizio di luglio la società ha ottenuto un finanziamento a medio-lungo termine da 23 milioni di euro da Cassa Depositi e Prestiti (CDP), Crédit Agricole Italia e Banco BPM supportato da Garanzia Futuro di Sace (si veda altro articolo di BeBeez), per sostenere gli obiettivi di crescita previsti dal business plan del gruppo nei prossimi 2 anni, che prevede l’espansione delle sedi produttive, investimenti di macchinari 4.0, organizzazione e ottimizzazione del processo di produzione e il progetto di efficientamento energetico.
Per quanto concerne i risultati, nel primo semestre 2024 si è registrata una crescita dell’83,5% dell’ebitda rispetto allo stesso periodo del 2023, passando da un margine del 7% nel 2023 al 12,7 % e si è verificato, inoltre, un incremento anche nelle tonnellate prodotte consolidate (+4% da semestre a semestre). Il 2023, invece, si è chiuso con 189 milioni di euro di fatturato totale per le due sedi, Italia e USA, in aumento dai 175 milioni del 2022 e dai 140 milioni del 2021. Nel 2022 la società aveva generato 8,4 milioni di ebitda, con 40,8 milioni di debiti netti (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).