Space Factory, azienda campana nata come start-up nel 2015 per il completamento e lo sviluppo del minisatellite Irenesat-Orbital, e per i servizi in orbita per esperimenti scientifici, ha ottenuto un finanziamento di 2 milioni di euro che Intesa Sanpaolo ha erogato attraverso la linea NOVA+ (si veda qui il comunicato stampa). L’operazione aviene a seguito dell’accordo tra la banca e il Distretto Aerospaziale della Campania, a sostegno degli investimenti in ricerca e sviluppo delle imprese regionali del settore, stipulato nel marzo del 2022 (si veda qui il comunicato stampa di allora)
Più nello specifico, grazie a questa iniziativa di R&S (Ricerca e Sviluppo) Space Factory intende raggiungere per IRENESAT-ORBITAL una certificazione al volo TRL 9, necessaria per la sua industrializzazione e per l’attivazione in orbita dei servizi per esperimenti scientifici.
Space Factory ha progettato e realizzato con le società spaziali ALI e MARSCENTER un Mini-laboratorio, denominato MiniLab, per effettuare esperimenti nello Spazio in condizioni di microgravità. ALI e Space Factory hanno, inoltre, in collaborazione con il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali (CIRA), sviluppato la piattaforma tecnologica di rientro IRENE® – Italian Re-Entry nacellE – che rappresenta una soluzione unica a livello internazionale per dotare sistemi spaziali (ad esempio mini/microsatelliti, capsule o altri sistemi orbitali di diverse dimensioni), di una capacità di rientro autonoma dallo Spazio e loro riutilizzo. Sulla base del piano di sviluppo aziendale la Società è oggi impegnata nella realizzazione del minisatellite IRENESAT-ORBITAL.
La Space economy comprende diversi settori economici che vanno dall’esplorazione alle tecnologie, alle applicazioni, ai prodotti e servizi che nascono dall’ambito spaziale e che possono avere diversi impieghi nella vita di tutti i giorni. La ricerca e l’innovazione tecnologica, riconosciute in generale come principali leve competitive, sono in questo specifico ambito un fattore imprescindibile di sviluppo.
Proprio per sostenere questi investimenti in R&S, Intesa Sanpalo ha sviluppato uno strumento di finanziamento innovativo (Nova+ Space&Security), unico nel panorama bancario, in grado di finanziare gli assets intangibili, ossia le idee e i progetti dirompenti in ambito Space Ecnomy, in linea con gli obiettivi della European Space Strategy e del Piano Nazionale Space Economy, tenendo conto delle caratteristiche specifiche del settore, della fase di sviluppo in cui si trova l’impresa e dei progetti di investimento che si intende realizzare.
Mario Mustilli, Advisor di Space Factory, ha dichiarato: “Il finanziamento Nova+ concesso da Intesa Sanpaolo è il riconoscimento a un percorso di alta innovazione che la società ha intrapreso nel settore Spaziale con la individuazione di servizi e prodotti ad alto valore aggiunto e strategico. Ciò segnala come da grandi progetti di ricerca possano trarre vantaggio l’economia produttiva della zona, la conseguente produzione nel tempo di nuovi posti di lavoro ed il coinvolgimento dei nostri migliori giovani laureati. Infine, viene confermato l’impegno di una banca centrale nel sistema Paese, come Intesa Sanpaolo, che, con atti concreti, intraprende un percorso di sostegno a progetti del Sud ad alto contenuto tecnologico e di ricerca che fa ben sperare per il futuro della Campania e del Mezzogiorno”.
Luigi Carrino, presidente del Distretto Aerospaziale della Campania, ha aggiunto: “Space Factory è una delle più interessanti realtà dell’aerospazio Campano. I suoi progetti rappresentano una chiara dimostrazione dell’alta capacità innovativa delle aziende Spaziali presenti sul nostro territorio. Sono particolarmente soddisfatto che il primo finanziamento ottenuto all’interno dell’accordo tra il DAC e Intesa Sanpaolo riguardi una realtà tanto promettente quale è la Space Factory”.
Giuseppe Nargi, Direttore Regionale Campania, Calabria e Sicilia di Intesa Sanpaolo ha concluso: “Questo progetto per la Campania, oltre che un valore scientifico in sé può rappresentare anche un’occasione di rilancio per l’economia e l’occupazione nel territorio. Il settore aerospaziale campano garantisce da sempre un significativo valore aggiunto all’economia regionale e a tal proposito voglio ricordare l’accordo con il Distretto Aerospaziale della Campania, siglato di recente: strumento che ci consente di accelerare la crescita dell’intera filiera del comparto, a partire dai processi di sviluppo tecnologico e di internazionalizzazione delle imprese della Space Economy attraverso nuovi strumenti finanziari studiati per rispondere efficacemente alle loro esigenze”.
Negli ultimi mesi la banca è stata molto attiva nell’erogazione di finanziamenti, soprattutto in quelli green. Poche settimane fa ha erogato un finanziamento da 10 milioni di euro a favore di Alkeemia, azienda specializzata nella chimica del fluoro, finalizzato all’acquisto di macchinari di ultima generazione, più efficienti, meno energivori e con minore impatto ambientale per lo stabilimento di Porto Marghera (VE), (si veda altro articolo di BeBeez). Complessivamente l’azienda si impegnerà in un investimento da 21 milioni di euro, a seguito della valutazione positiva del Circular Economy Desk di Intesa Sanpaolo Innovation Center, assistiti dalla Garanzia Green di SACE. In precedenza, Intesa aveva erogato due finanziamenti green per complessivi 70 milioni di euro, a favore di Grimaldi Euromed, società specializzata nel trasporto marittimo di merci in Europa e nelle Autostrade del Mare. I proventi sono finalizzati all’acquisto delle nuove navi Eco Mediterranea ed Eco Adriatica, rispettivamente la decima e l’undicesima della classe Grimaldi Green 5th Generation (si veda altro articolo di BeBeez). Ancor prima la banca piemontese aveva finanziato Coswell spa, azienda specializzata nei prodotti per la cura e il benessere della persona, controllata dalla famiglia Gualandi, con due finanziamenti green, per complessivi 20 milioni di euro (coperti entrambi da Garanzia SACE), (si veda altro articolo di BeBeez). I prestiti serviranno all’azienda a conseguire importanti obiettivi in termini ESG (si veda qui il comunicato stampa). In passato, un altro finanziamento di 7 milioni di euro era invece stato destinato a favore di Bluenergy spa, società udinese di multiservizi energetici appartenente alla holding CGI, finalizzato a sostenere il piano di sviluppo dell’azienda che prevede alcuni obiettivi di miglioramento ESG tra cui l’incremento della quota di assunzione di nuove dipendenti donne e l’introduzione di policy per promuovere la parità di genere (si veda altro articolo di BeBeez).