Il Gruppo de Nora, attivo nella progettazione, produzione e fornitura di tecnologie elettrochimiche e per il trattamento delle acque, mentre si prepara allo sbarco a Piazza Affari (si veda altro articolo di BeBeez), ha rifinanziato il debito esistente, assicurandosi due linee di credito, rispettivamente, da 200 milioni e 100 milioni di dollari. La prima linea è stata messa a disposizione di Industrie di De Nora e la seconda a disposizione di De Nora Holdings US. In entrambi i casi il pool di banche finanziatrici è composto da BNL, Banco BPM, Intesa Sanpaolo, Mediobanca e UniCredit, anche in qualità di mandated lead arrangers e bookrunners e original lenders, oltre a Banca Popolare di Sondrio. UniCredit ha agito anche in qualità di agent del finanziamento. Il finanziamento sarà utilizzato anche per supportare le necessità di capitale circolante di tutte le società del gruppo.
Il Gruppo De Nora è stato assistito dai legali di Latham & Watkins, mentre le banche finanziatrici sono state supportate dai legali di White & Case.
L’operazione di rifinanziamento, si diceva, si svolge nel quadro di un progetto di ipo che non è stato ancora annunciato ufficialmente, ma a cui la famiglia De Nora, azionista di controllo del gruppo, pensa da tempo e che ora sarebbe in dirittura di arrivo. L’idea della quotazione era già stata sul tavolo infatti a fine 2015 (si veda altro articolo di BeBeez), prima che la proprietà decidesse invece di far entrare nel capitale il fondo Blackstone Tactical Opportunities con una quota di circa il 33% nell’aprile 2017 (si veda altro articolo di BeBeez). Il valore del deal allora non era stato reso noto, ma nei mesi precedenti, quando ancora De Nora pensava alla quotazione in Borsa, si era parlato di un enterprise value di circa 900 milioni. Oggi il valore del gruppo è ben maggiore. Ricordiamo, infatti, che nel novembre 2020 Snam ha annunciato l’acquisizione del 33% del capitale di Industrie De Nora, rilevandolo da Blackstone in un’operazione che ha valutato l’intero gruppo De Nora 1,2 miliardi di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Oggi Snam possiede circa il 36% del capitale, con la famiglia che mantiene il restante 64%.
IndustrieDe Nora spa nel 2021 ha realizzato ricavi totali per 616 milioni di euro (dai 500 milioni del 2020), un ebitda di 121 milioni (da 81 milioni del precedente esercizio) e un utile d’esercizio di oltre 66 milioni di euro sostanzialmente raddoppiato dai circa 33 milioni del 2020, il tutto a fronte di un indebitamento finanziario netto 189 milioni, incrementatosi di 94 milioni da fine 2020, dopo investimenti complessivo nell’anno per circa 34 milioni (si veda qui il bilancio 2021 di De Nora, disponibile agli abbonati di BeBeez News Premium e BeBeez Private Data)
Il processo di crescita dell’azienda si è sviluppato tanto in maniera organica, grazie alla continua innovazione, quanto per linee esterne, attraverso importanti acquisizioni negli USA, nel Regno Unito, in Giappone e in Italia. De Nora è presente oggi con 25 sedi operative in 10 paesi con 5 centri di R&S in Italia, USA e Giappone. Il portafoglio di proprietà intellettuale del Gruppo comprende attualmente circa 260 famiglie di brevetti con più di 2.700 estensioni territoriali.
Fondato nel 1923 da Oronzo De Nora, il gruppo è leader mondiale nella fornitura di elettrodi per processi elettrochimici (industria cloro-soda, trattamenti galvanici, elettronica, elettroclorazione, prevenzione elettrochimica della corrosione, stoccaggio di energia da fonti rinnovabili e componenti per fuel cells) ed è tra i primi protagonisti nelle tecnologie e processi per la filtrazione e disinfezione delle acque (potabilizzazione, trattamento acque di processo, reflui industriali e civili, trattamento acque di zavorra).
La società ha lanciato in particolare una nuova generazione di elettrodi, essenziali per accrescere le performance e la competitività dell’idrogeno prodotto attraverso elettrolisi alcalina, rendendo sempre più competitiva in termini economici la produzione di idrogeno tramite elettrolisi dell’acqua. In sinergia con il business degli elettrodi, De Nora detiene dal 2015 una partecipazione del 34% in ThyssenKrupp Uhde Chlorine Engineers (TKUCE), tra i leader mondiali nello sviluppo, assemblaggio e installazione di elettrolizzatori alcalini e nella produzione di cloro e soda caustica (si veda altro articolo di BeBeez). La tecnologia degli elettrolizzatori alcalini di TKUCE è impiegata in diversi grandi progetti globali nell’idrogeno.
E a proposito di idrogeno, De Nora lo scorso 5 maggio ha firmato con la Commissione Ue, insieme ad altri produttori europei di elettrolizzatori, una dichiarazione d’intenti nell’ambito della European Clean Hydrogen Alliance. Il documento stabilisce i pilastri di una nuova partnership che mira a facilitare e promuovere l’attuazione delle tecnologie dell’idrogeno verde nell’Unione europea. L’alleanza si pone l’obiettivo di migliorare il quadro normativo attuale al fine di supportare una crescita rapida e sostenibile del mercato dell’idrogeno rinnovabile, perfezionare i programmi di finanziamento dell’Unione Europea per l’implementazione e lo sviluppo delle tecnologie a idrogeno e facilitare l’integrazione delle catene di valore per la produzione di elettrolizzatori all’interno dell’Unione.