Ha chiuso il 2022 con ricavi e margini in crescita del 20% Fabbrica Italiana Sintetici spa (FIS), la società di Alte di Montecchio Maggiore (Vicenza) leader nella produzione di principi attivi per l’industria farmaceutica, che fa capo alla famiglia Ferrari e per il cui controllo è in corso un’asta che nei mesi scorsi ha attratto l’interesse di vari fondi di private equity internazionali (si veda altro articolo di BeBeez).
Il bilancio 2022 appena approvato dai soci (si veda qui comunicato stampa) ha infatti evidenziato ricavi consolidati di 672,5 milioni di euro, in incremento del 20% circa rispetto ai 562,1 milioni registrati nel 2021, con il 67% del fatturato registrato in Europa (di cui l’11% in Italia), il 18% in Nord America, il 14% in Asia e l’1% in Sud America, mentre la vendita di prodotti Custom è cresciuta del 20% e quella dei prodotti generici del 25%. L’ebitda rettificato è risultato anch’esso in crescita del 20%, a 105 milioni dagli 87,8 milioni dell’anno precedente, gli investimenti sono aumentati del 14% circa a 55,6 milioni (48,9 milioni del 2021) e la posizione finanziaria netta si è attestata a 333,8 milioni.
Risultati che hanno permesso alla società della famiglia Ferrari, che la controlla tramite la holding Nine Trees Group spa, di confermare le previsioni del piano industriale nonostante un contesto caratterizzato dagli effetti del conflitto in Ucraina, dalla crisi energetica, dall’inflazione e dal perdurare delle criticità legate alla pandemia. La crescita è confermata anche dall’andamento del primo trimestre 2023 che si è chiuso con ricavi in crescita su base annua del 31% circa, a 153 milioni di euro, con un piano di investimenti raddoppiato a 14,4 milioni dai 7,1 milioni del gennaio-marzo 2021.
Fitch Ratings lo scorso marzo nel suo comunicato con il quale confermava il rating B corporate e B+ per il bond senior da 350 milioni di euro, emesso nel febbraio 2022 per rifinanziare parte del debito (si veda altro articolo di BeBeez), aveva stimato ricavi in aumento del 23,2% dal 2021 e un margine di ebitda in calo all’11,5% dal 14,5% del 2021, quindi un ebitda 2022 attorno agli 80 milioni, e prospettiva è di un miglioramento graduale sino al 15,1% nel 2026. Quanto alla leva, l’agenzia di rating aveva stimato che a fine 2022 il rapporto PFN/ebitda sarebbe stato di 6 volte, ma che a fine 2023 si sarebbe portato verso le 5 volte.
Attiva da oltre sessant’anni sotto l’egida dei Ferrari, Fabbrica Italiana Sintetici sarebbe come detto ora pronta a cambiare la cabina di regia visto che, stando alle ultime indiscrezioni, sarebbe entrata nel vivo l’asta per la società, peraltro sul mercato già dall’estate scorsa. Sul tavolo degli advisor Houlihan Lokey e Zulli Tabanelli, sarebbero attese le offerte non vincolanti di Bain Capital, Carlyle e Apax, che andrebbero ad aggiungersi all’interesse arrivato nel 2022 da Permira e Advent. In ogni caso, il dossier è quasi ad esclusiva dei grandi fondi internazionali visto che per la società con sede a Vicenza si parla di una valutazione superiore a un miliardo di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Commentando i risultati, l’amministratore delegato Michele Gavino ha affermato: “I risultati positivi raggiunti nel corso del 2022 e confermati nel primo trimestre del 2023, nonostante il perdurare di situazioni geopolitiche di forte instabilità e le criticità legate alla crisi energetica, confermano il trend positivo di crescita organica che abbiamo disegnato nel nostro piano strategico e ci consentono di affrontare con una buona dose di ottimismo i prossimi anni. Nel corso dello scorso anno abbiamo inoltre rafforzato ulteriormente il nostro posizionamento sia sul mercato europeo che su quello nordamericano, senza comunque trascurare gli altri, inclusi quelli emergenti”, ha continuato, aggiungendo, che “da quest’anno, inoltre, saremo ancora più presenti anche sul mercato dei prodotti veterinari grazie a una serie di investimenti dedicati che ci consentiranno di avere una forte crescita in questo segmento. Se analizziamo l’ultimo quadriennio F.I.S. registra una crescita CAGR doppia rispetto alla media del settore CDMO a testimonianza di come il management e l’intera organizzazione stiano affrontando questo momento storico attraverso le principali e differenti linee di indirizzo che guidano il piano strategico: incremento della capacità produttiva, sicurezza, qualità, sostenibilità e digitalizzazione”.
Il chief financial officer, Manuel Barreca, ha invece dichiarato: ““I risultati economico e finanziari raggiunti nel 2022 testimoniano la resilienza e la solidità della società in un altro anno caratterizzato da turbolenza macroeconomica e nel corso del quale, a fronte di un allentamento delle restrizioni legate alla pandemia, i costi e la business continuity di molte attività produttive sono state messe a dura prova dalle conseguenze del conflitto in Ucraina. In relazione a una crescita della top line pari al 19%, l’ebitda reported ha evidenziato un incremento pari a circa il 16%, mentre l’ebitda adjusted ha registrato un aumento di quasi il 19%. Questo risultato è stato raggiunto anche grazie alla capacità dell’azienda di trasferire una parte significativa dei costi maggiori all’esterno. L’emissione di un high yield sustainability-linked bond a febbraio ci ha inoltre consentito di concentrare le risorse finanziarie in una crescita sostenibile del business, che prosegue anche nel primo trimestre del 2023, in cui i principali kpi economico e finanziari sono in ulteriore miglioramento rispetto al primo trimestre del 2022”.