Si è conclusa la complessa operazione finanziaria che rimetterà in carreggiata Noberasco spa, storica azienda del settore della frutta secca e disidratata, controllata dall’omonima famiglia, che comprende l’ingresso del fondo iCCT-illimity Credit & Corporate Turnaround di illimity sgr nel capitale della società con una quota di minoranza, la concessione di nuova finanza e la ridefinizione dell’indebitamento finanziario complessivo (si veda qui il comunicato stampa).
Il Tribunale di Savona (si veda qui il Portale dei creditori) ha infatti omologato alla fine di aprile l’accordo di ristrutturazione del debito sottoscritto a fine 2023 tra Noberasco, da un lato, e le banche e il fondo iCCT dall’altro (si veda altro articolo di BeBeez), con quest’ultimo che è diventato il principale creditore finanziario di Noberasco, dopo aver rilevato nel tempo i crediti di sette istituti: quelli di Banco BPM, Banco Desio, BPER Banca, Banca d’Alba, Banca Popolare di Sondrio, Banca Alpi Marittime Credito Cooperativo Carrù e le posizioni della Banca di Credito Popolare Azzoaglio, passate prima, l’estate scorsa, al fondo di investimento alternativo italiano Hi Distressed Opportunities Fund II e poi, a ridosso di Natale 2023, appunto al fondo iCCT.
Nel dettaglio, come si legge nel Ricorso per l’omologazione dell’accordo di ristrutturazione dei debiti presentato lo scorso gennaio al Tribunale di Savona (disponibile per gli abbonati a BeBeez News Premium e BeBeez Private Data), a fine giugno 2023 la società era gravata da un debito complessivo di oltre 117,6 milioni di euro, di cui il debito nei confronti dei finanziatori era di quasi 85,4 milioni, pari al 73% del totale. Di questi ultimi, 16,2 milioni erano garantiti da SACE al 90% e altri da MCC all’80%. in particolare banche finanziatrici risultavano Banco Desio, Banca MPS, Banca Passadore, Banca Progetto, BPER Banca, Crédit Agricole Italia, Deutsche Bank, Filse-Finanziaria ligure per lo sviluppo economico, Intesa Sanpaolo e Unicredit, oltre ovviamente al fondo iCCT di Illimity sgr.
Sempre nel documento ufficiale è precisato che il fondo iCCT erogherà nuova finanza prededucibile per 10 milioni di euro, a tasso fisso dell’11% annuo, con prima scadenza il prossimo 30 giugno e una durata di 4,5 anni, e che sottoscriverà 600 azioni di tipo B in aumento di capitale riservato, convertendo 7,3 milioni di euro del suo credito complessivo di 29,1 milioni, che si affiancheranno alle 5400 azioni di tipo A in mano alla famiglia, arrivando così a detenere una quota del 10% nella società. Quanto al debito, l’accordo prevede la rimodulazione delle scadenze e dei pagamenti dei debiti finanziari, lo stralcio di una quota significativa, pari a 6,1 milioni, dei debiti bancari chirografari, pari complessivamente a 51,7 milioni.
Noberasco potrà ricorrere a un ulteriore indebitamento finanziario a supporto del circolante mediante linee autoliquidanti o export-import o derivante da leasing finanziari fino a 5 milioni, di cui 2 milioni in linea capitale, nonché di incrementare anche la linea di factoring pro-solvendo per ulteriori 5 milioni rispetto ai 20 milioni già messi a disposizione da Generalfinance.
Il piano industriale 2024-2028 prevede l’adozione di una nuova strategia commerciale maggiormente incentrata sui prodotti a marchio Noberasco, a discapito delle altre linee e in particolare dei prodotti sfusi, una riorganizzazione e razionalizzazione della struttura, una migliore gestione del capitale circolante e la dismissione di assets immobiliari e finanziari.
La società ha registrato nel 2023 un fatturato di 92 milioni di euro e conta di raggiungere un giro d’affari di 120 milioni nel 2027, per poter poi rivedere i 135-140 milioni, livelli raggiunti rispettivamente nel 2018 e nel 2017. L’ebitda, oggi negativo, nel 2028 supererà i 10 milioni, con una marginalità pari all’8,6%.
“Il nuovo piano industriale di Noberasco presenta, infatti, tutti gli ingredienti per garantire alla società adeguate risorse finanziarie e manageriali per raggiungere obiettivi ambiziosi e in linea con la propria mission, che la porterà, anche grazie al supporto finanziario del fondo iCCT, a un’accelerazione della crescita e a un rafforzamento della posizione di leadership all’interno delle più importanti catene della gdo e di ulteriori canali di vendita”, ha spiegato l’azienda fondata nel 1908.
“Fra le linee di sviluppo, attenzione particolare sarà rivolta anche all’export, canale che per Noberasco è, da sempre, strategico: l’azienda ligure guarda, infatti, con interesse al presidio di mercati con interessanti potenzialità come Germania, Austria, Svizzera tedesca e Nord Europa (Svezia)”, ha aggiunto. Il passo successivo sarà quello di raggiungere anche gli Stati Uniti, il Sudamerica e l’Australia, dove già si approvvigiona di frutta.
Come noto, Flavio Ferretti, in arrivo da Nims spa Gruppo Lavazza, è il nuovo amministratore delegato, il primo esterno al gruppo. Nella nuova governance anche Gabriele Noberasco in veste di presidente del gruppo di famiglia e i consiglieri Paolo Burlando, Antonio Cellie e Claudio Colzani.
Dopo aver lasciato la sede di Albenga (Savona) e lo stabilimento Agri Food inaugurato nel 2003 a Vado Ligure, la produzione è ora concentrata nel polo industriale a Carcare (Savona), con un elevato livello di automazione, costato 50 milioni. Questo investimento, effettuato nel 2017, ha pesato sui conti del gruppo, gravati poi dalla pandemia e infine dagli effetti dell’inflazione dopo il conflitto in Ucraina.
“Noberasco affonda le sue radici in Liguria, dove da ben 116 anni investe e produce. Oggi questa azienda, insignita anche della prestigiosa onorificenza come ‘Marchio storico di interesse nazionale’, può finalmente tornare a mostrare al mercato come le difficoltà dell’ultimo biennio possano essere considerate alle spalle: la crisi, dettata dagli effetti combinati di pandemia e conflitti bellici esplosi all’indomani dei rilevanti investimenti infrastrutturali e produttivi messi in campo da Noberasco, può dirsi superata anche grazie al supporto finanziario del fondo iCCT”, ha commentato Ferretti.
“Dal 1908 ad oggi Noberasco ha operato ininterrottamente nel segno della qualità, dell’innovazione e della ricerca. Oggi più che mai le scelte imprenditoriali dell’azienda sono orientate all’evoluzione della propria operatività per continuare a distinguersi. Grazie alla sua eredità ultracentenaria e alla sua volontà di creare eccellenze puntando al made in Italy porteremo avanti il nostro marchio, che vedrà la famiglia, insieme con la nuova governance, uniti nell’affrontare le nuove sfide, con al fianco i nostri collaboratori”, ha aggiunto il presidente.
“Crediamo molto nelle prospettive di rilancio di Noberasco e siamo convinti che la società sia un’icona nel mondo del food in Italia, in particolare in un segmento di mercato in linea con le nuove abitudini alimentari dei consumatori, che ricercano sempre di più prodotti salutari e funzionali. Siamo felici di poter intraprendere questo percorso a fianco della famiglia Noberasco con cui condividiamo valori e obiettivi”, ha detto Paola Tondelli, head of UTP & Turnaround Funds di illimity sgr.
“Siamo molto soddisfatti di quest’operazione, che conferma la capacità di illimity sgr di favorire e agevolare le interlocuzioni e le negoziazioni fra imprenditori e creditori, contribuendo a porre le basi per la costruzione di valore per tutti gli stakeholders”, ha concluso Pietro Diana, Investment director di illimity sgr.