SCM Group, gruppo industriale romagnolo leader nella produzione di macchinari per la lavorazione di legno e altri materiali come plastica, marmo, vetro e metallo, ha visto un articolato riassetto dell’azionariato, a seguito dell’uscita dal capitale delle società facenti capo a Linda e Marco Gemmani, cioè un ramo dell’omonima famiglia. Nella nuova compagine societaria di SCM Group la guida è affidata, tramite la holding Ageco, al ramo della famiglia Gemmani che fa capo a Giovanni e Anastasia Gemmani e ai due rami della famiglia Aureli che fanno capo a Alfredo e Adriano Aureli (si veda qui il comunicato stampa).
Nell’operazione, Fineurop Soditic, Chiomenti e lo Studio Mancini hanno assistito Linda e Marco Gemmani. Poggi & Associati ha affiancato Giovanni e Anastasia Gemmani. Il ramo familiare di Alfredo Aureli è stato seguito, per gli aspetti legali, da Pedersoli Studio Legale e dallo studio Paroli Bruno Fossa. Il ramo familiare di Adriano Aureli è stato supportato, per gli aspetti legali, da Giovanardi Studio Legale e da Farneti & Associati.
SCM Group sarà ora guidata dalle tre famiglie fondatrici (Gemmani e i due rami degli Aureli, che dopo aver riacquistato la quota facente capo a Linda e Marco Gemmani, il 30% secondo quanto risulta a BeBeez, rimarranno proprietarie in forma paritetica, garantendo continuità, agilità imprenditoriale e conduzione attraverso una visione strategica comune. Il Consiglio di amministrazione di SCM Group sarà composto da: Giovanni Gemmani, presidente; Andrea Aureli, vicepresidente; Enrico Aureli, vicepresidente; Marco Mancini, amministratore delegato; i consiglieri Valentina Aureli, Luca Franceschini e Martino Gemmani. I soci hanno inoltre confermato la nomina di presidente onorario ad Adriano Aureli. Il Cda, nominato Marco Mancini amministratore delegato alla guida del Gruppo, ha altresì nominato Luigi De Vito direttore generale.
SCM Group è stata fondata a Rimini nel 1952. L’azienda oggi coordina, supporta e sviluppa un sistema di eccellenze industriali, articolato in 3 grandi poli produttivi altamente specializzati, con oltre 4.000 dipendenti e una presenza diretta nei 5 continenti. La società ha chiuso il 2020 con ricavi per 611,4 milioni di euro, un ebitda di 29,2 milioni e una liquidità netta di 120,4 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).
Nel novembre 2015 SCM Group aveva emesso un minibond da 10 milioni di euro, incrementabili per ulteriori 20 milioni. L’emissione, della durata di 7 anni con rimborso bullet, è stata interamente garantita da Sace e sottoscritta dal Fondo Sviluppo Export, il fondo di private debt gestito da Amundi sgr e promosso da Sace che vanta una dotazione di 350 milioni di euro, di cui 175 finanziati dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e garantiti dalla stessa Sace. I proventi dell’emissione hanno finanziato gli investimenti destinati a rafforzare la competitività internazionale del gruppo (si veda altro articolo di BeBeez).
A proposito di prestiti, lo scorso luglio SCM Group ha incassato una linea di credito chirografaria pluriennale da 50 milioni di euro dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI), volta a finanziare il 50% dei programmati 100 milioni di euro di investimenti in R&S previsti per il quadriennio 2021-2024. L’obiettivo degli investimenti è sviluppare prodotti e servizi basati su soluzioni tecnologiche ancora più efficienti, flessibili e di più semplice utilizzo per il cliente finale, che possano garantire al cliente processi produttivi in linea con le nuove esigenze della smart manufacturing e dell’Industria 4.0 e favorire una maggiore sostenibilità nell’impiego delle risorse (si veda qui il comunicato stampa).
Infine, ricordiamo che nel novembre 2018 SCM Group ha acquisito DMS Diversified Machine Systems, società statunitense, con sede in Colorado Springs. L’azienda è un importante operatore nella progettazione, produzione e commercializzazione di macchinari altamente innovativi per la lavorazione di materiali plastici e compositi (si veda qui il comunicato stampa).