“Quest’anno l’obiettivo è raccogliere altri 400 milioni di euro per finanziare il funding plan di Credimi, lavorando su tre cantieri specifici : operazioni simili a quelle fatte sinora e quindi dedicate a pmi con certe caratteristiche di rischio; operazioni con focus principale verso i settori più colpiti dalla crisi Covid-19, come turismo e ristorazione; lancio di nuovi prodotti finalizzati come Credimi e-commerce”. Lo ha detto Sabino Costanza, co-founder della piattaforma fintech di lending alle pmi Credimi, mercoledì 12 maggio in occasione del suo intervento al Caffé di BeBeez in aroma web offerto da Banca Finint (si veda qui il programma e qui il video del Caffé).
Costanza ha aggiunto: “Siamo partiti con il factoring e poi ci siamo via via concentrati sui finanziamenti a medio-lungo termine. Negli ultimi 12 mesi abbiamo raccolto 670 milioni di euro, lavorando con investitori di vario tipo: banche italiane, banche internazionali, assicurazioni, finanziarie regionali e fondazioni”. E ha continuato: “Le operazioni di finanziamento sono state tutte strutturate come cartolarizzazioni, in alcuni casi come operazioni tranched e in altri no. In alcuni casi, soprattutto in quello delle operazioni tranched, Credimi ha a sua volta investito nelle note abs. A oggi stiamo studiando altre operazioni per un controvalore complessivo di 500 milioni di euro con 5 controparti, di cui qualcuna nuova e altre con le quali abbiamo già lavorato in passato”.
Una di queste operazioni, ha aggiunto Tiziana Marongiu, chief business development officer di Credimi, intervenuta a sua volta al Caffé, “sarà condotta con una banca locale con la quale non avevamo ancora lavorato e che avrà un focus sui finanziamenti alle ditte individuali per un valore complessivo di 80 milioni di euro. Dovremmo lanciare l’operazione nelle prossime settimane”. Credimi si sta infatti sempre più spostando verso il mercato delle piccolissime aziende, ha continuato Marongiu: “L’anno scorso abbiamo ricevuto circa 22 mila richieste di preventivo di finanziamento, di cui l’80% da aziende con fatturato inferiore ai 2 milion. E il trend si conferma quest’anno con già ben 14 mila richieste di preventivo a oggi, di cui oltre 80% da aziende micro e il 20% da ditte individuali”.
Quanto ai rendimenti offerti agli investitori, ha detto ancora Marongiu, “in media si può dire che si mantengono in un range di 200-300 punti base al di sopra di quelli pagati dai Btp di analoga scadenza”.
Ricordiamo che la fintech dal debutto operativo, nel 2016, ha erogato oltre 1,6 miliardi di euro alle pmi italiane. Ciò ne ha fatto il maggiore digital lender europeo secondo P2P Market Data, oltre che il maggiore italiano (si veda qui il Report Piattaforme Fintech 2020 di BeBeez, disponibile agli abbonati di BeBeez News Premium). Tutte risorse raccolte dal mercato dei capitali tramite appunto cartolarizzazioni.
L’ultima grande operazione, da 200 milioni di euro, è stata annunciata a fine aprile (si veda altro articolo di BeBeez). Hanno preso parte alla cartolarizzazione in veste di senior noteholder delle abs, emesse dal nuovo spv Perseveranza, Banco BPM e Intesa Sanpaolo, che con la divisione IMI corporate & investment banking ha condiviso con Banca Akros il ruolo di arranger, BNP Paribas Securities Services in qualità di account bank e paying agent, Banca Finint quale servicer, corporate servicer, calculation agent e rappresentante degli obbligazionisti.
In precedenza le note di cartolarizzazione delle altre operazioni erano state emesse tutte dall’spv Lumen. Deutsche Bank in particolare nel marzo scorso ha sottoscritto una cartolarizzazione da 170 milioni insieme a Banca Sella (si veda altro articolo di BeBeez). Ricordiamo che nel settembre 2020 sempre Banca Sella aveva sottoscritto integralmente i titoli rivenienti da una cartolarizzazione di prestiti alle pmi erogati da Credimi fino a un importo di 32 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Nell’agosto 2020 Banca del Piemonte e Banca di Asti si sono impegnate a investire 30 milioni di euro nei titoli della cartolarizzazione dei prestiti alle pmi nell’ambito dell’operazione battezzata #OpenBankingAlliance e lanciata da Credimi nel giugno 2020 con il supporto di Banco Desio (si veda altro articolo di BeBeez). Banco Desio aveva infatti siglato un accordo con Credimi che impegna la banca a investire 50 milioni di euro in finanziamenti alle pmi che passino dalla piattaforma(si veda altro articolo di BeBeez). Sempre Banco Desio ha poi di recente messo a disposizione un nuovo plafond da 50 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).
A inizio aprile 2020, a pandemia appena scoppiata, Credimi aveva strutturato la cartolarizzazione Italianonsiferma con Generali, tramite il suo Fondo Straordinario Internazionale lanciato per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, con Generali anchor investor della tranche junior, per una quota da 10 milioni di euro su un target finale di raccolta di 100 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). Nel giugno 2020, a Generali si sono affiancate nel ruolo di anchor investor anche Finpiemonte e Fondazione CRT, il cui investimento di 4 milioni nella tranche junior ha permesso di aumentare di 40 milioni la potenza di fuoco dell’iniziativa. La cifra aggiuntiva è stata destinata alle pmi di Piemonte e Val d’Aosta. Garantita al 10% dai due nuovi anchor investor, il restante 90% è coperto, in conformità con il Decreto Liquidità, dal Fondo di Garanzia Pmi (si veda altro articolo di BeBeez). Entrambe le operazioni sono state effettuate in collaborazione con Banca Generali, che distribuisce il prodotto ai suoi clienti professionali, con l’obiettivo di mobilitare velocemente il risparmio privato italiano a supporto dell’economia reale.
Fondata nel 2017 da Ignazio Rocco di Torrepadula, ex senior partner di BCG, insieme a un team di giovani con esperienza tecnologica e finanziaria, Credimi ha sinora raccolto oltre 18 milioni di euro di capitali dagli investitori, in due diversi round: il primo da 8 milioni, in due tranche successive chiuse a febbraio 2016, raccolto presso noti imprenditori e professionisti della finanza (si veda altro articolo di BeBeez) e l’altro da 10 milioni di euro nel settembre 2018, guidato da UV2 (United Ventures sgr) e Vertis Venture 2 Scaleup (Vertis sgr) (si veda altro articolo di BeBeez).