Axactor Italy, società italiana del Gruppo Axactor, quotato a Oslo e tra i leader europei nella gestione e nel monitoraggio dei crediti, ha chiuso il 2020 con ricavi in crescita a 27,7 milioni di euro dai 25 milioni del 2019 (si veda altro articolo di BeBeez). La capogruppo Axactor SE, con piattaforme operative in Finlandia, Italia, Germania, Norvegia, Svezia e Spagna, ha archiviato l’anno scorso con un fatturato complessivo pari a 328 milioni di euro e un ebitda pari a 36 milioni. Solo il solo quarto trimestre 2020 ha fatto registrare ricavi per 94,9 milioni, con un aumento del 14% rispetto al terzo trimestre 2020 (si veda qui il comunicato stampa).
La filiale italiana di Axactor ha sede a Cuneo, dove opera dal 2016, a seguito dell’acquisizione di CS Union spa. Quest’ultima nel primo trimestre 2019 è passata interamente sotto il controllo di Axactor, con Banca Sistema che ha venduto l’ultima sua partecipazione del 10% (si veda altro articolo di BeBeez). Nel luglio 2020 Axactor, A&F e Gma hanno siglato una partnership per la gestione di Npl e Utp (si veda altro articolo di BeBeez). Nel settembre 2020 Alessandro Scorsone è stato nominato Sales & Marketing Director di Axactor Italy ((si veda altro articolo di BeBeez). Quanto alle acquisizioni di portafoglio, il 2020 è stato un anno piuttosto tranquillo. E’ stata infatti annunciata una sola operazione a marzo relativa all’acquisito un portafoglio di Npl unsecured italiani da 25 milioni di euro da oltre 3 mila posizioni (si veda altro articolo di BeBeez), ceduto da un primario istituto finanziario italiano, che nell’ottobre 2019 aveva già venduto ad Axactor 7 mila posizioni, per un valore lordo di circa 60 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Antonio Cataneo, ceo di Axactor Italy commentando i numeri di bilancio, ha sottolineato che i buoni risultati raggiunti nonostante la crisi sanitaria globale sono dovuti a “maggiore efficientamento dei processi di gestione dei crediti under management. Abbiamo ritenuto che la situazione offrisse due opportunità: da un lato, un miglioramento operativo, che ci ha spinto a investire in business analysis e in automatizzazione, anche facendo ricorso a sistemi di intelligenza artificiale. Ciò con l’obiettivo immediato di ridurre i costi di gestione delle pratiche in portafoglio e di migliorare le performance. Dall’altro lato, siamo costantemente attenti a cogliere le potenzialità di un mercato fortemente condizionato dalla crisi. E i risultati ottenuti confermano che siamo nella giusta direzione”. Insomma il fintech ha dato senza dubbio una mano.
Johnny Tsolis, ceo di Axactor SE, ha aggiunto: “Come ci aspettavamo, quest’anno il quarto trimestre non ha visto l’abituale picco in termini di crescita dei ricavi, dopo un comunque buon terzo trimestre. Siamo però molto contenti di essere stati in grado di ripartire con la consueta operatività in tempi brevi, soprattutto in Paesi quali Spagna e Italia, che sono stati fortemente condizionati dall’impatto dell’emergenza Covid-19. Questo trend positivo si è visto in particolar modo in relazione all’attività di gestione dei crediti per conto terzi. Concludo sottolineando che la salute dei nostri dipendenti e collaboratori e la possibilità di offrire ai nostri clienti un servizio ad alto valore aggiunto sono tuttora le nostre priorità”.