Le banche devono adoperarsi per maggiore monitoraggio, selezione e controllo durante le fasi di cessione dei crediti shipping e soprattutto che per favore, prima di cedere il credito, che almeno comunichino all’azienda che lo stanno per fare. Lo hanno chiesto gli armatori alle banche lo scorso 28 febbraio in occasione del loro incontro periodico in sede di Confitarma con i rappresentanti dei fondi di private equity e di credito specializzati nel settore, al quale ha partecipato anche un rappresentante di ABI come osservatore (si veda qui il comunicato stampa).
I fondi presenti, comunque, da parte loro hanno detto di avere tutte le intenzioni di procedere costruttivamente nell’interesse delle imprese armatoriali, affinché si possano stabilizzare i processi di ristrutturazione e accelerare il ritorno al normale corso per quelle oggetto di tali complessi processi.
Il tema sarà poi al centro della prossima riunione con gli istituti di credito e l’ABI che si terrà il prossimo venerdì 8 marzo, che sarà solo l’ultimo di una serie di incontri avvenuti nelle ultime settimane anche a livello europeo tra armatori da un lato e investitori e finanziatori dall’altro (si veda altro articolo di BeBeez). I temi all’ordine del giorno sono in particolare il trattamento dei crediti shipping performing e non performing nei bilanci bancari sulla base delle ponderazioni previste dalla normativa di vigilanza internazionali e in particolare l’introduzione del cosiddetto social green factor, che sarà oggetto di una consultazione dell’EBA. Non è ancora chiaro se si tratterà di un vantaggio per chi potrà fregiarsi di avere una flotta “green” o di uno svantaggio per chi non ce l’avrà. In questo secondo caso il problema potrebbe essere serio, perché coinvolgerebbe moltissime compagnie e quindi moltissime banche. Per un ulteriore approfondimento sul tema dei crediti deteriorati nel settore shipping, si veda qui l’Insight view dello scorso 18 febbraio (scopri qui come abbonarti a BeBeez News Premium 12 mesi a soli 20 euro al mese).
Nel corso dell’incontro dello scorso febbraio, Confitarma ha ribadito infine l’esigenza di preservare e, anzi, rafforzare la componente di flotta di bandiera italiana. Sono stati anche dettagliati alcuni aspetti tecnici, come il funzionamento dei pool commerciali, ritenuti interessanti dai fondi specializzati in ristrutturazioni aziendali e distressed asset.