Per illimity, la challenger bank nata nel 2019 per iniziativa del ceo Corrado Passera sulla base della Banca Interprovinciale, il 2024 si è aperto sotto i migliori auspici. Infatti nel primo trimestre dell’anno l’utile netto è balzato del 38%, a 10,8 milioni di euro, rispetto allo stesso periodo del 2023 (si veda qui il comunicato stampa).
Ma a differenza di tutti i precedenti periodi, stavolta si è registrato un importante passaggio di testimone, in quanto per la prima volta la principale fonte di profitti non è stata la Divisione Distressed Credit, ora ribattezzata Specialised Credit, diretta da Andrea Clamer. Quest’ultima infatti ha passato lo scettro all’area Corporate Banking, affidata alle cure di Enrico Fagioli. La prima infatti ha chiuso il primo trimestre del 204 con un utile pre tasse di 9,8 milioni di euro, meno della metà dei 20,5 milioni registrati dalla seconda (si veda qui la presentazione agli analisti).
L’avvicendamento riflette il cambio di strategia deciso nella fase finale del 2023 e ufficializzato lo scorso febbraio in occasione della presentazione dei risultati annuali, che prevede l’abbandono dell’attività di investimento in Npl e la progressiva uscita da questo business (si veda altro articolo di BeBeez), sempre meno redditizio e sempre più costoso per via dell’aumento dei tassi e dei requisiti in termini di calendar provisioning, che prevedono per gli npl non garantiti la completa copertura entro tre anni. Il gruppo bancario ha invece deciso di focalizzarsi sull’asset-based finance, la gestione di UTP single name e i servizi in conto terzi, primo fra tutti il servicing di UTP, tramite la controllata Arec Neprix, servicer nato a inizio 2023 dalla fusione tra neprix, interamente controllato da illimity e specializzato nella gestione di crediti distressed verso aziende prevalentemente garantiti, e AREC (acronimo di Aurora Recovery Capital), società specializzata nella gestione di crediti Stage 2 e UTP con focus sul segmento corporate real estate, rilevata nel maggio del 2022 (si veda altro articolo di BeBeez).
La società, che ha appunto una forte specializzazione nel real estate, ha triplicato il volume di asset in gestione per conto terzi, 9 miliardi di euro a fine marzo 2024 contro 3 miliardi 12 mesi prima, cosa che ha contribuito al raddoppio delle commissioni generate nel primo trimestre 2024 dall’area Specialised Credit, 10 milioni di euro, contro 5,4 milioni 12 mesi prima. A questo risultato hanno contribuito gli apporti da parte di illimity di UTP legati al real estate per poco meno di 1 miliardo di euro nella seconda metà del 2023, soprattutto ai fondi Olympus 1 e 2, partecipati pariteticamente da illimity e Unicredit, e gestiti congiuntamente da Banca Finint e appunto Arec Neprix (si veda altro articolo di BeBeez).
La riduzione del volume di NPL in gestione, grazie ad alcune cessioni sul secondario avvenute nella seconda metà del 2023 e non comunicate, ha anche ridotto il flusso di interessi da posizioni distressed a 16 milioni di euro da 29 milioni nel primo trimestre 2023. Questo, unito a svalutazioni e accantonamenti più che raddoppiati rispetto a 12 mesi prima, ha portato l’utile pre-tasse della divisione sotto la doppia cifra. Attualmente restano in bilancio Npe per circa 140 milioni di euro che, stando a quanto dichiarato a BeBeez da fonti della società, “saranno cedute sul secondario tramite cartolarizzazioni che si perfezioneranno entro il 30 giugno”.
Nel frattempo sono molto aumentati gli introiti della divisione corporate banking, grazie all’aumento dei volumi di credito, per circa 150 milioni di euro, nel primo trimestre rispetto a un anno prima, e anche al trading di derivati sui tassi con aziende, favorito dalla volatilità, che ha fruttato commissioni per 5 milioni di euro. Il molto più favorevole cost/income ratio della divisione rispetto a Specialized Credit, i cui costi di gestione sono molto maggiori per via dei servizi estern e degli oneri di natura legale, ha consentito alla divisone di chiudere con il già citato utile pre-tasse do 20,5 milioni.
In progresso anche la divisione Investment Banking, con un utile pre tasse di 2,6 milioni di euro contro 2,1 12 mesi fa, grazie a 115 milioni di euro raccolti nel primo trimestre del 2024 tramite 10 ipo, tra cui quella della Bertolotti.
E mentre l’investment banking accelera, i business tecnologici, in particolare B-ilty , banca digitale dedicata alle pmi, e Hype , che eroga alla clientela retail servizi di pagamento e conti correnti su dispositivi mobili, cominciano a portare i primi frutti. La prima in particolare è a un soffio dal break even, con una perdita pre-tasse di soli 40 mila euro a fronte di volumi di credito per 120 milioni di euro a fine ,arzo 2024, mentre per Hype il trimestre di apertura del 2024 ha coinciso con l’arrivo dei primi utili. L’utile pre tasse è stato infatti di 800 mila euro, contro un rosso di 2,9 milioni 12 mesi prima, grazie a 1,8 milioni di conti e 36 milioni di pagamenti gestiti.
In buon progresso anche l’attività di fund management, svolta tramite illimity sgr, anch’essa guidata da Enrico Fagioli, con un utile pre-tasse quasi raddoppiato a 700 mila euro da 400 mila euro nel primo trimestre 2023, grazie all’incremento delle masse in gestione a più di 500 milioni di euro (+47% a/a) spinte dal terzo fondo, Selective Credit Fund con focus sull’ESG e dedicato alle pmi non quotate, lanciato nell’aprile 2023 (si veda altro articolo di BeBeez) che si è aggiunto al fondo Credit & Corporate Turnaround. lanciato nel 2021, e al fondo Real Estate Credit, lanciato nell’agosto 2022.
Il progresso delle attività più “tradizionali” e l’arrivo dell’utile per quelle a contenuto più tecnologico hanno quindi consentito a illimity di compensare il venire meno di gran parte dell’apporto della divisione Specialised Credit. Ne è risultato un aumento complessivo dei ricavi del 3% rispetto al primo trimestre 2023, a fronte di costi operativi totali sostanzialmente stabili in valore assoluto. Di conseguenza la solidità patrimoniale si è confermata solida, con un CET 1 ratio phased- in al 14,9%, ben superiore al requisito SREP (9,60%).
“Nonostante la strategia volta alla riduzione dell’esposizione diretta ai portafogli di NPE, abbiamo migliorato l’utile grazie anche alla crescita dei nostri business dedicati al mondo corporate. Gli impieghi alle PMI sono cresciuti significativamente rispetto al 2023 con un mix più focalizzato su business performing, special situations e restructuring, grazie alla specializzazione maturata in questi anni. Nei prossimi trimestri ci aspettiamo che questo trend prosegua, sostenuto da una robusta pipeline e dalla nostra solidità patrimoniale. Nel frattempo le iniziative tech in prospettiva potranno dare ulteriore supporto alla crescita della redditività” conclude Passera.