Dopo mesi di trattative (si veda altro articolo di BeBeez), finalmente è stato siglato l’accordo tra Prelios e Intesa Sanpaolo per la gestione e cessione di un portafoglio di Utp da circa 10 miliardi di euro lordi (si veda qui il comunicato stampa).
L’accordo prevede, da un lato, un contratto decennale per la gestione di 6,7 miliardi di Utp del segmento corporate e pmi di Intesa Sanpaolo da parte di Prelios e, dall’altro, la cessione tramite cartolarizzazione di altri 3 miliardi di Utp dello stesso segmento.
La cessione al veicolo di cartolarizzazione avverrà a un prezzo pari a circa 2 miliardi di euro, in linea con il valore di carico. Al fine di conseguire il pieno deconsolidamento contabile e regolamentare del portafoglio alla data del closing (previsto a novembre 2019), la tranche senior di titoli asset backed che saranno emessi dall’spv, corrispondente al 70% del prezzo del portafoglio, sarà sottoscritta da Intesa Sanpaolo, mentre le tranche junior e mezzanine, pari al restante 30% del prezzo del portafoglio, saranno sottoscritte per il 5% da Intesa Sanpaolo e per il restante 95% da Prelios e da investitori terzi. L’operazione è soggetta ad autorizzazione da parte delle autorità.
Tenendo conto di questa cessione, l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi si ridurrebbe per Intesa Sanpaolo dall’ 8,4% a fine giugno, così come annunciato ieri in sede di presentazione dei dati semestrali (si veda qui il comunicato stampa) al 7,7% al lordo delle rettifiche di valore, e dal 4,1% al 3,6% al netto. In questo modo, nei primi 18 mesi del piano industriale 2018-2021 si realizzerebbe già circa l’80% dell’obiettivo di riduzione dei crediti deteriorati previsto per l’intero quadriennio, senza oneri straordinari per gli azionisti.
Il piano industriale della banca prevede la riduzione dell’NPE ratio lordo al 6% entro fine 2021, sia attraverso cessioni sia attraverso ottimizzazione della gestione interna. La banca ha annunciato ieri, in occasione della semestrale 2019, una riduzione dei crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche di valore, di circa 8 miliardi di euro nell’ultimo anno, tenendo conto della cessione dei 3 miliardi di Utp appena annunciata, per arrivare quindi a uno stock di 31,8 miliardi di crediti deteriorati lordi (34,8 miliardi senza l’accordo con Prelios), di cui 20,7 miliardi di sofferenze, 10,6 miliardi di Utp (13,6 miliardi senza accordo con Prelios) e 500 milioni di scaduti.
L’accordo con Prelios si aggiunge e non influenza la partnership strategica riguardante la gestione di crediti in sofferenza tra Banca Intesa Sanpaolo e Intrum, stipulata nell’aprile 2018. La partnership prevedeva l’acquisto del 51% della piattaforma di gestione dei crediti deteriorati del gruppo bancario da parte di Intrum e il contestuale acquisto di un portafoglio da 10,8 miliardi di euro lordi di Npl, da cartolarizzare. Il tutto per un controvalore complessivo di 3,6 miliardi, di cui 500 milioni per la quota della piattaforma (si veda altro articolo di BeBeez).