Intrum Italy, controllata al 51% dall’omonimo gruppo con sede a Stoccolma, principale servicer europeo di npl, e per il restange 49% da Intesa Sanpaolo, è entrata nel capitale dello studio legale i-law Società tra Avvocati srl guidato dai soci avvocati Davide Sarina, Stefano Menghini, Antonio Schiavone e Giulia Galati (si veda qui il comunicato stampa).
Intrum Italy è stata assistita dallo Studio Chiomenti, mentre i soci professionisti di i-law sono stati assistiti da Fivelex Studio Legale e Tributario.
L’operazione consentirà a Intrum, e ai propri clienti, di trarre vantaggio dai servizi di master legal offerti da i-law, beneficiando al contempo di maggiori sinergie e prestazioni legali ad alto valore aggiunto. In termini di governance, oltre ai soci dello studio, si aggiungono in quota Intrum Ivana Impelluso e Antonio Romualdo Rabossi, rispettivamente direttore finance e capo ufficio affari legali di Intrum Italy. Rabuossi ricoprirà la carica di presidente della sta.
I-law svolge attività connesse alla gestione dei crediti soprattutto deteriorati, aiutando banche e imprese a definire precise strategie di gestione e recupero. La realtà. nata nel 2018 e originariamente parte del Gruppo PwC, ha nel corso degli anni sviluppato un modello operativo innovativo, in grado di coniugare qualità ed efficienza, anche grazie a una connotazione fortemente tecnologica e digitale, alla base dell’erogazione di servizi legali nel settore del credito. Ha commentato Alberto Marone, ex Ubs e da un anno alla guida di Intrum Italy: “Questa operazione va a integrare ulteriormente le nostre competenze consentendoci di offrire nuovi servizi. Tutto questo anche in virtù delle sinergie che, in qualità di soci, potremo sviluppare con i-law, che vanta una vasta esperienza nel settore ed il supporto della tecnologia proprietaria all’avanguardia che permetterà massima efficienza nei processi”.
Intrum, il maggiore operatore mondiale dei servizi al credito, è nato nel giugno del 2017 dall’unione della norvegese Lindorff (controllata da Nordic Capital) e della svedese Intrum Justitia (si veda altro articolo di BeBeez). In Intrum Italy sono confluiti circa 600 dipendenti della direzione recupero crediti di Intesa Sanpaolo e dei team operativi di leasing & Reoco, a valle dell’accordo siglato nell’aprile 2018 in base al quale Intesa Sanpaolo ha anche ceduto un portafoglio di Npl da 10,8 miliardi di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Intrum Italy, che è guidata da un anno da Alberto Marone (ex Ubs a Londra), aiuta le aziende offrendo soluzioni progettate per migliorare i flussi di cassa e la redditività a lungo termine e prendendosi cura dei propri clienti. E’ nata nel 2018 dall’integrazione delle attività di recupero crediti e dei team di asset class specialist della banca lombardo-piemontese e, nel giugno 2019, della fusione per incorporazione in Intrum Italy delle attività di CAF.
Oggi la società conta circa mille collaboratori, tra interni ed esterni e gestisce oltre 38 miliardi di crediti deteriorati (Npe). Nello scorso mese di settembre, Massimo Della Ragione ne è diventato vice-presidente dopo aver lasciato il suo ruolo di co-head di Goldman Sachs in Italia (si veda altro articolo di BeBeez). Tra i punti di forza di Intrum Italy c’è il fintech, ambito sempre più presente nel supporto del settore di gestione dei crediti deteriorati (si veda in proposito qui il video del webinar Assofintech, in collaborazione con BeBeez, dello scorso giugno), che a quanto pare avrebbe giocato un ruolo determinante nel coinvolgimento di Della Ragione nel management della società.
Prima dello scorso Natale, Intrum Italy e Prelios Credit Solutions sono state nominate Special Servicer rispettivamente per un’esposizione di circa 2 miliardi di euro e di circa 1,1 miliardi di euro, nell’operazione di maxi-cartolarizzazione di Npl che ha coinvolto Intesa Sanpaolo e Bper su un portafoglio avente esposizione lorda complessiva pari a circa 3,1 miliardi di euro, di cui circa il 55% di natura ipotecaria. La società veicolo di cartolarizzazione è stata invece Grogu Spv srl, a cui sono state cedute le posizioni in sofferenza, ha proceduto all’emissione dei titoli senior, mezzanine e junior (si veda altro articolo di BeBeez).
Soltanto sei mesi prima, Intrum aveva sottoscritto alcuni accordi di acquisto vincolanti insieme allo spagnolo Deva Capital (parte del gruppo Santander) per rilevare i portafogli dei crediti (Portland e Kenobi), e come investitore in proprio per il portafoglio Mandalorian, per un totale di circa 1,9 miliardi di vantato di cui il 19,6% secured, 23,8% unsecured e 56,8% leasing.
A livello di gruppo, Intrum ha chiuso il 2020 con ricavi complessivi 21,37 miliardi di corone svedesi e un’ebitda di 11,60 miliardi di corone svedesi (si veda qui il comunicato stampa).