Intrum Group ha rilevato tre portafogli di crediti deteriorati dal gruppo Intesa Sanpaolo e da BPER, per un valore complessivo di 1,93 miliardi di euro, di cui il 19,6% garantiti, il 23,8% non garantiti, e il 56,8% da leasing (si veda qui il comunicato stampa).
La società inoltre agirà come servicer dei tre portafogli, tramite Intrum Italy (di cui Intesa Sanpaolo dal 2018 ha il 49%) e la controllata Revalue. Nel dettaglio, Intrum come unico investitore ha acquistato il portafoglio Mandalorian dalla stessa Intesa Sanpaolo e da Banca BPER. Il portafoglio è costituito da crediti al consumo non garantiti, con un vantato complessivo di circa 225 milioni di euro (di cui 82,5 milioni originati da BPER, si veda qui la Relazione semestrale 2021 a pag.30).
Per gli altri due portafogli di crediti (Portland, da 1,1 miliardi e Kenobi, da 610 milioni), ceduti dalla sola Intesa Sanpaolo, sono stati sottoscritti altrettanti accordi vincolanti di coinvestimento, che vedono il gruppo Intrum affiancato dalla spagnola Deva Capital, che fa parte del gruppo Santander.
In particolare il portafoglio Kenobi comprende 1.800 posizioni prevalentemente garantite (si tratta di mutui sottoscritti da pmi e ditte individuali), con un vantato di circa 610 milioni di euro. Invece il portafoglio Portland è composto da 1.000 esposizioni di leasing immobiliare a imprese, garantiti da circa 750 stabili prevalentemente a carattere industriale e commerciale, distribuiti sul territorio nazionale. I crediti sono generati da Intesa Sanpaolo Provis (82% del totale) e UBI Leasing (che da fine 2020 fa parte del gruppo Intesa Sanpaolo).
L’acquisto dei portafogli è soggetto all’autorizzazione delle competenti Autorità di Vigilanza. A gestire il portafoglio Portland saranno i team specialistici di leasing e real estate di Intrum Italy, dtistribuiti tra 28 uffici in 22 città italiane, che così si troveranno a gestire oltre 3 miliardi di masse nell’asset class.
La cessione di Portland era attesa dal giugno scorso, e il processo competitivo vedeva il binomio Deva Capital Intrum in vantaggio rispetto agli altri pretendenti, cioè Bain Capital Credit e Credito Fondiario (si veda altro articolo di BeBeez). La cessione fa parte di un processo di vendita più ampio di Intesa Sanpaolo per un totale di 4 miliardi di euro suddivisi in due portafogli, di cui uno appunto di crediti leasing, e di cui si parla dallo scorso maggio. Allora si diceva che in gara ci fossero Bain Capital Credit, Fortress, Intrum Italy, Prelios e Credito Fondiario. Arranger dell’intera operazione è Mediobanca (si veda qui l’insight View sugli Npl e Utp nei bilanci delle banche alla fine del primo trimestre 2021, disponibile per gli abbonati a BeBeez News Premium).
Alla fine del primo trimestre 2021, Il gruppo Intesa Sanpaolo, comprensivo di UBI Banca, presentava un monte crediti deteriorati lordi di circa 20,7 miliardi di euro dai 20,5 miliardi di fine 2020 (10,5 miliardi di euro netti, da 10,3 miliardi di fine 2020), di cui poco meno di 9,8 miliardi costituiti da sofferenze, per un NPE ratio lordo del 4,4% in linea con quello a fine dicembre 2020 (2,3% netto). Un dato, quello di fine marzo scorso, che escludeva già 3,8 miliardi di euro lordi di crediti deteriorati contabilizzati tra le attività in via di dismissione, evidentemente appunto i circa 4 miliardi di euro di crediti di cui si è detto sopra (si veda qui la presentazione agli analisti).
Ricordiamo che Intrum, contestualmente all’acquisto del 51% della piattaforma di gestione dei crediti deteriorati di Intesa, quella che sarebbe diventata appunto Intrum Italy, aveva acquisito dal primo gruppo bancario italiano un portafoglio da 10,8 miliardi di euro lordi di Npl, da cartolarizzare. Il tutto per un controvalore complessivo di 3,6 miliardi, di cui 500 milioni per la maggioranza di Intrum Italy (si veda altro articolo di BeBeez).
Quella tra Intrum e Deva Capital è un’accoppiata sempre più consolidata. Insieme hanno acquistato o scorso aprile, ancora da BPER un portafoglio di Utp del valore lordo di 248 milioni di euro (progetto Winter) (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione era stata annunciata contestualmente al conferimento di un un portafoglio da 122 milioni a Efesto Credit Fund, gestito da Finint Investments sgr e a un’operazione di apporto di 52 milioni di Utp al fondo Back2Bonis progettato da AMCO e gestito da Prelios sgr. Infine, ricordiamo che uno dei partner di Deva, lo spagnolo Alfonso Nunoz, ha passate esperienze proprio in Intrum.
Intrum, quotato al Nasdaq di Stoccolma, è presente in 24 Paesi del Vecchio Continente, forte di circa 10.000 professionisti che collaborano con circa 80 mila aziende in tutta Europa. Nel 2020 i suoi ricavi sono stati pari a 16,9 miliardi di corone svedesi (1,6 miliardi di euro).
Intanto, Intrum Italy lavora al lancio di un nuovo fondo dedicato agli Utp corporate e retail oggi sui libri delle banche italiane insieme a una nota sgr attiva sul mercato Npe. Lo aveva anticipato Andrea Tresoldi, capo della divisione Utp di Intrum Italy, in occasione del suo intervento al Caffé di BeBeez dell’11 maggio scorso dedicato alle cartolarizzazioni e offerto da Banca Finint (si veda altro articolo di BeBeez e qui il video del Caffè con l’intervento di Tresoldi).