Unicredit ha ceduto Utp corporate per un valore lordo di 153 milioni di euro a Illimity (si vedano qui il comunicato stampa del venditore e qui quello dell’acquirente). Lo studio CBA, nell’ambito della unit NPE, ha assistito Illimity Bank nella fase di due diligence economico/finanziaria dell’operazione.
Si tratta della seconda tranche di una operazione complessiva pari a 600 milioni di euro di valore nominale lordo in fase di perfezionamento progressivo (dopo una prima tranche conclusa a fine ottobre pari a 81 milioni di euro). Il portafoglio ceduto è composto prevalentemente da Utp aventi taglio medio di circa 1,3 milioni di euro verso circa 450 pmi italiane attive in diversi settori, tra cui principalmente food & beverage, energy & utilities, real estate e costruzioni.
A conclusione di questa operazione, il valore lordo complessivo dei crediti distressed acquistati da Illimity salirà a 7,7 miliardi di euro, di cui 1,7 miliardi relativi a posizioni Utp. Vista la peculiarità della transazione ed al fine di garantire la quotidiana operatività dei clienti coinvolti, l’acquisizione dei crediti sarà perfezionata in differenti tranches nelle prossime settimane. Il portafoglio oggetto di immediato trasferimento a oggi comprende circa 220 aziende, portando il portafoglio complessivo compravenduto fino a oggi da Illimity a quota 234 milioni di euro.
Andrea Clamer, Responsabile Divisione Distressed Credit Investment & Servicing (DCIS) di Illimity, ha dichiarato: “L’acquisizione di questo portafoglio rappresenta la maggiore operazione di Illimity nel mondo dei crediti Utp, un mercato interessante, ampio e in crescita, nel quale ci stiamo affermando come primario operatore grazie al nostro modello di business integrato, in grado di dare esecuzione a tutte le possibili strategie di gestione dei crediti Utp, e alle competenze sinergiche dei team delle Divisioni SME, DCIS e del nostro servicer Neprix. Allo stesso tempo, questa operazione consente a Illimity di rafforzare la relazione con un primario soggetto del mercato creditizio italiano”. Enrico Fagioli, Responsabile Divisione SME di Illimity, ha aggiunto: “Questa operazione realizzata in un segmento di mercato in significativa crescita, rafforza ulteriormente la pipeline della banca e rappresenta un passo decisivo nell’espansione del portafoglio clienti. Illimity si pone così sempre più quale operatore di riferimento lungo tutta la filiera del processo di gestione degli Utp, dall’acquisizione alla gestione, e come banca partner delle pmi italiane per sostenere il loro fabbisogno finanziario nel lungo periodo”.
L’impatto della cessione è già stato recepito nel bilancio del terzo trimestre 2020 di Unicredit (si veda altro articolo di BeBeez). Ricordiamo che lo scorso ottobre Illimity ha acquisito da Unicredit il portafoglio di Npl New York per un valore nominale lordo di 692 milioni di euro, composto da mutui ipotecari verso clientela del segmento piccole e medie imprese italiane (si veda altro articolo di BeBeez).
Sempre ieri Illimity ha reso noto di aver chiuso il terzo trimestre 2020 con un business originato dal lancio di 2,441 miliardi di euro: 846 milioni dalla Divisione SME e quasi 1,6 miliardi dalla Divisione DCIS (si vedano qui il comunicato stampa e qui la presentazione completa). Il Q3 2020 si è chiuso con un utile netto di 24,3 milioni (aveva registrato un perdita di 18,2 milioni nello stesso periodo del 2019). Il motore principale della crescita dei profitti nel corso dell’anno è stata la dinamica positiva dei crediti netti verso la clientela e investimenti che al 30 settembre 2020 si attestano a 1,83 miliardi di euro, segnando un progresso del 46% rispetto al dato di 1,26 miliardi di euro dello stesso periodo del 2019. Rispetto al dato di giugno 2020, la crescita di questo aggregato si è attestata al 4%.
Alla crescita del trimestre ha contribuito soprattutto la Divisione SME, i cui crediti netti verso la clientela registrano un aumento del 12% rispetto al dato di giugno 2020 attestandosi a 685 milioni di euro (valore più che doppio rispetto allo stesso periodo del 2019).
La generazione di nuovo business ha registrato un’accelerazione a partire dall’estate ed è proseguita con vigore anche dopo la chiusura del trimestre, con il contributo positivo di tutti i settori di attività (Factoring, Crossover & Acquisition Finance e Turnaround), beneficiando anche della forte domanda di prestiti con garanzia pubblica introdotti dai recenti Decreti governativi. La pipeline per l’ultima parte dell’anno si presenta robusta.
I volumi della divisione DCIS sono rimasti stabili nel trimestre a 1.064 milioni di euro, con un’accelerazione nella generazione di nuovo business dopo la chiusura del terzo trimestre, in linea con la stagionalità tipica di questo settore che vede le transazioni in crediti distressed concentrarsi nell’ultima parte dell’anno.
La divisione ha registrato una crescita di circa il 30% rispetto al valore riportato al 30 settembre 2019 pari a 822 milioni di euro. Per quanto riguarda gli investimenti in portafogli di crediti non performing, nel corso del terzo trimestre Illimity ha concluso operazioni di acquisto per un valore di 12 milioni di euro, anche a seguito dello slittamento temporale del closing di alcune operazioni. Dalla chiusura del trimestre la banca ha generato nuovi investimenti per oltre 250 milioni di euro.
A settembre 2020 lo stock di crediti dubbi lordi organici della banca (escluse le Npe acquistate) era di 38,5 milioni di euro, in calo del 4% rispetto al valore di giugno 2020 di 39,9 milioni di euro. Il rapporto tra crediti dubbi lordi organici e crediti lordi totali organici verso clientela è ulteriormente sceso a 3,8%. Lo stock di crediti dubbi netti organici al 30 settembre 2020 è pari a 19,9 milioni di euro, anch’esso in diminuzione (-8%) rispetto al trimestre precedente, corrispondenti ad un rapporto tra crediti dubbi netti organici e crediti netti totali verso la clientela pari a circa il 2%, ossia 30 punti base inferiore rispetto al trimestre precedente.
Il management ha confermato l’obiettivo di un utile netto attorno a 30 milioni di euro per quest’anno, che corrisponde a un ROE del 5% circa. Per l’ultima parte dell’anno il management si attende una robusta pipeline di nuove potenziali operazioni. La Divisione DCIS beneficerà della stagionalità tipica che vede le banche cedenti concentrare i processi di cessione di crediti non performing nell’ultimo trimestre dell’anno. Solida è anche la pipeline delle linee di business della Divisione SME, supportata dal permanere delle garanzie pubbliche, che resteranno in essere fino a fine anno con una possibile estensione alla metà del 2021.
Corrado Passera, ceo di Illimity, ha commentato: “Il 2020, primo anno completo di attività di illimity, si sta concretizzando come particolarmente significativo. Malgrado il perdurare della crisi, la banca sta infatti dimostrando grande resilienza su tutti i fronti, con risultati molto positivi: crescono volumi e redditività, aumentano, sopra le attese, patrimonio e liquidità. Confermiamo quindi per l’esercizio l’obiettivo di un ROE di circa il 5%. Illimity ha, inoltre, saputo confermare la propria capacità di innovazione, non solo avviando nuovi progetti strategici negli ambiti di business in cui già opera, ma entrando anche in nuovi segmenti come quello fintech. L’accordo siglato con Banca Sella a settembre ci consentirà infatti di presidiare e sviluppare, attraverso Hype, un business ad alto tasso di crescita come quello dei servizi finanziari non bancari. Forti dei risultati raggiunti, dei progetti avviati e di una robusta pipeline, affronteremo i prossimi mesi con la prudenza che nei mesi scorsi ci ha consentito di mantenere elevata la qualità del portafoglio, ma anche con l’usuale dinamicità che contraddistingue Illimity, per essere pronti a cogliere le opportunità derivanti dai nostri mercati target, attesi ancor più in crescita di quanto inizialmente previsto”.
(Articolo modificato giovedì 10 dicembre 2020 alle ore 10.29. Si aggiunge il consulente legale dell’operazione)