di Alessandro Luongo
La cuneese Barbero Nocciole srl, specializzata nella lavorazione di quello che con il vino è il più iconico prodotto delle Langhe, ha collocato ieri il suo primo minibond long term da 1,5 milioni di euro sulla piattaforma di crowdfunding Fundera, controllato da Frigiolini & Partners Merchant, che è stato anche l’arranger dell’operazione.
I titoli, in scadenza nel novembre 2027, offrono una cedola fissa annua del 3%. È prevista la consueta opzione call per l’eventuale rimborso anticipato a discrezione dell’emittente, con contestuale premio all’investitore.
Barbero, era stata fondata negli anni Cinquanta da Dario Barbero. Nel 2017 l’azienda, che era arrivata a fatturare circa 50 milioni di euro, aveva chiuso i battenti a seguito del decesso dell’allora proprietario Ezio Barbero, lasciando a casa i 33 lavoratori. Tuttavia l’anno seguente, nel maggio 2018, è ripartita dopo essere stata rilevata da due imprenditroi albesi, Giancarlo Forno e Roberto Cravanzola che tramite la Barbero srl hanno rilevato tutti gli asset della precedente, tra cui il più grande impianto di sgusciatura nocciole del Nord Italia, riassumendo tutti i dipendenti.
L’azienda ha chiuso il 2020 con un fatturato di 9,5 milioni di euro, in crescita, malgrado la pandemia, sui 9 milioni del 2019, generando un ebitda di 400 mila euro (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).
Un altro passo cruciale è stato il rinnovamento di macchinari e strutture, introducendo impianti moderni e innovativi che permettono di lavorare fino a 10.000 tonnellate di nocciole soddisfacendo la domanda delle aziende alimentari che cercano nocciole di alta qualità garantita. Non solo. Un accordo con AscoPiemonte, associazione che riunisce 600 produttori della regione, assicura raccolti stabili stagione dopo stagione e grandi sinergie con l’impresa che ha esordito nei minibond proprio per dare ulteriore spinta al potenziamento della produzione.
Per il portale Fundera l’emissione Barbero segue di circa un mese quella da 300 mila euro del retailer di moda NGM (si veda altro articolo di BeBeez), e quella da 200 mila euro del costruttore napoletano di impianti di distribuzione di carburante Ocrid (si veda altro articolo di BeBeez).