Lecta, il gruppo cartiero europeo controllato da CVC Capital Partners, a cui fanno capo anche Cartiere del Garda, prepara una nuova emissione obbligazionaria da 590 milioni di euro in due tranche (a tasso variabile al 2022 e a tasso fisso al 2023), che andrà a rifinanziare i due bond in circolazione.
Il gruppo ha infatti annunciato nei giorni scorsi un’operazione di acquisto e scambio simile a quella condotta poco più di quattro anni fa. Jointbookrunner del collocamento sono Deutsche bank, Credit Suisse, BBVA e Unicredit.
Nel maggio 2012, infatti, il gruppo aveva emesso i due bond attualmente in circolazione (390 milioni a tasso variabile a scadenza 2018 e 200 milioni a tasso fisso al 2019) che aveva utilizzato per riacquistare i due bond allora in circolazione (da 598 milioni e 131 milioni, entrambi a scadenza febbraio 2014). La nuova offerta di scambio scade il prossimo 22 luglio.
Ai nuovi bond Moody’s ha assegnato rating B2, ricordato che il rapporto debito finanziario netto su ebitda rettificato del gruppo era ancora di 7,9 volte a fine marzo 2016, sebbene sia significativamente sceso dalle 12,2 volte di fine 2013. Moody’s inoltre nella sua nota ha precisato che contemporaneamente la linea di credito revolving da 80 milioni a scadenza 2018 messa a disposizione di Lecta (ma non tirata) da parte delle banche sarà sostituita da una nuova linea da 65 milioni a 6 anni, che potrà essere portata a 80 milioni.
Nel 1997 infatti CVC aveva acquisito le Cartiere del Garda dalla tedesca Bertelsmann con l’obiettivo di utilizzare l’azienda italiana come piattaforma per creare un gruppo europeo. E così è stato, perché poi Lecta ha acquisito la francese Condat, la spagnola Torraspapel e, di nuovo in Italia nell’aprile 2012, Polyedra, allora il secondo distributore italiano di carta alle spalle di Burgo.
Come evidenziato nell’ultima presentazione agli investitori, nei 12 mesi chiusi a fine marzo il gruppo ha registrato 1,47 miliardi di euro di ricavi (1,49 miliardi a fine 2015, con un ebitda di 110 milioni).