Sono in quotazione da ieri all’ExtraMot Pro 5,185 milioni di euro di minibond di Microspore spa, società specializzata in green biotechnology legata alla produzione di microrganismi per uso vegetale. Le attività del’azienda con sede a Larino (CB) sono sviluppate dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), che dispone di un team operativo nel laboratorio di Microspore.
I bond hanno scadenza novembre 2020 e pagano una cedola annua del 5%. L’emissione è stata deliberata dalla società per un importo nominale complessivo fino a massimi 20 milioni di euro ed è rappresentata da 4mila titoli obbligazionari al portatore del valore nominale di 5 mila euro ciascuno. Il resto delle obbligazioni potrà essere sottoscritto a partire da oggi e sino al 30 giugno 2016.
Nell’ambito dell’emissione Microspore ha promesso un’offerta di scambio a partire da oggi e sino al prossimo 30 giugno 2016 riservata ai possessori delle obbligazioni “Microspore 2013 – 2018 Obbligazioni Convertibili” in circolazione (codice ISIN IT0004982119) sino a un massimo di 4mila obbligazioni al portatore del valore nominale di 5mila euro ciascuna. A ciascun singolo obbligazionista aderente all’offerta, Microspore riconoscerà una nuova obbligazione per ogni convertibile portata in adesione e acquistata da Microspore, e verrà inoltre pagato il rateo interessi maturato fino alla data di annullamento.
Microspore ha chiuso il 2014 con 33,2 milioni di euro di ricavi (da 31,3 milioni nel 2013), un margine operativo lordo di 2 milioni (da 2,9 milioni) e un debito finanziario netto di 26,6 milioni (da 19,8 milioni). L’ebitda consolidato è stato di 3,9 milioni (da 2,3 milioni) e il debito finanziario netto di 18,2 milioni (da 14,3 milioni).
Il Documento di ammissione dei nuovi bond spiega che i proventi dell’emissione “verranno utilizzati dall’emittente prevalentemente a supporto della realizzazione della strategia industriale descritta nel paragrafo 3.1.16 del presente Documento di Ammissione e a sostenere il fabbisogno finanziario derivante dal capitale circolante commerciale e dal piano investimenti. La crescita potrà eventualmente avvenire anche tramite potenziali acquisizioni in Italia e all’estero e con il lancio di nuovi fertilizzanti speciali liquidi, con benefici dal punto di vista della marginalità”.
Microspore è la ex Sacom spa, società fondata nel 1981 dalla famiglia Torzi con l’obiettivo iniziale di distribuire i prodotti agricoli per il mercato regionale e poi concentratasi nella produzione di fertilizzanti. Con l’acquisizione della controllata Elep spa (poi divenuta Sacom Lab), oggi Microspore concentra tutta la sua produzione sulle biotecnologie green per uso agricolo, come microrganismi e micorrize.
Il cambio di denominazione sociale era contestuale a una riorganizzazione della strutttura azionaria a monte della società. Nel 2014, infatti, nel capitale di Sacom era entrato il fondo Xenon Private Equity. Nel dettaglio, era stata costituita la newco HS spa alla quale la controllante Mocas spa (che faceva capo alla famiglia Torzi e a Eugenio Vinci) ha trasferito le sue azioni Sacom e parte dei warrant Sacom 2013-2016 . HS è stata capitalizzata per il 45% da Gigio sas (riconducibile a Gianluigi ed Enrico Torzi), per il 43% da Xenon Private Equity e per il 12% da FLG srl (controllata da Eugenio Vinci). La società è stata quotata all’Aim Italia nel 2013 e delistata nella primavera del 2015.