Lyxor sgr potrebbe quotare su un mercato regolamentato il proprio fondo Berica SME dedicato ai minibond. Lo rivela oggi MF-Milano Finanza, precisando che sono in corso dei ragionamenti sulla questione insieme a Banca Popolare di Vicenza, l’istituto che sponsorizza l’iniziativa, non investendo direttamente nel fondo, ma proponendosi come originator e garante delle quote di minibond originati dalla banca e sottoscritte poi dal fondo (si veda altro articolo di BeBeez).
Il fatto che il fondo chiuso fosse quotato costituirebbe infatti senz’altro un vantaggio per le assicurazioni che volessero investirvi. E questo perché, iIn base alla direttiva Ue Solvency 2, se un asset è quotato, viene considerato liquido e quindi il fondo chiuso non è più classificato tra gli asset alternativi e non deve più essere applicato il limite massimo del 10% delle riserve tecniche investite in strumenti non quotati.
Se un fondo chiuso di minibond fosse quotato, non cambierebbe invece nulla dal punto di vista dell’assorbimento di capitale di vigilanza sulla base della normativa di Basilea per le banche che vi investono, Da questo punto di vista, infatti, l’investimento in minibond quotati o non quotati è identico e lo stesso concetto vale per l’investimento in un fondo di minibond, quotato oppure no. L’assorbimento di capitale, invecei dipende dalla probabilità di default assegnata all’asset e dunque dal rating assegnato a questo asset. Una banca che investe in un fondo di minibond che dà evidenza del suo portafoglio, o ancora meglio in una cartolarizzazione di minibond, si vedrà in media assorbire meno capitale di vigilanza di quanto accadrebbe se investisse in singoli minibond o se concedesse una linea di credito a medio-lungo termine a alla stessa pmi perché il rischio in un fondo, e ancora di più in una cartolarizzazione, è più distribuito e quindi il rating assegnato è superiore.